L’Eco di Roccasecca

Anno 4, n.21 Maggio-Giugno 1999

Buon compleanno, eco

Io Eco, tu Jane

Negli ultimi tempi è sensibilmente aumentato il numero dei lettori dell’Eco di Roccasecca. E noi ovviamente ne siamo lieti. Molte nuove persone, ignare del tipo di giornale in cui si erano imbattute, hanno cominciato a leggerci pensando di trovarsi di fronte ad una pubblicazione locale di stampo tradizionale. A tutti questi ingenui dobbiamo delle precisazioni. L’Eco non è, e non vuole essere, un giornale come tanti altri, non per snobismo, ma semplicemente perché l’Eco è un’altra cosa. Su queste pagine non trovate notizie di cronaca o di attualità, a meno che non siano particolarmente curiose e bizzarre; pertanto non chiedete ai nostri collaboratori perché non è stato scritto un articolo su Tizio che ha litigato con Caio o su Pinco che ha sposato Pinca. Un’altra caratteristica di questa pubblicazione è la mancanza di una programmazione dei contenuti del numero in uscita; spesso gli articoli nascono su suggerimento dell’amico che ha ritrovato delle foto, o ha sentito narrare un aneddoto da un parente, o ha conosciuto una persona che ha letto l’Eco per la prima volta e vuole fattivamente collaborare. Non ci stancheremo mai di ribadirlo: questo giornale potete scriverlo anche VOI, soltanto che lo vogliate. Basta mettere mano a ricordi, testimonianze, documenti, che tutti, chi più chi meno, hanno nelle proprie case, nelle proprie famiglie. I nostri collaboratori negozianti hanno sovente utilizzato le loro botteghe (ci piace usare questo vecchio termine), come luogo di incontro e di diffusione dell’Eco, e si sono visti spesso recapitare voluminose documentazioni, messe a nostra disposizione. E così succede che in periodi di carestia l’Eco esca a 14 pagine, mentre in altre occasioni si arrivi facilmente a più di 20. Quando poi non ci giunge proprio niente di importante da pubblicare, non ci perdiamo d’animo, diamo sfogo alla fantasia e proponiamo un giornale ricco di storie a metà tra realtà e fantascienza. Detto questo, va precisato che non mancano anche critiche all’Eco (e per fortuna, vuol dire che viene letto da qualcun altro oltre quelli che ci scrivono sopra!). Noi accettiamo ben volentieri rilievi e suggerimenti, dovete darcene atto; anzi, siamo stati proprio noi, un anno fa, a distribuire un questionario ai lettori per conoscere meglio tutte le vostre richieste e i vostri rilievi. Alcune rubriche sono state modificate o soppresse su vostro suggerimento, altre sono nate sempre grazie a voi. Laddove ci permettiamo di dissentire con certi critici, è quando ci si lamenta per la mancata pubblicazione del tale avvenimento anziché del talaltro ("perché non avete parlato di questo?" è il tormentone più diffuso). L’abbiamo scritto e ripetuto: se voi non mettete mano al telefono, al fax, ai segnali di fumo, all’ E-mail di Internet, alla penna e al francobollo, se, in definitiva, siete pigri, come potete poi lamentarvi? Dove trovate un altro giornale che vi ospiti per pubblicare senza tagli o censure le vostre storie? Dove trovate persone (non abbiamo certo l’ardire di definirci giornalisti, per carità!) che siano disposte gratuitamente a mettere insieme brani o spezzoni di vostri racconti per tirarne fuori articoli accettabili pubblicati a vostro nome? E allora, signori censori, parliamoci chiaramente, proviamo ad intenderci una volta per tutte, altrimenti finiremo per colloquiare come il selvaggio Tarzan e la civilizzata Jane, continueremo a non capirci ed a ripetere:

"Io Eco, tu Jane", non vi pare?

E concludiamo queste brevi note primaverili con un doveroso richiamo alla foto di copertina, una chicca di valore inestimabile, che siamo riusciti ad accaparrarci, grazie a Gigio, battendo la concorrenza di altre testate ben più potenti e famose. I tre personaggi raffigurati in Prima Pagina non sono né dei modelli di una sfilata di moda in un momento di relax, né tantomeno Francesco Guccini, Nino Frassica e Steven Spielberg in visita a Roccasecca. ESSI sono tre ben più leggendari amici e collaboratori dell’Eco: Gigione, Trapper e Scienziato. Ma dove potreste mai trovare un trio del genere se non sulle immortali pagine de "L’Eco di Roccasecca" ?

 

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