I Film di Fantascienza (6)
Continua la pubblicazione a puntate del saggio di Gianni Sarro sui film di Fantascienza. La sesta puntata prevede due pellicole meno celebri di quelle presentate finora, ma non meno importanti per gli appassionati del settore: "Invasori spaziali" e "Terrore nello spazio", quest’ultimo made in Italy!.
invasori spaziali (1953)
Regia: William Cameron Menzies
Sceneggiatura: Richard Blake, John Tucker Battle, William Cameron Menzies
Fotografia: John Seitz
Montaggio: Arthur Roberts
Effetti speciali: Jack Cosgrowe, Jack Rabin, Irving Block, Howard Lydecker
Origine: USA, 1953
Durata: 78’
Interpreti principali: Helena Carter, Arthur Franz, Jimmy Hunt, Morris Ankrum, Leif Erickson, Hillary Brooke, Max Wagner, Milburn Stone.
David Mc Lean è un bambino dodicenne appassionato di astronomia. Un giorno si accorge che prima il padre e poi la madre hanno assunto uno strano modo di parlare e di agire; sembrano trasformati in degli automi. David, inoltre, scopre che sulla nuca delle vittime della sindrome c’è una piccola ferita.
Una bambina subisce lo stesso mutamento dei genitori del ragazzo, e un giorno dopo aver cosparso di benzina la casa dove abita, appicca il fuoco, morendo anch’essa nel rogo. Nel cervello della piccola viene ritrovata una minuscola radio ricevente. Nessuno sembra credere a David, solo una dottoressa , Pat Blake, gli offre il suo aiuto. I due vanno da un astronomo con la radio ritrovata nel cervello della bambina, mentre sono alla ricerca della provenienza delle onde, Pat e David scompaiono nel sottosuolo. Scattano subito le ricerche per ritrovare gli scomparsi, sono prigionieri dei marziani e detenuti nella nave spaziale.
Il finale rocambolesco garantisce la salvezza di tutti. Al film fu riconosciuto un suo fascino grazie all’intrigante equivoco: " è un incubo o una realtà?" che pervade la pellicola, ed a alcune sfumature erotiche molto soft. Ritorna l’ossessiva metafora del pericolo rosso e il timore che l’invasore abbia il diabolico potere di forzare le coscienze degli umani per asservirli ai propri voleri.
La pellicola era stata originariamente pensata per il 3D.
terrore nello spazio (1965)
Regia: Mario Bava
Sceneggiatura: I. Melchior, Callisto Cosulich, Antonio Roman, mario Bava, Alberto Bevilacqua, Rafael J. Salvia dal racconto "Una notte di 21 ore" di Renato Prestiniero
Fotografia: Antonio Rinaldi
Montaggio: Mario Bava
Musica: Gino Marinuzzi jr.
Origine: Italia, 1965
Durata: 90’
Interpreti principali: Barry Sullivan, Norma Bengell., Angel Aranda, Evi Morandi, Massimo Righi
La Argas e la Galleot , due astronavi in viaggio nello spazio, vengono attratte da misteriosi segnali provenienti da un astro non lontano dalla loro rotta. Gli equipaggi delle due navicelle hanno destini diversi, quelli della Argas uno volta sbarcati sul pianeta sconosciuto sembrano in preda ad un improvvisa follia che viene sventata dal loro capitano, quelli della Galleot, fanno una fine misera. Qualcosa di incomprensibile sta accadendo: alcuni uomini muoiono altri tra questi misteriosamente riprendono vita. La soluzione la fornisce il dottor Karan, il gruppo di astronauti è stato attaccato da entità sconosciute che per vivere hanno bisogno di un corpo.
Se la trama del film non fu giudicata indimenticabile, la regia di Mario Bava fu lodata.
L’impressione comune è che se la pellicola fosse stata girata negli Stati Uniti avrebbe avuto critiche più benevole.