I lettori ci scrivono

 

Gentile Redazione,

Ho divorato con grande interesse il lungo articolo sulla bandiera danese che avete pubblicato non molto tempo fa. Devo ammettere di essere rimasta spiazzata di fronte ad un saggio così particolareggiato che mai avrei pensato di trovare su un giornale che, a prima vista, sembrerebbe a carattere puramente locale. Complimenti! Non sarete "Time" o "Newsweek", ma sapete uscire dai confini ciociari per offrire ai lettori (e penso e spero che saranno sempre più numerosi, proprio per questo!) un panorama molto ampio di materie e di spunti di interesse. Finite le lodi, ecco la mia domanda. Avrete capito che sono appassionata di stemmi e di bandiere, in particolare europee; mi sapete dire qualcosa su quelle dei Cantoni svizzeri?

Grazie, di cuore

Stemmina ‘97

 

Carissima Stemmina,

abbiamo gradito moltissimo le sue (esagerate) lodi e, per non deluderla, abbiamo setacciato gli archivi dell’Eco di Roccasecca (che non è solo ciociaro, ma multietnico, multilinguistico e multisettoriale) trovando qualcosa che dovrebbe placare, temporaneamente, la sua sete di bandiereologia cantonale. La data del 1° agosto 1291, giorno in cui fu firmato il cosiddetto "Patto del Rutli" tra i tre Cantoni di Uri, Schwyz e Unterwalden, viene considerata in Svizzera "Festa Nazionale", quale atto di nascita della Confederazione Elvetica. Tra il 1332 ed il 1353 altri cinque Cantoni aderirono alla neonata Confederazione, ed esattamente, Lucerna, Zurigo, Glarus, Zug e Berna. Successivamente il numero dei Cantoni crebbe ancora, fino a superare quota venti, con le ultime adesioni di Valais e Ginevra.

Le due rare immagini a corredo di queste brevi informazioni ti saranno senz’altro utili.

Ossequi e cioccolatini

Gli stemmi dei Cantoni svizzeri e la bandiera della Confederazione (in basso, al centro)

 

La pergamena del "Patto di Rutli del 1 agosto 1291

 

 

Gentile Redazione,

Ho un dubbio di carattere linguistico. Nel dialetto roccaseccano quale significato ha la parola "renchì"? Un mio amico americano pensa sia una trasformazione del vocabolo "ranch", è così?

Grazie

GiovanBattista Zoppellaro detto John Baptist Zoop

 

Caro Giò,

"renchì" altro non è che la terza persona del verbo "renchir’", ovvero "riempire". C’è un proverbio che dice "C’è vòve gli maccherùne pe’ renchì la trippa", vale a dire "Le chiacchiere stanno a zero" o anche "Occorre la sostanza, non le chiacchiere". Un consiglio al tuo amico ranchero: curi pure le mucche, ma lasci perdere la lingua ciociara.

Good bye

 

 

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