Leggere |
Durante le vacanze estive mi sono dedicato ad una delle attività che preferisco, spulciare tra le bancarelle di libri (avrei spulciato volentieri anche bancarelle di dischi, ma ne ho trovata soltanto una …). Proprio nel tragitto tra la casa e la spiaggia c’erano ben tre fermate d’obbligo: una prima serie di bancarelle con libri nuovi ed usati a metà prezzo, una seconda serie di bancarelle con libri usati (di cui la maggior parte a tremila lire ciascuno!) e giornali originali degli anni ’30 e ’40, ed infine la "fiera del libro" sul lungomare con libri nuovi sia a prezzo pieno che d’occasione. Una pacchia, soprattutto per chi, non amando molto il solleone ed il caldo d’agosto, poteva far tappa ad una di queste oasi. A cercar bene si trovavano tesori di vecchia data e frivolezze più recenti assolutamente stuzzicanti. Ho comperato una edizione dei primi del novecento di "Notre Dame de Paris" di Victor Hugo, rilegata e finemente illustrata, al prezzo di un cappuccino. Soltanto l’odore della carta sottile ed ingiallita era inebriante! La mia dolce metà ha incrementato di parecchi volumi la sua collezione di storia inglese e di archeologia egizia. Già, perché quando si è entrambi fissati … si torna sempre a casa con le buste piene! Eppure, a dispetto del successo che ci sembra abbiano riscosso queste ed altre simili iniziative, continuiamo ad essere una delle nazioni in cui si legge di meno, in assoluto, in Europa; credo che l’Italia venga prima soltanto di Grecia e Turchia. Se poi andassimo a leggere dentro le statistiche per scoprire "cosa" si legge, la preoccupazione aumenterebbe certamente. Peccato. Un libro è come un vecchio amico; ci si perde di vista, poi ci si ritrova, un po’ invecchiati entrambi, ma felici. L’avvento di internet ha portato via altri lettori al libro tradizionale? Non credo. Chi ama la letteratura o la saggistica "integra" con ricerche mirate sulla "rete" le sue informazioni e le sue conoscenze; lo studente va a caccia di tesine e recensioni; l’informatico forse trae da internet spunti e motivazioni che non gli venivano suscitati dalla carta stampata. Nessun dualismo, nessuna sovrapposizione. Chi ama leggere lo fa comunque. Il problema è soltanto mentale e culturale; l’amore per i libri va scoperto ed alimentato da ragazzi, insieme a quello per il computer e per la TV, cercando di arricchirsi con tutti i mezzi che nuove e vecchie tecnologie mettono a disposizione. Personalmente continuo ad amare allo stesso modo i miei libri ed i miei film (anche datati) preferiti e gli ultimi programmi installati sul computer. Conosco persone anche più grandi di me che non leggono neanche un libro l’anno … Come produttori dell’Eco non offriamo certo pagine di altissima qualità giornalistica, ma tentiamo almeno di sollecitare, tra una pagina seria ed una semiseria, il gusto di "Leggere" con la "L" maiuscola. R.M. |