L’Eco di Roccasecca - Anno 22 - n-ro 103
Le canzoni di protesta degli anni ’60
(parte settima - Who - Rolling Stones)
Pur   non   avendo   mai   partecipato   attivamente   al   "movimento",   essendo   ormai   già delle   stars   in   piena   regola,   i   gruppi   più   famosi,   come   i   Beatles,   i   Rolling   Stones   e gli   Who,   hanno   sicuramente   scritto   alcune   pagine   significative   nell’ambito   della protesta   giovanile.   Ci   sembra   dunque   doveroso   dedicare   a   questi   tre   gruppi   uno spazio in un ambito nel quale di solito non sembra lecito inserirli. Gli   Who,   emblema   per   anni   della   coscienza   "mod"   inglese,   scrissero   uno   degli "inni"    più    significativi    dell’epoca,    un    vero    e    proprio    manifesto    della    Beat Generation:   My Generation  (La mia generazione) 1965 La gente cerca di metterci sotto Parlando della mia generazione Solo perché giriamo intorno Parlando della mia generazione Le cose che fanno appaiono terribilmente fredde Parlando della mia generazione Spero di morire prima di diventare vecchio Questa è la mia generazione Perché non ve andate tutti via Parlando della mia generazione E non provate a capire meglio ciò che diciamo? Parlando della mia generazione Non sto cercando di suscitare una grande sensazione Parlando della mia generazione Sto solo parlando della mia generazione Questa è la mia generazione In   seguito   (1971)   gli   Who   in   Won’t   Get   Fooled   Again    ( Non   vogliamo   essere ingannati di nuovo ) canteranno: Noi lotteremo per le strade con i nostri bambini E spazzeremo via la loro adorata moralità E gli uomini che ci incitavano Saranno sottoposti al giudizio di tutti gli errori Loro decidono e il fucile canta la canzone Il mondo sembra sempre lo stesso E la storia non è stata incolpata Perché tutte le bandiere avevano sventolato Durante l’ultima guerra Non c’è nulla nelle strade che mi sembri diverso E gli slogan sono stati rimpiazzati dagli addii E quelli che stavano a sinistra ora stanno a destra E le barbe sono diventate più lunghe durante la notte Non fatevi più prendere in giro No! Incontrate il nuovo padrone E’ uguale al vecchio padrone I   Rolling   Stones   non   presero   mai   una   posizione   ben   definita   in   merito   alle manifestazioni   di   fine   anni   ‘60,   ma   si   limitarono   a   descrivere   ciò   che   vedevano. In   realtà,   già   nel   1965,   anticipando   i   tempi,   avevano   denunciato   apertamente   i pericoli   del   consumismo   e   del   condizionamento   dai   media   con   il   terrificante trittico   " I   Can’t   Get   No   Satisfaction",   "Get   Off   Of   My   Cloud"   e   "19 th    Nervous Breakdown ".    Nel    1968    eccoli    descrivere    le    barricate    per    le    strade    nella famigerata   " Street   Fighting   Man ",   immediatamente   censurata   e   bandita   da   tutte le   radio   americane   appena   pubblicata.   Inoltre   fu   ritirata   immediatamente   dal mercato   la   copertina   raffigurante   un   tafferuglio   con   la   polizia   e   sostituita   con   una foto   degli   Stones   (in   realtà   non   meno   inquietante,   viste   le   facce!).   Siamo   di fronte   solo   ad   un   quadro   descrittivo   della   situazione,   forse,   ma   senz’altro   un quadro d’autore! I Can’t Get No Satisfaction  (Non riesco ad avere nessuna soddisfazione) 1965 Non riesco ad avere nessuna soddisfazione E ci provo, ci provo, ci provo, ci provo Ma non ci riesco, non ci riesco Quando vado in automobile E arriva quel tizio alla radio Che mi parla sempre di più e di più Circa qualche inutile informazione Pensando di stuzzicare la mia immaginazione Non riesco, no, questo è quello che dico Quando guardo la TV E viene fuori quell’uomo per dirmi Come possono essere bianche le mie camicie Beh, che lui non può essere un uomo Perché non fuma le mie stesse sigarette Non riesco, no, questo è quello che dico Quando viaggio intorno al mondo E faccio questo e firmo quello E cerco di farmi qualche ragazza Che mi dice: baby ripassa la settimana prossima Perché, vedi, me la sto passando male Non riesco, no, questo è quello che dico Non riesco ad avere nessuna soddisfazione E ci provo, ci provo, ci provo, ci provo Ma non ci riesco, non ci riesco La copertina censurata di "Street Fighting Man",  ovviamente rarissima e ricercatissima (valore circa 15.000€) Street Fighting Man  (Combattente di strada) 1968 Dovunque sento il rumore di piedi che marciano, che caricano, ragazzo! Perché l’estate è qui ed il momento è giusto per combattere nelle strade, ragazzo Ehi! Pensi che sia arrivato il momento per una rivoluzione di piazza Ma dove vivo io l’unico gioco possibile è una soluzione di compromesso Ehi! Dicono che il mio nome vuol dire disordine Io urlerò, griderò, ucciderò il re e insulterò tutti i suoi servi! Ma cosa può fare un povero ragazzo Se non cantare in una rock’n’roll band Perché nella Londra addormentata Non c’è proprio posto per il combattente di strada
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