LEco di Roccasecca |
|
Buon compleanno, eco Io Eco, tu Jane |
|
Negli ultimi
tempi è sensibilmente aumentato il numero dei lettori dellEco di Roccasecca. E noi
ovviamente ne siamo lieti. Molte nuove
persone, ignare del tipo di giornale in cui si erano imbattute, hanno cominciato a
leggerci pensando di trovarsi di fronte ad una pubblicazione locale di stampo
tradizionale. A tutti questi ingenui dobbiamo delle precisazioni. LEco non è, e non
vuole essere, un giornale come tanti altri, non per snobismo, ma semplicemente perché
lEco è unaltra cosa. Su queste pagine non trovate notizie di cronaca o di
attualità, a meno che non siano particolarmente curiose e bizzarre; pertanto non chiedete
ai nostri collaboratori perché non è stato scritto un articolo su Tizio che ha litigato
con Caio o su Pinco che ha sposato Pinca. Unaltra caratteristica di questa
pubblicazione è la mancanza di una programmazione dei contenuti del numero in uscita;
spesso gli articoli nascono su suggerimento dellamico che ha ritrovato delle foto, o
ha sentito narrare un aneddoto da un parente, o ha conosciuto una persona che ha letto
lEco per la prima volta e vuole fattivamente collaborare. Non ci stancheremo mai di
ribadirlo: questo giornale potete scriverlo anche VOI, soltanto che lo vogliate. Basta
mettere mano a ricordi, testimonianze, documenti, che tutti, chi più chi meno, hanno
nelle proprie case, nelle proprie famiglie. I nostri collaboratori negozianti hanno
sovente utilizzato le loro botteghe (ci piace usare questo vecchio termine), come luogo di
incontro e di diffusione dellEco, e si sono visti spesso recapitare voluminose
documentazioni, messe a nostra disposizione. E così succede che in periodi di carestia
lEco esca a 14 pagine, mentre in altre occasioni si arrivi facilmente a più di 20.
Quando poi non ci giunge proprio niente di importante da pubblicare, non ci perdiamo
danimo, diamo sfogo alla fantasia e proponiamo un giornale ricco di storie a metà
tra realtà e fantascienza. Detto questo, va precisato che non mancano anche critiche
allEco (e per fortuna, vuol dire che viene letto da qualcun altro oltre quelli che
ci scrivono sopra!). Noi accettiamo ben volentieri rilievi e suggerimenti, dovete darcene
atto; anzi, siamo stati proprio noi, un anno fa, a distribuire un questionario ai lettori
per conoscere meglio tutte le vostre richieste e i vostri rilievi. Alcune rubriche sono
state modificate o soppresse su vostro suggerimento, altre sono nate sempre grazie a voi.
Laddove ci permettiamo di dissentire con certi critici, è quando ci si lamenta per la
mancata pubblicazione del tale avvenimento anziché del talaltro ("perché non avete
parlato di questo?" è il tormentone più diffuso). Labbiamo scritto e
ripetuto: se voi non mettete mano al telefono, al fax, ai segnali di fumo, all
E-mail di Internet, alla penna e al francobollo, se, in definitiva, siete pigri, come
potete poi lamentarvi? Dove trovate un altro giornale che vi ospiti per pubblicare senza
tagli o censure le vostre storie? Dove trovate persone (non abbiamo certo lardire di
definirci giornalisti, per carità!) che siano disposte gratuitamente a mettere insieme
brani o spezzoni di vostri racconti per tirarne fuori articoli accettabili pubblicati a
vostro nome? E allora, signori censori, parliamoci chiaramente, proviamo ad intenderci una
volta per tutte, altrimenti finiremo per colloquiare come il selvaggio Tarzan e la
civilizzata Jane, continueremo a non capirci ed a ripetere:
"Io
Eco, tu Jane", non vi pare?
E concludiamo queste brevi note primaverili con un doveroso richiamo alla foto di copertina, una chicca di valore inestimabile, che siamo riusciti ad accaparrarci, grazie a Gigio, battendo la concorrenza di altre testate ben più potenti e famose. I tre personaggi raffigurati in Prima Pagina non sono né dei modelli di una sfilata di moda in un momento di relax, né tantomeno Francesco Guccini, Nino Frassica e Steven Spielberg in visita a Roccasecca. ESSI sono tre ben più leggendari amici e collaboratori dellEco: Gigione, Trapper e Scienziato. Ma dove potreste mai trovare un trio del genere se non sulle immortali pagine de "LEco di Roccasecca" ? |