Abbiamo pubblicato spesso versi in
roccaseccano, abbiamo
dedicato molte pagine a personaggi di rilievo della musica (De Andrè tra
tutti), ebbene, questa volta vorremmo occupare questo spazio in copertina per
rivolgere un pensiero al "Blues", una musica nata dalle
sofferenze, dai dolori, dai più profondi sentimenti (anche religiosi) di un
intero popolo e che ha influenzato quasi tutta la musica odierna, dal rock, al
country, al jazz. Lasciamo ad un futuro articolo – e ad esperti migliori– un
saggio sul "Blues", qui vogliamo solo celebrarlo con i versi tratti da
una vecchissima canzone, "Poor Man’s Blues" ovvero
"Il Blues del poveraccio":
Signor Riccone, Riccone, ascoltami bene,
dai una possibilità al poveraccio,
aiutalo a farla finita con questi tempi duri.
Tu vivi nel tuo palazzo e non sai cosa sono i tempi duri,
la moglie del lavoratore muore di fame,
la tua vive come una regina.
Ti prego, ascolta la mia preghiera,
perché non ce la faccio più con questi tempi duri,
così si spinge un onest’uomo a fare queste cose che tu sai
che non vanno fatte.
Uno ha fatto sempre del suo meglio,
sarebbe ancora pronto a lottare, farebbe qualunque cosa gli
si chiedesse in nome degli USA,
ora la guerra è finita, lui deve vivere come te,
se non fosse per il poveraccio
signor Riccone, che faresti tu?