Vacanze roccaseccane

Siamo giunti a Roccasecca per trascorrere le “vacanze” giovedì 12 agosto, in mattinata.

La sera stessa io e Miria, insieme a Ferdinando giunto anch’egli da poco, eravamo già stati precettati da Gianfranco per partecipare, in qualità di venditori di libri e poster, alla serata culturale promossa dalla Pro Loco e dall’Associazione Preta Onlus. L’evento si svolgeva proprio su Via Roma (locali ex Seminario) a due passi dalle meravigliose gelaterie, alle quali noi avremmo avuto facoltà di accedere solo dopo due ore abbondanti di “bancarella”,  una cinquantina di copie del libro vendute, oltre alla quasi totalità dei poster delle foto del libro medesimo. Si tratta della seconda fatica di Aldo Iorio e Romano Filancia – presentato in anteprima sullo scorso numero de “L’Eco di Roccasecca”, intitolato “Cheste m’abbasta”. Gli autori si alternavano nella lettura dei brani, con gli stacchi musicali provenienti dalla magica chitarra di Paolo Piccirilli che, in una serata dedicata non solo alla Poesia, ma anche alla Musica ed alla Pittura, presentava infatti il suo ultimo cd, intitolato “Acustico Amore … in me maggiore e minore”. L’album, lo dice il titolo stesso, non presenta suoni elettronici e campionati, ma ci propone un Paolo in versione “ruspante” e decisamente più intima e personale. Registrato e mixato a casa di Marco, come lo stesso attivissimo nipote di Gigio scrive sulle note del cd, l’album occuperà un posto di rilievo nella già consistente discografia di Paolo.

Quasi a contrasto con questa intimità di suoni e poesie, risaltavano i coloratissimi quadri di Francesco Nardi di cui vi mostriamo un esempio.

 

 

 

La chiesa di San Rocco illuminata e il pubblico dei Litfiba

 

La serata di San Rocco (16 agosto) prevedeva un concerto dei Litfiba, storico gruppo di rock italico che mantiene intatta la sua grinta pur lamentando da qualche anno la defezione di Piero Pelù, dedito ad una apprezzata carriera solista. Il concerto si è svolto nel classico scenario che vede il palco del “rock” posto esattamente di fronte alla Chiesa illuminata per la ricorrenza religiosa. Immaginiamo con malizioso sorriso il giorno in cui dovesse partecipare alla festa qualche gruppo “particolare” tipo Marilyn Manson che dovrebbe cantare proprio “in faccia a San Rocco”! Chissà che un giorno a Roccasecca non accada anche questo …

 

 

Ed arriviamo alla serata dedicata ai “Briganti a Paluto, tra le Gole del Melfa”, domenica 22 agosto in località Plauto Vitello (se venite da Roccasecca) detta anche Vitello Plauto (se provenite da Casalvieri), posta proprio sul “tracciolino”, la mitica strada che ormai tutti ben conoscono. L’indomito Silvio è l’ideatore di una serata culturale-storico-gastronomica che si sviluppa in questa frazione (o frazione della frazione) di Casalvieri, piccola, raccolta intorno a poche case, particolarmente suggestiva.

 

Il programma offre gli stornelli e le poesie dell’eclettico Fulvio Cocuzzo, conditi con la sua proverbiale saggezza popolare, i balli e le musiche degli indiavolati Febbre Quartana, la rievocazione storica del “Bivacco dei Briganti” , grazie alla presenza di figuranti con vestiario ed armi d’epoca (dalle quali ogni tanto partivano inquietanti fucilate!), che riproponevano situazioni legate al periodo post-unitario quando i fuorilegge si rifugiavano nelle gole del Melfa per sfuggire alla caccia delle milizie piemontesi.

 

 

Alle musiche, ai balli ed alle “schioppettate” si mescolava il profumo delle frittelle di acqua e farina che generosamente venivano offerte agli affamati partecipanti da gentili signore del luogo, alcune affaccendate al bancone del ristoro dove facevano fatica ad accontentare tutte le mani protese ed altre dinanzi ai pentoloni fumanti dove procedevano alla continua cottura. Il gusto delle frittelle era ottimo in entrambe le tipologie assaggiate: morbide e calde appena servite, croccanti e tiepide se rimaste qualche tempo nei cesti … in attesa delle … cavallette umane!

 

Il vino rosso atto ad innaffiare tali bontà proveniva da un rubinetto posto in strada (!) esattamente come un qualunque fontanile per … l’acqua! Una serata decisamente piacevole, un tipo di evento da ripetere!

 

Facciamo ora un passo indietro, tornando alla serata culturale del 12 agosto, pensiamo di far cosa gradita a tutti proponendo un secondo brano dal libro “Cheste m’abbasta”.

Si tratta di una dichiarazione d’amore, sicuramente “seria” all’epoca in cui fu scritta (anni ’30) ma che oggi ci procura più di un sorriso.

Certamente l’ascolto delle suddette poesie dalla viva voce degli autori dà un’emozione difficile da ripetere nella lettura solitaria casalinga, soprattutto per l’intonazione dialettale difficile da emulare.

 

Dichiarazione d’amore a Zi Lucia

( anni trenta “circa”)

 

Mia cara Lucia, non puoi immaginare il dolore

che sta patendo il mio povero cuoro,

vedendoti così malata a un pieto

( Zi Lucia, aveva un’unghia incarnita )

ma non porta,

perchè io tutte le sere prima di andare a letto

prego il nostro Sant Rocco

che ti svanisse tutto dal male.

Senti mia cara Lucia,

vorrei da te una risposta fermativa,

come fu ferma la dipartita sorella,

se poi sei una Bandiera di tutti i venti

non se ne parla più !

Che ti puzzano, quaranta tommola di grano,

granone e genero diverso ?

 

 

Con questa poesia si conclude questa scorribanda sulla nostra estate roccaseccana, la quale continua a restare nei nostri cuori e nella nostra mente, non solo grazie ai simpatici ricordi … ma anche a causa di questo caldo innaturale che a novembre inoltrato ci fa sentire, e vestire, proprio come nelle calde serate roccaseccane!

 

R.M.