L’indipendenza dell’Italia passa per Porta Lambertina!
A Senigallia, la “Strada Granda”, come la chiamano i senigalliesi, l’attuale Via Carducci, si conclude con un arco trionfale che è Porta Lambertina, detta anche Porta Fano, un’elegante costruzione del 1751 in pietra d’Istria, intitolata a papa Benedetto XIV, Cardinale Prospero Lambertini.
Ecco l’esterno della porta che originariamente era sovrastata dalla tiara pontificia, abbattuta nel periodo napoleonico. Sono rimaste le due belle cornucopie, segno di abbondanza e di ricchezza. Ma è l’interno quello a noi, in questa occasione, interessa! Seppur privo di specifici pregi artistici, presenta una simpatica particolarità che verremo ad illustrarvi. Nel lontano 1910 il Comune e il Popolo di Senigallia esposero una targa in marmo commemorante la tanto auspicata “liberazione dal potere teocratico” avvenuta 50 anni prima ed esattamente il 13 settembre 1860, due giorni dopo l’invasione dello Stato Pontificio da parte dell'esercito piemontese.
Come si può vedere nella foto, la liberazione di Senigallia è antesignana della più nota battaglia di Castelfidardo, che ha visto la vittoria delle truppe di Cavour e di Vittorio Emanuele, e ha aperto a queste la strada verso il Sud. Senza Castelfidardo non sarebbe pensabile, esattamente dieci anni dopo, la breccia di Porta Pia!
Senza Porta Lambertina non sarebbe pensabile la battaglia di Castelfidardo! Ma, dopo questa breve digressione storica, torniamo a descrivere l’interno della nostra porta. Anni dopo il posizionamento della targa, il curato della parrocchia nella quale si trova Porta Lambertina mise due statue ai lati della targa:
Pensavate al Re d’Italia e a Cavour? Ai generali vittoriosi? Niente di ciò. Ai lati della targa “anticlericale” stanno il Cuore di Gesù e la Madonna di Lourdes! Ho conosciuto, sin da bambina, il sacerdote in questione, ancora parroco di quella parrocchia che era anche la mia, ormai anziano ma sempre arguto, intraprendente e originale, al punto di collocare tali effigi sacre proprio ai lati di quelle frasi contro il potere temporale della Chiesa.
Non vi sembra di essere nel paese di Don Camillo e Peppone? Ricordate quando all’interno delle mura della “Casa del popolo” veniva creata una teca per la Madonnina che si era “rifiutata” di farsi sfrattare? Del resto qui non siamo molto lontani da quella terra. Sapete cosa vi dico: forse perché mi è più familiare, forse perché mi è più congeniale, … ma preferisco di gran lunga questa simpatica apparente contraddizione a noiose, rigide, e spesso false coerenze.
Un caro saluto a tutti.
Principessa
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