Incontri … particolari!!!

Il coccodrillo

Quella che segue è una storia di "ordinaria follia" realmente accaduta in Ancona e piacevolmente raccontata ai lettori dell’Eco dal nostro Ferdinando.

A margine della storia – scritta in un determinato giorno – segue la "conclusione" avvenuta esattamente, come da sventurata ipotesi, nei giorni successivi!!! Una vicenda che ci ha ricordato un certo film di Totò in cui il comico napoletano interpretava la classica figura del "porta jella" …

Sì lo so che non mi state seguendo, ma vi aspetto a rileggere questa introduzione dopo aver terminato di gustarvi l’aneddoto.

Ogni tanto capita di imbattersi in persone che hanno una loro innata vis comica, o tragicomica; che insomma il più delle volte del tutto inconsapevolmente riescono, loro malgrado, a comportarsi in modo incredibile con la più grande naturalezza.

Fra coloro che frequentano la redazione de "Il Messaggero" ad Ancona c’è un vecchio giornalista ormai in pensione, che però ha tuttora un rapporto di collaborazione con il giornale. In pratica scrive articoli di colore su usi, costumi e tradizioni di Ancona. Insomma, dovrebbe essere una specie di memoria storica della città, per cui gli capita spesso di scrivere dei pezzi commemorativi in occasione della scomparsa di personaggi noti della città. Se non che, questa per lui sta diventando una vera specializzazione o per dirla con un mio amico una mania. Un pò tutti al giornale lo prendono sottilmente in giro per questa sua singolare "deformazione professionale".

Peraltro il tipo si presta anche dal punto di vista, come dire, dell’immagine. Quasi completamente pelato, con abbondante "riporto" che gli arriva dal cranio alla fronte, immancabile impermeabile bianco sporco modello anteguerra, occhio strabico e voce rauca.

L’altro giorno però Maurizio, così si chiama, ha superato ogni nostra più feroce ironia. State a sentire. Sul tardo pomeriggio, mentre ero con il caporedattore e un altro collaboratore nella nostra stanza della redazione sportiva, dove Maurizio più frequentemente si appoggia, discutendo su come modificare la pagina dell’Ancona calcio, lui è arrivato tutto trafelato.

Ci guarda appena e fa parlando piano con la sua voce irrimediabilmente rauca : "ragazzi, ho una notizia in esclusiva!". Noi lo guardiamo allarmati, perché tutti e tre abbiamo subito pensato di quale tipo siano le "sue" notizie. Lui prosegue dicendoci che aveva appena saputo che un notissimo avvocato e politico anconetano, ormai ultraottantenne, era stato ricoverato in ospedale e non se la passava bene. Implacabile Maurizio ci fa, guardandoci con l’occhio strabico eccitato come il cane che ha fiutato il tartufo : "Ora lo chiamo, tanto c’ho il cellulare…". Non ci pensa su due volte e fa il numero dell’avvocato, suo vecchio conoscente, che effettivamente gli risponde e gli conferma di essere in ospedale. Maurizio fingendosi realmente interessato, in nome della vecchia amicizia, alle sue condizioni si informa bene e l’avvocato gli dice che due giorni dopo deve subire una delicata operazione. Maurizio saluta e riattacca, dopo di che ci guarda con un ghigno e aggiunge: "Ahò, adesso chiamo un suo amico di famiglia che conosco bene, hai visto mai…". Noi stentiamo a comprendere, ma poi lui chiama questo e gli dice: "Senti l’avvocato dopodomani si opera "tosto". Fammi il piacere, tu che sei di famiglia, se gli va male chiamami subito che io gli scrivo il pezzo".

Poi riattacca e tutto soddisfatto aggiunge: "Ragazzi sapete che vi dico, già che ci sono il pezzo io intanto lo scrivo, tanto se non è oggi è domani…".

"Cinque giorni dopo il fatto narrato, martedì 19 febbraio 2002, Maurizio entra alle 17 e 30 nella redazione del Messaggero e si fionda nella stanza della redazione sportiva. Entra, guarda i presenti e poi con la sua inconfondibile voce che mi ha sempre fatto pensare a "Zio Tibia" dice: "Ahò, è andata! Quello è morto pè davvè ! Me l'ha detto l'amico per telefono e io ho controllato chiamando l'agenzia di pompe funebri. Ahò, è fatta. Meno male che il pezzo l'avevo già fatto. Mimmo, eccolo qua, era pronto, mancava solo...il morto. Ahò, ve saluto, alla prossima". Il gelo è calato nella redazione, non si sapeva se ridere o piangere. Di sicuro anche chi non è scaramantico si è lasciato andare a strani gesti con toccamenti di alcune parti anatomiche sferiche. Mimmo dopo un bel pò rompe il silenzio e dice: "ragazzi, è meglio che Maurizio ce lo teniamo amico".

Ferdinando