Piccola Orchestra La Viola con Mohssen Kasirossafar Lo scorso 19 agosto, a Casalvieri, nella piccola piazza antistante il Sagrato della Chiesa Madre, una autentica ovazione da parte del pubblico ha suggellato la chiusura del trionfale concerto della Piccola Orchestra La Viola. Una serata incredibilmente intensa ed emozionante che ha avvolto la folla presente in un coacervo di emozioni, commozione e, addirittura, lacrime di gioia. Il gruppo di giovani musicisti, che suona organetti e percussioni, diretto da Alessandro Parente e con la splendida voce di Antonella Costanzo, ha sfoderato una delle migliori esibizioni di sempre e quanto accaduto va oltre ogni racconto possibile.
C'era tanta gente che aspettava questo momento, dal concerto dello scorso anno della POLV a Casalvieri. In molti venivano dai concerti di Alvito, Roccasecca e Gallinaro di quest'estate, già entusiasti di riascoltare la POLV e rapiti dalla cornice del posto inventato e proposto da Parente stesso agli organizzatori dell’Estate Casalvierana: il sagrato della Chiesa Madre. Un posto fantastico, con una acustica da anfiteatro romano. Poco prima dell’inizio, arrivava anche, inattesa ospite, Anna Tatangelo, per ascoltare l’incredibile gruppo di cui ha tanto sentito parlare ma mai ascoltato direttamente. Anche Mohssen Kasirossafar, grande percussionista persiano, ospite d’eccezione, è lì in mezzo al pubblico in attesa del suo momento. Al via, dopo una piccola presentazione di Alessandro Parente, il pubblico è caldo e comincia a partecipare come in un concerto rock. Antonella Costanzo, dal balcone settecentesco di palazzo Iacobelli, canta a cappella il primo brano, poi lì davanti i ragazzi ad uno ad uno raggiungono il loro posto, per ultime le percussioniste di Ienne e Subiaco che cominciavano a suonare i tamburelli. Il concerto è subito da brividi sulla pelle e sprigiona, in sequenza ininterrotta, emozioni ed entusiasmo, grazie anche agli assoli di Mohssen Kasirossafar con le sue percussioni, alla sezione ritmica di Mario Mazzenga (basso), Daniele Chiantese (batteria), ed a Valentina Lauri che balla la pizzica e, alla fine del brano, cade morta a terra. E poi ancora emozioni, con i ragazzi che abbassano lo sguardo e rimangono pietrificati e che al suono della zampogna melodica di Marco Iamele si risvegliano. Il pubblico è rapito. Ma solo a questo punto i presenti si accorgono della presenza di Anna Tatangelo che viene chiamata da Alessandro sulla scena, e che viene presentata come un talento vero della nostra terra. Un colpo a sorpresa che finisce per conquistare i presenti. L'ultimo pezzo è una serenata di Alfio Antico e sulle ultime note di questa "E me ne staiu iennu e minni vaiu" (Me ne sto andando e me ne vado), ripetuto all'infinito, i ragazzi ad uno ad uno posano lo strumento e vanno via. Il concerto-teatro è finito. In un angolo Mohssem, per l’intensità del momento, è lì che piange e abbraccia Parente per dirgli che la Piccola Orchestra La Viola non ha bisogno di ospiti nei suoi spettacoli. Anche Anna Tatangelo confessa che più volte si è emozionata durante il concerto così come i due musicisti del suo gruppo, dicono che in certi momenti hanno sentito i brividi correre sulla pelle. La gente defluisce con il volto stravolto dalla felicità di aver assistito ad uno spettacolo unico e con la voglia di ricordarlo per molto tempo. Casalvieri, 21/8/03 Silvio Zincone ****************************************** Alessandro Parente e Piccola Orchestra La Viola. Maestro concertatore e capogruppo della Piccola Orchestra La Viola, ensamble, con molti giovani suonatori di organetto, e’ erede in via diretta di un vasto patrimonio culturale. Gli organetti che a volte suonano all’unisono, a volte a piu’ voci, danno nell’insieme un suono affascinante e coinvolgente. Angelo Branduardi ha voluto l’Orchestra nel suo CD dedicato a San Francesco Mohssen Kasirossafar nasce a Mashad (Khorasan,Iran) nel 1955. Inizia a studiare lo Zarb nel 1980 e nel 1983 incontra il Maestro Keyhan Kalhor e il Maestro Mohammad Reza Lotfi, con i quali comincia a perfezionare la tecnica; completa poi la sua formazione con il grande musicista Nasser Farhangfar. Dal 1979 vive a Roma, dove collabora, tra gli altri, con musicisti e compositori come Ennio Morricone, Giancarlo Schiaffini, Giorgio Battistelli, Angelo Branduardi e Mauro Pagani. La sua attività si sviluppa tra la musica persiana e quella di arte popolare, tra la musica medievale e quella rinascimentale, fino a quella contemporanea e sperimentale. Attualmente, oltre alla carriera di musicista, si dedica all'insegnamento e alla liuteria. A cura di Gianfranco, Silvio e Mario Trapper
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