Cultura e società

 

Un altro contributo di Mario Izzi

(disegni dell’autore)

 

La “bifora” del Castello

 

Mario Izzi grande amico dell’Eco e nostro compaesano, ancorché emigrato in quel di San Lazzaro di Savena (Bo), ci ha inviato una ricca missiva contenente importanti documentazioni.  Per fortuna nostra e dei nostri lettori questi plichi arrivano con una certa frequenza. A parte i graditissimi e personali complimenti (e le esortazioni a proseguire il cammino dell’Eco a dispetto di tutte le difficoltà) di cui lo ringrazio pubblicamente, Mario ha allegato alla lettera due sue composizioni.

 La prima, lunga e gustosa, che pubblicheremo successivamente (l’Eco di Natale potrebbe essere un’ottima collocazione) è intitolata “La sala polivalente”.

 

Detto brano farà parte, ci informa l’autore – “tempo e danaro permettendo” – di una sua prossima pubblicazione dal titolo “In paese tra realtà e fantasia” , un ulteriore tomo della serie dedicata alla nostra “metropoli”. Detto testo  è tratto in parte dalla relazione approntata per la presentazione  del cofanetto sull’Aneddotica nella manifestazione del 31 marzo 2001, patrocinata dall’Associazione culturale Le Tre Torri di Caprile, che non fu allora letta per ragioni di tempo. Oltre ad essa farà parte del libro in gestazione anche “La saràga” che i lettori dell’Eco ben conoscono in quanto la pubblicammo in anteprima mondiale in un precedente numero; altri argomenti toccati saranno “L’acqua a Roccasecca” (il censimento già anticipato sul numero scorso), “A margine di una polemica” a proposito della collocazione dell’erigenda statua di San Tommaso e “Le strade da fare e da completare”.

 

Una suggestiva ed insolita veduta del Castello

 

Ma l’attività del vulcanico Izzi non si ferma qui. Infatti sono in corso di pubblicazione due opuscoletti che faranno sicuramente la felicità di tutti gli appassionati, dedicati ai “Proverbi” ed ai “Soprannomi”; “quest’ultimo – dice Izzi – l’ho intitolato un po’ presuntuosamente “Sulle orme di Erasmo”, che nel 1500 ebbe ad occuparsi – con tutt’altra competenza e contenuto - dei detti e motti dell’epoca e del periodo greco e latino ….”

 

 

 

La seconda composizione inviata da Mario, che pubblichiamo in questa sede, è una poesiola in lingua, datata 1997, che “potrebbe essere pubblicizzata dall’Ente Provinciale del Turismo o da analoga struttura che abbia le medesime finalità, per propagandare la Ciociaria.”

Questa sorta di “poesia-invito è corredata dai disegni originali ideati dall’autore medesimo.

 

 

 

Invito in Ciociaria

 

Il cuore del pentagono

 

 

AQUINO, ATINA, ARPINO, ANAGNI, ALATRI:

le cinque città dette di Saturno,

oppur di Giove-Anxur, quel dio di turno,

che in ‘Terra ferax’ s’ebbe i suoi idolatri.

 

Son esse specchio della CIOCIARIA,

la storia dei suoi padri, i suoi antenati,

che videro nei LARI e nei PENATI

le stelle fisse nella lunga via.

 

Nel cuore del PENTAGONO s’aderge

La ROCCA merlettata dell’ASPRANO,

scelta nel MILLE dall’Abate arcano,

presago d’un clamor ch’ancor s’asperge.

 

 

 

Di qui partì il muggito del BUE MUTO,

ch’ALBERTO MAGNO avea pronostico,

dell’eco tutto il mondo fu inondato

al punto che mai alcun se m’è doluto.

 

ALATRI, ANAGNI, ARPINO, ATINA, AQUINO:

nell’ordine contrario nominate,

concordano all’unisono onorate

d’aver tra lor la ROCCA e

MONCISINO.

 

Nel mezzo delle cinque città antiche

Son essi i perni ch’ora le congiungono,

ch’a lor dan forza e mai più le

disgiungono,

‘pregando e lavorando’ in mura apriche.

 

Tanti altri son gli approcci in CIOCIARIA,

d’intender e di veder ce n’è per tutti,

tra ROMA e NAPOLI per vecchi e putti

il bello e il ver si mostra in ogni vìa.

 

Mario Izzi

Roccasecca, 8/97

 

 

 

 

n.b. Lo spunto per la composizione fu tratto dall’articolo comparso sul mensile “L’Automobile” dell’ACI, nel marzo(?) o aprile 1997