Pur non avendo mai partecipato attivamente al "movimento", essendo ormai già delle stars in piena regola, i gruppi più famosi, come i Beatles, i Rolling Stones e gli Who, hanno sicuramente scritto alcune pagine significative nell’ambito della protesta giovanile. Ci sembra dunque doveroso dedicare a questi tre gruppi uno spazio in un ambito nel quale di solito non sembra lecito inserirli.Gli Who, emblema per anni della coscienza "mod" inglese, scrissero uno degli "inni" più significativi dell’epoca, un vero e proprio manifesto della Beat Generation:My Generation (La mia generazione) 1965La gente cerca di metterci sottoParlando della mia generazioneSolo perché giriamo intornoParlando della mia generazioneLe cose che fanno appaiono terribilmente freddeParlando della mia generazioneSpero di morire prima di diventare vecchioQuesta è la mia generazionePerché non ve andate tutti viaParlando della mia generazioneE non provate a capire meglio ciò che diciamo?Parlando della mia generazioneNon sto cercando di suscitare una grande sensazioneParlando della mia generazioneSto solo parlando della mia generazioneQuesta è la mia generazioneIn seguito (1971) gli Who in Won’t Get Fooled Again(Non vogliamo essere ingannati di nuovo) canteranno:Noi lotteremo per le strade con i nostri bambiniE spazzeremo via la loro adorata moralitàE gli uomini che ci incitavanoSaranno sottoposti al giudizio di tutti gli erroriLoro decidono e il fucile canta la canzoneIl mondo sembra sempre lo stessoE la storia non è stata incolpataPerché tutte le bandiere avevano sventolatoDurante l’ultima guerraNon c’è nulla nelle strade che mi sembri diversoE gli slogan sono stati rimpiazzati dagli addiiE quelli che stavano a sinistra ora stanno a destraE le barbe sono diventate più lunghe durante la notteNon fatevi più prendere in giroNo!Incontrate il nuovo padroneE’ uguale al vecchio padroneI Rolling Stones non presero mai una posizione ben definita in merito alle manifestazioni di fine anni ‘60, ma si limitarono a descrivere ciò che vedevano. In realtà, già nel 1965, anticipando i tempi, avevano denunciato apertamente i pericoli del consumismo e del condizionamento dai media con il terrificante trittico "I Can’t Get No Satisfaction", "Get Off Of My Cloud" e "19thNervous Breakdown". Nel 1968 eccoli descrivere le barricate per le strade nella famigerata "Street Fighting Man", immediatamente censurata e bandita da tutte le radio americane appena pubblicata. Inoltre fu ritirata immediatamente dal mercato la copertina raffigurante un tafferuglio con la polizia e sostituita con una foto degli Stones (in realtà non meno inquietante, viste le facce!). Siamo di fronte solo ad un quadro descrittivo della situazione, forse, ma senz’altro un quadro d’autore!I Can’t Get No Satisfaction (Non riesco ad avere nessuna soddisfazione) 1965Non riesco ad avere nessuna soddisfazioneE ci provo, ci provo, ci provo, ci provoMa non ci riesco, non ci riescoQuando vado in automobileE arriva quel tizio alla radioChe mi parla sempre di più e di piùCirca qualche inutile informazionePensando di stuzzicare la mia immaginazioneNon riesco, no, questo è quello che dicoQuando guardo la TVE viene fuori quell’uomo per dirmiCome possono essere bianche le mie camicieBeh, che lui non può essere un uomoPerché non fuma le mie stesse sigaretteNon riesco, no, questo è quello che dicoQuando viaggio intorno al mondoE faccio questo e firmo quelloE cerco di farmi qualche ragazzaChe mi dice: baby ripassa la settimana prossimaPerché, vedi, me la sto passando maleNon riesco, no, questo è quello che dicoNon riesco ad avere nessuna soddisfazioneE ci provo, ci provo, ci provo, ci provoMa non ci riesco, non ci riescoLa copertina censurata di "Street Fighting Man", ovviamente rarissima e ricercatissima (valore circa 15.000€)Street Fighting Man (Combattente di strada) 1968Dovunque sento il rumore di piedi che marciano, che caricano, ragazzo!Perché l’estate è qui ed il momento è giusto per combattere nelle strade, ragazzoEhi! Pensi che sia arrivato il momento per una rivoluzione di piazzaMa dove vivo io l’unico gioco possibile è una soluzione di compromessoEhi! Dicono che il mio nome vuol dire disordineIo urlerò, griderò, ucciderò il re e insulterò tutti i suoi servi!Ma cosa può fare un povero ragazzoSe non cantare in una rock’n’roll bandPerché nella Londra addormentataNon c’è proprio posto per il combattente di strada