Lettere al Direttore
La rubrica che va sotto il nome di “Lettere al Direttore” non è periodicamente inserita nel nostro giornale, ma ogni tanto ci fa piacere rendere tutti i lettori partecipi di alcune simpatiche missive portatrici di commenti e curiosità, oltre qualche piccola lode, che non guasta! In data 7 febbraio 2004 l’amico Orazio Manente da Montefiascone (ma roccaseccano di origine) ci ha spedito un contributo dedicato a Tommaso d’Aquino (che trovate in altra parte del giornale) con la simpatica lettera allegata che pubblichiamo.
Caro Riccardo, sempre gradito mi giunge “L’Eco di Roccasecca” che gentilmente mi invii e noto che , malgrado tutto, “L’Eco c’è!” ed “ha buon diritto di respirare”. Grazie ai tuoi collaboratori ed un grazie particolare a te che porti avanti magistralmente la stesura della rivista che ti fa onore. Ti invio un articolo su San Tommaso che scrissi per un altro giornale nell’ottobre 1997. Lo inviai all’amico Mario Izzi ed ebbi il suo “placet”. La nostalgia del paese è sempre più sentita e mi conforto quando leggo tutto ciò che lo riguarda. Tu mi fai sentire meno lontano dai luoghi cari della mia gioventù. “Fugit irreparabile tempus!” purtroppo, ma si cerca di andare avanti con i ricordi e le nostalgie. Un augurio a tutti i concittadini e in particolare a te e “Ad majora!”
Orazio Manente
Pensiamo di far cosa gradita al nostro lettore/collaboratore residente in Montefiascone pubblicando due immagini scattate dai fotoreporter dell’Eco in occasione dei festeggiamenti di San Tommaso. Si tratta della processione che si svolge ogni anno (qui siamo in una delle occasioni più recenti) sulle strade di Roccasecca.
Doctor Angelicus!
Il Santo portato a spalla. Sullo sfondo il Castello nel quale nacque nel 1225.
All’inizio di Febbraio Mario Izzi ha avuto la bontà di inviarmi una lunga lettera, accompagnata da un suo libro, al “secondo” invio! Quello che segue è solo una parte del testo della epistola, avendone tagliato ovviamente i riferimenti più personali.
Caro Riccardo, in una delle tue ultime lettere credo di aver letto che non hai potuto leggere “in toto” AI MARGINI DELLA LINEA GUSTAV per averne dato la copia che possedevi ad un ragazzo (un portalettere?) il quale avrebbe potuto utilizzarlo per la sua tesi di laurea concernente un analogo argomento. Te ne fornisco un’altra copia per consentirti, ove lo voglia, proseguire nella lettura. (la storia è vera; ho prestato la prima copia del libro al postino letterato che sta per laurearsi in Storia Contemporanea, n.d.r.) Le “Nugae novellae” – vale a dire le “Sciocchezze nuove” – rime in vernacolo, sono già pronte da un pezzo. Aspetto l’occasione propizia (di aver, cioè, quattrini in esubero) per andare in tipografia. Mi ha fatto piacere ricevere “l’Eco” (n. 9/44), che paventavo già al capolinea - destino di tutte le riviste – ma che mi auguro abbia ancora tanti anni da vivere perché ha ancora tante cose da dire – da scrivere – prima di concludere. Quando dovesse arrivare quel momento, chi ci farà ridere, come mi è capitato oggi, leggendo le singolari “esperienze di vita scolastica” vissute dalla professoressa Miria? E chi mi darà udienza, in anteprima mondiale, per le baggianate che vado periodicamente pubblicando? E come faremmo senza le “trovate” del Dr. Probbo, le scoperte dello Scienziato Renzi, i corsi e ricorsi storici e cronacistici, musicofili e calcistici, dei vostri versatili redattori e, infine ma non ultimi, senza gli editoriali del direttore? Come vedi senza l’Eco è come essere senza ossigeno … o giù di lì. Spero di averti fatto sorridere, ragione e fine di ogni mio scritto, com’è arcinoto. Spero ci si veda una volta, a Roccasecca. Per ora le tue sembianze le ho appena intraviste nella foto che ti immortala nell’attività dell’assemblaggio de “L’Eco” in una … camera da letto (dall’ultimo numero della rivista). Peccato che manchi la foto col martello (vedi Eco 44 pg 2).
C’era forse nei paraggi qualche falce che avrà impedito la riproduzione, che avrebbe certamente … urtato il nostro ineffabile Berlusca! Ciao e saluti a voi tutti Mario Izzi
A dimostrazione che “L’Eco” non subisce alcun tipo di “censura” vera o immaginaria, pubblichiamo – a totale sprezzo del “ridicolo” del nostro Direttore” – la “foto col martello” invocata da Mario Izzi, facente parte del “set” fotografico e precedentemente non utilizzata per motivi di … decenza! Comunque non appaiono “falci” all’orizzonte, così le coronarie del Berlusca sono in salvo.
Concludiamo con una simpatica e-mail scritta in un classico italo-american-ciociaro, inviataci da un “casuale” lettore emigrato. Il testo integrale:
Certamente la sorprende mentre sceglievo qualche cosa della terra cioaciara mi sono messo a leggere gli articoli di Roccasecca che non ho potuto fare almeno per farle due richi. Io sono ciociaro di pure sanque facendo parte dell'ultimo paese della ciociaria del bello paesello Coreno Ausonio. Saluto tanto tutti i ciociari Roccanesi del mondo e pure di Roccasecca. Ne siamo dispiacenti del fatto di Arce, sono cose terribili. Ciao anche non conoscendovi ma come ciociaro ciao e in bocca al lupo. Mi sono tanto piaciute le poesie e articoli dialettali. Patròn
E’ tutto! Continuate a scriverci! Il Direttore
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