Le Pagine del Ciclismo (Van Vlierberghe, Vandenbossche, Gualazzini, Gavazzi e … compagnia cantante!) In questi cupi tempi di "doping" e di "Giri" truccati, pensiamo di far cosa gradita agli appassionati (e non) di ciclismo (quello con la "C" maiuscola) pubblicando un gustoso scambio di e-mails (incomprensioni annesse!) di qualche tempo fa, tra i nostri due più illustri esperti del settore: Ferdinando ed Alessandro. Ferdinando: Come il professor Bertani di certo ricorderà, Van Vlierberghe era un velocista belga di buona fama. Lo ricordo vincitore di diverse volate nei Giri dei primi anni '70 davanti agli eterni Basso e Zandegù, nonché duellare spesso con un emergente Ercole Gualazzini di cui occorrerebbe assolutamente recuperare una figurina (Mira?) della serie "I ciclisti" in cui lui figura, imponente e pingue, a mani alzate sul traguardo. Se la memoria non mi inganna Van Vlierberghe vinse uno stupendo sprint in una tappa che si concludeva a Napoli partendo lunghissimo e resistendo a tutti i tentativi di rimonta degli altri. Prof. Bertani conferma ? Mi sarebbe di conforto il suo parere, come sono a chiederle una sua nota su Vandenbossche, umile ma forte gregario-scalatore di Eddy Merckx. Perché ? Perché in una tappa che prevedeva la scalata di Forca d'Acero, in Abruzzo, davanti a me che ero andato con papà a vedere i corridori lungo la salita ( con annessi buonissimi panini alla salciccia roccaseccana preparati da mia nonna e che come sempre erano utilissimi per ingannare l'attesa) proprio Vandenbossche che tirava il gruppetto dei migliori davanti alla ruota di Merckx (già maglia rosa), rifilò a volo un tremendo pugno ad un poveraccio che aveva osato avvicinarsi a Merckx per versargli dell'acqua sulla schiena. In realtà era una giornata molto fredda e piovosa e pensai che Merckx in effetti non avrebbe troppo gradito. Comunque il tifoso finì lungo e disteso( come direbbe Carlo Sassi) in un fosso e credo che mai più gli sia venuto in mente di avvicinarsi a dei ciclisti. Dietro ai due mi pare che ci fosse Zilioli, se la memoria non mi tradisce, che nonostante lo sforzo urlò qualcosa a Vandenbossche. Non capii che cosa, ma forse aveva cercato di censurare il gesto del belga. Alessandro: Confermo quanto tratteggiato dall' Avv. Vicini in merito ai due valorosi ciclisti fiamminghi. In effetti Van Vlieberghe era un buon sprinter, meglio di Dino Zandegù (peraltro anche notissimo cantante e faccia da "i soliti ignoti"), ma non paragonabile a Marino Basso che per merito della sua forza da animale e la sua limitatezza cerebrale, faceva cose incredibili con sovrumana incoscienza. Marino basso in volata di gruppo era capace di mettere un dito nel **** al corridore che non gli dava strada. Vandenbossche invece era un ottimo stradista e un incredibile seigiornista. Con Patrik Sercu ha vinto molto e durante le sei giorni era moto apprezzato anche come suonatore di tromba. Notissimi infatti sono i suoi assoli di tromba in bicicletta ed anche la sua partecipazione in orchestra. Ercole Gavazzi, detto comunemente Pierino, era un velocista discreto in un panorama piuttosto ricco di ruote veloci. Un bresciano intelligente e furbo; diremo anche fortunato: ha vinto una Sanremo, è stato campione d' Italia, ecc. Era piccolo, basso di statura, ma non era corpulento; anzi era sempre ben tirato a lucido, piuttosto curato. Ha terminato la carriera nell' Atala. Oggi mi sembra diriga una squadra di dilettanti di buon livello. Come caratura mi sembra accostabile ad un Tumburus, ad un Furino, ad un Bedin, a uno di quelli, insomma, che se non si fossero trovati nel treno giusto, sarebbero stati quasi dei gregari, non avrebbero vinto scudetti ed oggi sarebbero ricordati soltanto dai raccoglitori di figurine molto ma molto meticolosi. Ferdinando: Caro Alessandro, stavolta parliamo di due persone diverse. Pierino Gavazzi non è Ercole Gualazzini di cui parlavo io. Gualazzini aveva già smesso di correre quando è arrivato Gavazzi. Quest'ultimo è bresciano mentre l'altro penso fosse emiliano-romagnolo (parmense, n.d.r.) . Fai un piccolo sforzo e cerca di ricordare anche Gualazzini. era grosso, stazza poderosa e, come livello mentale, sul tipo Marino Basso.
…. E non finisce qui ……..
|