I Film di Fantascienza (5)

 

La quinta puntata del saggio di Gianni Sarro sui film di Fantascienza è relativa a due pellicole "cult" degli anni ‘50.

 

 

l’invasione degli ultracorpi (1956)

 

Regia: Don Siegel

Sceneggiatura: Geoffrey Homes dal romanzo "The Body Snatchers" di Jack Finney (pubblicato in Italia da Mondadori)

Fotografia: Ellsworth Fredericks

Montaggio: Robert S. Eisen

Effetti speciali: Milt Rice

Origine: USA, 1956

Durata: 80’

Interpreti principali: Kevin Mc Carthy, Dana Winters, Larry Gates, King Donovan, Carolyn Jones, Jean Willes, Ralph Dumke.

 

In una cittadina di provincia degli Stati, alcuni degli abitanti sembrano improvvisamente impazziti, dicono di non riconoscono più i parenti i familairi. Si pensa ad un fenomeno passeggero finché il dottor Miles non giunge ad una scoperta sconcertante: esaminando il cadavere di quello che sembra essere un suo intimo amico, non vi scopre alcuna traccia di sangue. Inizia così una vicenda da incubo, forze ultracosmiche hanno deciso di invadere la terra; per farlo riproducono i membri della comunità in dei grandi baccelli, quando la copia è completata, ne escono epigoni svuotati nella mente, e quindi facilmente controllabili dalle forze del male.

 

 

Il dottor Miles ingaggia così una dura lotta contro questa misteriosa forza ultraterrena, assiste impotente alla alienazione degli amici più cari, la perdita più dolorosa sarà per lui quella della fidanzata, che dopo aver resistito a lungo, cede al sonno in una spelonca e perde drammaticamente la sua identità. Il film, tratto da un romanzo di Jack Finney, è considerato uno dei capolavori del genere, fu interpretato sia come un manifesto anticomunista, sia come uno antimaccartista. In realtà al centro della storia è soprattutto la disumanizzazione degli uomini. Da segnalare come uno dei più grandi film di fantascienza nella storia del cinema sia quasi del tutto privo di effetti speciali.

 

 

il pianeta proibito (1956)

 

Regia: Fred McLeod Wilcox

Sceneggiatura: Cyril Hume da un soggetto di I. Block e A. Adlen

Fotografia: George Folsey

Effetti speciali: A.A.Gillespie, I.G.Reis, W. Newcombe, J. Meador

Origine: USA, 1956

Durata: 98’

Interpreti principali: Leslie Nielsen, Warren Stevens, Jack Kelly, Earl Holliman, George Wallace, Bob Dix.

 

Entrata nel terzo millennio la specie umana non ha più bisogno di ideologie, non è più politicizzata ed è infatti unita sotto un’unica federazione. La tecnologia ha fatto grandi passi in avanti, mezzi di trasporto a propulsione atomica offrono la possibilità di crociere interplanetarie. Il comandante Adams guida un incrociatore spaziale, che viaggia alla velocità della luce, sulla rotta che porta al pianeta Altair-4. E’ alla ricerca dell’equipaggio di una missione partita vent’anni prima di cui si sono smarrite le tracce. Quando l’astronave di Adams sta per giungere ad Altair-4, una voce proveniente dal pianeta lo avverte che è meglio non atterrare . Il comandante e i suoi assistenti, il tenente Farman e il tenente Ostrow (medico di bordo), decidono di ignorare il messaggio. Il primo incontro che hanno sul Altair-4 è con un robot, "Robby" capace di parlare come un terrestre. Questi accompagna i visitatori dal dottor Morbius, il capo della spedizione precedente. Adams apprende da costui che tutti gli altri coloni sono morti: stroncati dai Krels, gli abitanti originari del pianeta, che si erano impossessati delle loro menti, per sfogare i propri odi repressi La pellicola rappresenta una ingegnosa rilettura del dramma La tempesta, di William Shakespeare.