ECO REVISITED
Continua la pubblicazione degli articoli dei vecchi numeri dell’Eco, un’iniziativa che ha riscosso i favori di tutti quei lettori che non sono in possesso di numeri arretrati e che hanno finalmente potuto leggere ciò che avevano soltanto ascoltato nei racconti tramandati da amici e parenti più fortunati, possessori dei primi "Eco". Questa "rivisitazione" antologica viene presentata con una nuova impaginazione e l’aggiunta, quando è possibile, di fotografie appropriate che nelle edizioni originali erano assenti. La maggior parte degli articoli in oggetto risale a ben quattro anni fa.
Gli aneddoti odierni sono stati pubblicati sull’Eco di Roccasecca numero 2, pag. 12, dell’agosto 1996, nella sezione "Speciale Terni", e sul numero 3, pag. 7 nella rubrica "Alimentazione e Salute" dell’ottobre 1996.
La Statua della Libertà finalmente torna a casa?
La Statua della Libertà, finora universalmente considerata il simbolo degli Stati Uniti d’America, potrebbe tornare nella sua città d’origine: Terni. Recentissimi studi, infatti, avrebbero stabilito, senza ombra di dubbio, che l’idea della famosa Statua sarebbe stata di un misconosciuto architetto ternano, il cui nome non è stato ancora rivelato, che, dopo aver trascorso l’infanzia a Terni e la giovinezza a Roccasecca, presso la famiglia Marini, sarebbe partito alla volta degli USA dal porto di Gaeta. A New York avrebbe conosciuto Benedetto I° Sarro, al quale avrebbe confidato la sua idea di creare una statua altissima che avrebbe dovuto dominare la città di Terni. Benedetto I° - che all’epoca vendeva gelati - gli diede alcuni suggerimenti e buttarono giù uno schizzo dell’opera, che prevedeva una Statua, esattamente come quella attuale, che però in mano non teneva una torcia, bensì un cono gelato di Benedetto I° Sarro! Purtroppo il disegno fu inopinatamente rubato al giovanotto, nottetempo, mentre dormiva in un improvvisato giaciglio. Quale fu la disperazione dell’architetto quando, anni dopo, vide la "sua" opera che, modificata soltanto in una sua parte (la torcia nella mano destra al posto del cono gelato) si ergeva, magnifica, sulla città di New York, glorificata dal mondo intero! Non resse al dolore e si gettò dalla statua nel fiume Hudson. Ora, se le nuove scoperte dovessero confermare la veridicità della storia, le Autorità ternane si adopererebbero immediatamente per riportare la Statua della Libertà nella sua terra d’origine, cercando anche, con l’opera di qualche grande scultore, di rimettere il cono gelato al suo posto.
A sinistra un’immagine della Statua della Libertà, nella versione classica con la torcia nella mano destra anziché il cono gelato. -------------------------------
Una splendida portata di pesce contenente la celeberrima, ma pericolosa, Spigola dell’Ammiraglio Acton |
Il nostro esimio specialista dietologo, Prof. Dott. Celestino Abbatecola, ci invia un estratto della sua recente pubblicazione "Come affrontare e superare senza danni eccessivi i pranzi di nozze".
Primariamente mi è necessario considerare che non bisogna mai presentarsi al fatidico appuntamento, come molti fanno, a pancia vuota. In tal modo si creano i presupposti per la cosiddetta "Sindrome da voragine", che porta in pochi istanti il soggetto colpito ad ingurgitare incontrollate ed enormi quantità di cibo senza usare il dovuto raziocinio. Bene sarà adunque affrontare la giornata con una colazione a base di una sana zuppa di latte (non più di ½ litro e 2 fette di pagnotta) e meglio ancora ne verrà allo stomaco se non ci si tirerà indietro al rinfresco prima della cerimonia (sempre con moderazione, si intende). Quando arriva il momento del tanto atteso pranzo, è necessario procedere con calma e razionalità, scegliere con cura le portate, non "ingozzarsi" con qualunque alimento soltanto perché "è gratis", ma lasciare che lo stomaco ed il fegato siano in costante, ma non esagerato lavoro. Di fronte ad un piatto grasso e particolarmente pericoloso, come potrebbe essere un abbacchio al forno ben condito, con contorno di patate nere di pepe e piselli al guanciale, bisogna fare molta attenzione a frenare gli impulsi animaleschi e invece procedere con moderazione. Meglio ancora sarebbe, in detti casi, mettere mano a qualche manuale per seguirne pedissequamente i consigli relativi. Mi sia consentito, a tal proposito, di citare, a puro titolo informativo, le mie due più recenti pubblicazioni sull’argomento: "Come reagire di fronte ad una frittura mista di maiale con broccoli e di abbacchio con fiori di zucca" Editrice Porcu, Colle San Magno, 1996 e "Rischi e pericoli di fronte ad una Spigola dell’Ammiraglio Acton" Moby Dick Editrice, Arce, 1996 (vedi anche il breve saggio di riferimento "La Spigola dell’Ammiraglio Acton, questa sconosciuta: invisibile nel piatto, ma pericolosa per il fegato" nella rivista Problematiche di Medicina e Dietologia Ittica, Amalfi, Anno 37, n.5, 1990). Rivolgo infine il mio consueto invito alla moderazione nel bere. Un bicchiere di vino è sufficiente, uno di birra, magari bevuta in un Pub con gli amici, è ancora meglio! Prosit.
(Chiar.mo Prof. Dott. Dietol. Ittol. Celestino Abbatecola)