Le lettere e le
richieste pervenute in redazione ci hanno spinto a pubblicare una
nuova puntata sulla storia delle bandiere mondiali. Parliamo, in
questa occasione, di quella celeberrima a stelle e strisce (stars
& stripes) degli Stati Uniti d’America e di quelle dei
singoli Stati della confederazione.
Per quanto
riguarda la bandiera della nazione, essa contiene le stelle
(una cinquantina) che rappresentano gli Stati che fanno parte
della confederazione, e le strisce
- sette rosse e sei bianche - che simboleggiano i 13 Stati
originali, cioè le antiche colonie britanniche che divennero
indipendenti il 4 luglio 1776. Gli americani sono molto
affezionati alla loro bandiera che viene utilizzata
sistematicamente anche per svariati oggetti per turisti. E bisogna
ammettere che, nel bene e nel male, con buona pace degli
estimatori e dei detrattori degli USA, la bandiera degli Stati
Uniti sia ormai diventata un simbolo a livello internazionale, un
marchio di fabbrica, come la bottiglietta della Coca Cola,
insidiata, forse, solo dalla particolarissima ed altrettanto
celebre Union Jack
del Regno Unito di Gran Bretagna, alla quale dedicheremo una
futura puntata.
Ricordiamo che
durante la Guerra Civile che contrappose gli Stati del nord a
quelli del sudi, questi ultimi avevano adottato una bandiera
diversa, tutta rossa con una croce trasversale azzurra sulla quale
erano disposte le stelle bianche. Nonostante la sconfitta nella
guerra di secessione, gli Stati sudisti hanno continuato a
coltivare grande interesse ed affetto per questa bandiera che non
solo continua ad essere utilizzata in svariate occasioni (citiamo,
tra le tante, le manifestazioni musicali con gruppi tipicamente
sudisti come Lynyrd Skynyrd, Outlaws e tanti altri, che hanno
visto spesso, come sfondo del palco, una grande bandiera
confederata), ma che addirittura campeggia sugli emblemi ufficiali
di alcuni Stati medesimi, come la Georgia, l’Alabama, il
Mississippi e, in parte, il Tennessee. In altre parole, guai a
toccargliela!
Qualche
osservazione va fatta anche sulle bandiere degli Stati che
compongono la federazione americana. Di quelli del sud-est abbiamo
già parlato. In alcune la scelta è caduta sulla figura di un
animale, come la California (l’orso), lo Iowa, l’Illinois, la
Louisiana, il North Dakota e lo Utah (uccelli, in particolare l’aquila),
il Michigan (i cervi) e il Wyoming (il bisonte). In altre è stata
preferita un’immagine raffigurante personaggi od oggetti legati
al mondo dei pellirosse, fatto in sè curioso, dal momento che
proprio i "bianchi" americani hanno largamente
contribuito allo sterminio del "popolo rosso"; tra
queste, il Massachussets, l’Oklahoma, il New Jersey, la
Virginia. Altre particolarità: lo stato di Washington ha inserito
nella bandiera il volto del Presidente Washington (ovviamente!);
la Florida ha inserito un’immagine da cartolina illustrata con
palme, mare e isoletta sullo sfondo; il Maryland, sinceramente, ci
ricorda gli stemmi del palio di Siena (quarto stemma della quinta
colonna dall’alto, nell’illustrazione); il Texas, che avrebbe
potuto inserire un toro o una torre petrolifera, ha optato per una
bandiera simile a quella dell’ex-Jugoslavia (nono stemma della
terza colonna dall’ alto); le isole Hawaii, entrate a far parte
della confederazione soltanto dal 1960, hanno scelto una bandiera
che rimane una curiosa mescolanza tra quella britannica e quella
americana (terzo stemma della prima colonna dall’ alto). Il
colore di fondo che predomina è l’azzurro, mentre l’unica
bandiera di forma non perfettamente rettangolare è quella dello
Stato dell’Ohio.
E’ tutto, alla
prossima puntata.
|