L’Eco di Roccasecca

Anno 4, n.20 Marzo-Aprile 1999

Eco di Pasqua

 

Apripista

Tra due mesi l’Eco di Roccasecca taglierà il traguardo dei tre anni di vita. Non è poco. Questo giornale, partito quasi per scherzo, anzi proprio per scherzo, nel maggio 1996, è arrivato oggi ad una più larga diffusione, grazie soprattutto alla sua presenza su Internet. A questo proposito, vogliamo rivolgere pubblicamente un caloroso ringraziamento al nostro Provider di Cominet e all’infaticabile Gigio, ai quali pensiamo di offrire la Laurea Honoris Causa in una cerimonia ufficiale che si terrà da "Fernando" a San Donato quanto prima. Inoltre, il dato più saliente non è solo il fatto che l’Eco abbia raggiunto più persone in più parti d’Italia e del mondo, ma, soprattutto, che sia sempre più apprezzato per aspetto e contenuti, da un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. I più giovani ci ringraziano per gli articoli sulla musica rock, i più tradizionali per gli speciali "seri" sull’aneddotica roccaseccana e sul dialetto, mentre i lettori di vecchia data ci incitano a riproporre più spesso quelle storie bizzarre tra fantasia e fantascienza, ma con un qualche fondo di verità che la facevano da padrona nei primissimi numeri dell’Eco. Noi cerchiamo di accontentare tutti, ma veramente tutti, prendendo in considerazione le richieste più disparate. D’altronde questo non è un giornale come gli altri, lo sapete bene, può uscire in edizione dedicata soltanto agli aspetti culturali della Ciociaria e la volta successiva zeppa di articoli folli sulla musica italiana minore degli anni ’60. Sapete ancora meglio che questo giornale vi appartiene realmente e se inviate qualche vostro scritto, al 90% viene pubblicato (ci teniamo un 10% di arbitrio solo per evitare oscenità di qualunque genere). Certo che il successo che avete voluto tributare all’Eco è andato molto oltre le più rosee previsioni. Se poi un giorno vi stancaste di noi, o se un giorno noi ci stancassimo di scrivere, questa pubblicazione potrebbe anche cessare di esistere, non sarebbe un dramma. Ma ci rimarrebbe la convinzione di aver cercato di dare a tutti, del tutto gratuitamente, un qualcosa di diverso, a suo modo un prodotto di cultura (non c’è bisogno che facciate quelle facce inorridite!) diverso da qualunque altro visto in precedenza dalle nostre parti (ma ne avevamo visti prima?). Abbiamo cercato di lanciare un’idea, siamo andati avanti, sperando che l’idea sia positiva, che sia eventualmente proseguita da altri nel momento in cui per qualunque motivo l’Eco non fosse più pubblicato. Anche se noi, ovviamente, speriamo di resistere almeno fino al festeggiamento del nostro primo decennio! E saremmo in ogni modo felici se fin d’ora qualcun altro ci seguisse. Noi siamo stati semplicemente gli apripista, i pionieri, gli esploratori, o come si dice in inglese i "Pathfinder". E abbiamo scelto come immagine di apertura di questo Numero 20 la copertina dell’album "Pathfinder", pubblicato nel lontano 1972 dai Beggars Opera, gruppo scozzese di Progressive Rock, non famoso come Genesis, Gentle Giant, Yes, ELP ed altri, ma ugualmente amato dai tanti appassionati del genere. Quel cavaliere spazial-medioevale senza volto corre nella notte, misterioso e allo stesso tempo affascinante, corriere di notizie ed avvenimenti. Una figura che ci accompagnerà in questa cavalcata dell’Eco verso nuovi traguardi, superando definitivamente le barriere dello spazio e delle distanze, esplorando terre ignote e riscoprendo tradizioni dimenticate. Il duemila è ormai alle porte, quell’epoca che sembrava così lontana è ormai a due passi da noi e noi vogliamo cavalcarla saldi in sella, cercando di lasciare un piccolo segno della nostra presenza roccaseccana … nell’Universo.

Continuate a seguirci.