Il grande flagello
Trovo che la televisione sia uno strumento molto educativo: ogni volta che qualcuno accende l'apparecchio vado nella stanza accanto a leggere un libro. Questa tagliente battuta sullo strumento più utilizzato negli ultimi 60 anni dai cosiddetti esseri umani civilizzati appartiene alla fertile mente di Groucho Marx, il più "colto" dei quattro scatenati Fratelli protagonisti in film d’altri tempi ma incredibilmente attuali. E mi sembra di grande attualità anche la suddetta frase, visto il livello così basso in cui tutte le TV, di Stato e private, hanno scelto di collocarsi. Purtroppo, a sentire i dati di ascolto, non sono tanti coloro che scelgono di seguire il consiglio di Groucho. La maggior parte della gente resta impalata davanti al piccolo schermo a seguire ciò che le viene regolarmente propinato. La TV odierna straripa di volgarità gratuite (di parola e di immagine) e utilizza sistematicamente cruenti fatti di cronaca e drammi familiari come basi di lunghi talk-shows, con la scusa dell’informazione a tutto tondo. Noi non abbiamo la possibilità di scegliere realmente cosa vedere; anche il telecomando serve a poco, vanificato il più delle volte dalla scarsa qualità degli spettacoli proposti sulle varie reti. E l’audience domina su tutto. Sarebbe interessante poter spedire i dati di "non gradimento" basati sul giudizio dello spettatore e non tanto sul fatto che abbia guardato o meno il tale programma. Succede ad esempio che uno guardi il G. F. e scappi in bagno a rigettare, ma dal momento che ciò che conta ai fini dell’audience è "il contatto", le scorie fisiologiche del tizio in questione si trasformano automaticamente in dati aggregati positivi!!! Non solo. I dati vengono stilati solo sulle Televisioni "importanti" escludendo di fatto tutte quelle realtà cosiddette inferiori che secondo me, soprattutto in certe serate flagellate, fanno il pieno degli ascolti, con inossidabili film con Gary Cooper o Humphrey Bogart. Ma quei dati nessuno può conoscerli. Non si ha il coraggio né la voglia di proporre in prima serata SPESSO - e non solo occasionalmente - il Teatro, i Concerti (di qualunque tipo: musica classica, rock, etnica), la Cultura in genere (in ogni veste: sceneggiati tratti da classici della letteratura, programmi storici e scientifici), l’Intrattenimento intelligente (laddove divertimento non è necessariamente sinonimo di vacua stupidità, come cultura non è antitesi di divertimento né sinonimo di noia). Purtroppo attualmente, fatte le debite e sparute eccezioni, questa TV basata soltanto sugli indici d’ascolto, che a loro volta condizionano gli introiti pubblicitari, è il trionfo della stupidità. Del resto – e cito di nuovo Groucho Marx - se vedete un uomo che sembra uno stupido e si comporta come uno stupido non fatevi ingannare, è veramente uno stupido! Il Direttore |