Le figurine dei calciatori prima dell’era Panini
Alcuni di voi sicuramente le ricorderanno, piccole (circa 3 centimetri per quattro), carta leggermente spessa e grezza, circondate da una cornice bianca e blu con un ghirigoro che ricordava vagamente qualche geometria di stampo messicano, erano tenute insieme da una fascetta di carta, e raffiguravano i calciatori di serie A. Il cognome del calciatore era in basso, accanto allo scudetto della squadra. Fondamentalmente le figure dei calciatori, in azione - non a mezzo busto come ci avrebbe abituato la “panini” dal 1961 al 1970, primo anno della figura “intera” – erano dei “disegni”, o al massimo delle fotografie ritoccate. La presa plastica di Ghizzardi, portiere barese (ma lo ricordiamo in seguito in difesa della porta del glorioso Savona, a comandare una difesa di ferro che si avvaleva di Natta, Pozzi, Verdi e Ostermann) si ritrova in altri portieri, di cui cambia leggermente solo la fisionomia del viso. Il pubblico intorno è chiaramente dipinto. Il biondo Selmosson (l’indimenticato “raggio di luna” nel suo periodo romanista) cerca di sfuggire all’intervento di un difensore nerazzurro. Ormai questi piccoli “pezzi di carta” sono diventati una rarità, pur non essendo antichissimi, risalgono infatti al periodo fine anni’50, inizio anni ’60. Stiamo parlando delle prime figurine che noi stessi che scriviamo collezionammo. Anzi, dobbiamo dire che se riusciamo a farvi vedere questi quasi ormai dimenticati soggetti, è proprio grazie alla mania di conservare quasi tutto da parte di qualche … maniaco, come il nostro Direttore, che tutto conserva. Io e Vincenzino le compravamo da “Assunta”, storico Alimentari al crocevia, tipica bottega dell’epoca dove si potevano acquistare anche quaderni, penne, matite e pure queste piccole figurine dei calciatori, che non erano le uniche esistenti. Infatti esistevano anche altri due soggetti, sempre a carattere sportivo, e precisamente i pugili (bordino giallo) e i ciclisti (bordino rosso), di cui purtroppo non abbiamo trovato esemplari.
Tornando ai calciatori ecco un’interessante trasformazione di maglia per lo stesso soggetto, il sudamericano Fernando, che cambia squadra, ma imposta l’azione esattamente allo stesso modo … Bari o Palermo, nulla cambia!
E veniamo a De Bellis, roccioso terzino del Venezia, in seguito anche lui a Palermo. Qui palleggia in un prato, sullo sfondo non si notano spalti gremiti, ma una sorta di fortezza (una prigione?) e inaccessibili montagne. Lui imperturbabile, continua a palleggiare. Accanto, il prode Malavasi si ingobbisce per deviare il pallone di testa.
Infine due immagini a dir poco curiose. Il centrattacco britannico Hitchens si lancia dietro ad un pallone che sembra gigantesco.
Il bravo Simoni, oggi apprezzato allenatore in serie A, sfoggia uno stile acrobatico senza pari per operare una rovesciata che, se compiuta nella realtà, lo avrebbe messo un gradino al di sopra di “O Rey” Pelé. Alla prossima puntata con altre perle!
R.M.
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