ECO REVISITED
Come era facilmente, prevedibile, lidea di ripubblicare, dal numero scorso, le pagine con gli aneddoti più richiesti dei vecchi numeri dellEco ha riscosso un enorme successo. Quindi non ci resta che insistere! Questa "rivisitazione" antologica, con una nuova impaginazione e laggiunta, quando è possibile, di fotografie appropriate che nelle edizioni originali erano assenti, procederà per tutto il 1999. Non si direbbe, ma gli articoli in oggetto sono stati scritti ben quattro anni fa, e sì che lEco sembra così giovane! |
Questa volta pubblichiamo due storielle pubblicate sull Eco di Roccasecca numero 3, pag. 3, dellagosto 1996. La sezione è "Racconti e frasi celebri". "Racconti e frasi celebri" |
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Circa 20 anni fa. Lasceremo in incognito, per motivi di riservatezza ed opportunità, il protagonista del prossimo racconto. Un certo giorno di un po' di anni fa, un giovincello accanito lettore di riviste un pochettino (ehm, ehm), per così dire osé, dimenticò, per un tragico errore, un fascicolo nella stanza da bagno. Era lora del pranzo, ed il nostro prese posto tranquillamente a tavola, insieme alla sorella ed alla mamma che cominciò a versare la pietanza nei piatti, mentre il padre era in bagno a lavare le mani. Stava già addentando la prima forchettata di pastasciutta, che entrò il padre brandendo il fascicolo abbandonato e chiedendo perentoriamente: "Di chi è chiste?" Mamma e figlia rimasero sorprese, in silenzio, il ragazzo invece, facendo un balzo indietro ed allargando le mani in segno di innocenza, rispose: "Mio no!" |
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Aggiungiamo che in quei giorni una sorte simile toccò ad un suo coetaneo, possessore di un numero notevole di riviste similari. Una sera, tornato a casa fischiettante, trovò laustero padre che, ritto nel cortile, alimentava una pira di fuoco che mandava fiamme e fumo altissimi. Il padre si volse verso il figlio, ma, contrariamente allaltro genitore, non disse una parola, ma continuò, con gesti metodici ma risoluti, a rigirare con il forcone le riviste nel fuoco, stando bene attento che bruciassero tutte, fino allultima pagina, fino allultima immagine. Il figlio rimase muto, immobile, impotente di fronte a quella irreparabile rovina di una gloriosa ed inestimabile collezione. |