Un libro fresco di stampa MOTTI E SENTENZE DELLA LINGUA LATINA
Il “professor” Orazio Manente che da lettore affezionato è divenuto oramai uno dei primi collaboratori del nostro giornale, ha pubblicato a giugno un interessantissimo volume dedicato ai “Motti e sentenze della Lingua Latina”. Ho ricevuto la mia copia, corredata da affettuosa dedica, per posta, a pochissimi giorni dalla pubblicazione. Ad essere sinceri non ho avuto tempo, ad oggi, di leggerlo tutto, anche perché mi è stato letteralmente sottratto da mia moglie che non solo ne ha letta grande parte, ma ha anche segnato appunti e commenti a lato. Pertanto questa recensione viene fatta a quattro mani. Il libro è stato dato alle stampe grazie all’impegno del figliolo di Orazio, Luciano, che ne ha curato tutti i particolari, compresa la bella copertina; come vedete anche i nomi di famiglia hanno una veste tutta “latina” che evoca illustri personaggi di quel mondo letterario: Orazio, Luciano … “Hai riunito gli scritti e le poesie di tanti anni in quaderni ordinatissimi e con grande pazienza ti sei dedicato a questa raccolta di detti latini, che hai tradotto e interpretato in modo esemplare” scrive Luciano nella presentazione dell’opera. E questo già ci dà un elemento del tipo di studio e di passione che sta dietro ad un lavoro di questo genere. Poi ancora: “Ho pensato di farti cosa gradita facendoli pubblicare”. E noi a questo punto aggiungiamo che la cosa è gradita non solo ad Orazio ma a molta altra gente! Nella “Lettera al lettore” Orazio afferma che “si ascoltano o si leggono, sovente, SENTENZE, MOTTI o FRASI latine di cui si sa poco o non si conosce il significato e se ne vorrebbe la spiegazione … ho cercato di riunire un buon numero di frasi di uso comune o di rara divulgazione e di rendere un modesto servizio a chi ama il latino. Tali detti e massime rendono appieno l’idea dei principi e degli insegnamenti da prendere come norma di vita o come esempi. Molti di essi sono veramente ‘scultorei’. La lingua latina è spesso ‘insostituibile’ e di una acutezza incisiva, precisa ed assai apprezzabile”. L’autore ha cercato di risvegliare la conoscenza della nostra lingua madre in tutti, in particolare in coloro che hanno studiato il latino e che forse ne hanno dimenticato la ricchezza delle espressioni veramente “scultoree”. A proposito del latino, Orazio nella lettera che accompagnava il libro mi ha ricordato i seguenti versi:
Il latino è quella cosa Che incomincia con la “rosa”, e la rosa ha le sue spine e il latino non ha fine
Il latino non si studia perché siamo discendenti dei romani, ché lo studiamo pur anco i Tedeschi e gli Americani
Torniamo al libro, di cui troviamo indovinato l’ordine alfabetico dei motti, ciò che rende molto semplice e veloce la ricerca estemporanea, senza togliere interesse ad una lettura più metodica e completa. Degli oltre mille motti e detti pubblicati (Orazio ci tiene a precisare che sono millecento!) ne presentiamo, in anteprima assoluta, un primo gruppo, così come li ha selezionati Miria, talvolta con i suoi commenti (in corsivo).
MOLTO NOTI:
AD KALENDAS GRAECAS Alle calende greche, cioè mai
ALEA JACTA EST Il gioco è fatto
ALTER EGO Un altro io, un secondo me stesso
AUDACES FORTUNA JUVAT La fortuna aiuta gli audaci (ripreso dal Fascismo come incitamento all’azione)
AUREA MEDIOCRITAS Mediocrità aurea
CARPE DIEM! QUAM MINIMUM CREDULA POSTERO Approfitta del giorno presente! Meno che puoi fiducioso in quello che verrà
CUI PRODEST? A chi giova?
DE GUSTIBUS NON EST DISPUTANDUM Non bisogna discutere sui gusti
DE JURE Di diritto
DIVIDE ET IMPERA Dividi e comanda
DO UT DES Io do, affinché tu dia
DULCIS IN FUNDO Il dolce in fondo
DURA LEX, SED LEX La legge è dura, ma è legge
ERGA OMNES Nei confronti di tutti
ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE DIABOLICUM E’ umano errare, diabolico perseverare
ERRATA CORRIGE Correggi le cose sbagliate
EX AEQUO Alla pari
EX CATHEDRA Dalla cattedra (infallibilità del Papa)
EXCURSUS Serie di fatti, inserita in un discorso generale
EXTREMA RATIO Ultimo rimedio
CURIOSI E PARTICOLARI:
AMANTES AMENTES Innamorati pazzi
ANATHEMA SIT! Che sia espulsione! (si può immaginare l’arbitro Collina che in una partita di calcio espellendo un giocatore insieme al cartellino rosso esclama: Anatema Sit!)
AQUILA NON CAPIT MUSCAS L’aquila non prende le mosche
AVE, AVE, AVES ESSE AVEAS? Salve, o nonno, desideri mangiare degli uccelli?
CANE, DECANE, CANIS? SED CANE, CANE, DECANE, DECANE; DECANIS, CANE, DECANE
Tu canti, o bianco vecchio? Ma non cantare di un cane, o vegliardo canuto; canta, canuto vecchio la tua canzone (l’importante è che il canuto vecchio non canti da … cane!)
CUCURBITA CALVIOREM Più calvo di una zucca (forse un nuovo riferimento a Collina?)
DE STERCORE ENNII Dal letamaio di Ennio
DORSUS TOTUS PRURIT Mi prude tutta la schiena
ECCE ITERUM CRISPINUS! Ecco di nuovo Crispino!
ETIAM CAPILLUS UNUS HABET UMBRAM SUAM Anche un solo capello ha la sua ombra. Anche le persone più miti possono arrabbiarsi
EUNDEM CALCEUM OMNI PEDI INDUCERE Far entrare tutti i piedi nella stessa scarpa (quale sarebbe lo scopo di fare ciò?)
VARI
AB AMICO RICONCILIATO, CAVE! Guardati dall’amico riconciliato!
AB OVO Dall’uovo. Da principio
ALME SOL, POSSIS NIHIL URBE ROMA VISERE MAJUS! Almo sole, possa tu vedere nessuna cosa al mondo maggior di Roma! (utilizzato come canzone fascista)
DOCTO HOMINI VIVERE EST COGITARE Per l’uomo dotto vivere è pensare (Il cartesiano Cogito ergo sum!)
EST EST EST, PROPTER NIMIUM EST HIC JO DEUC, DOMINUS MEUS, MORTUUS EST C’è, c’è, c’è, per il troppo «est», qui Johannes Deuc, mio signore, è morto. Frase scritta sulla tomba di “Defuk”, il prelato tedesco amante del buon vino, che la tradizione vuole morto a Montefiascone per il troppo bere e dal quale è nata la denominazione dell’Est! Est!! Est!!! (Famoso fatto, riportato anche sulle etichette del vino locale; non dimentichiamo che Orazio attualmente vive proprio a Montefiascone!)
PROVERBI, MOTTI
ADVERSUS AREM CERTARE Combattere contro l’aria – combattere una battaglia sapendo a priori che sarà perduta. (un’anticipazione dei celebri “mulini a vento” contro cui si scagliava follemente il Don Chisciotte di Cervantes)
APPEDITE A FALSIS PROPHETIS, QUI VENIUNT AD VOS IN VESTIMENTIS OVIUM, INTRINSECUS AUTEM SUNT LUPI RAPACES Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi camuffati da pecore, ma che, dentro di loro sono lupi rapaci (quanti falsi profeti ancora ci arringano dai palchi elettorali e dalle Televisioni!)
BARBA NON FACIT PHILOSOPHUM La barba non fa il filosofo (proprio come l’abito non fa il monaco!)
DUM FELIS DORMIT, MUS GAUDET ET EXILIT ANTRO Mentre il gatto dorme, il topo gode (Quando il gatto non c’è, i topi ballano. Si usa quando mancano da casa i genitori o il capo ufficio, o il professore in classe …)
EQUI DENTES INSPICERE DONATI Guardare i denti del caval donato (evidentemente i Romani erano più pignoli quando ricevevano in dono un cavallo, rispetto ai loro discendenti che modificarono il proverbio secondo il quale di fronte ad un regalo non bisogna essere troppo schizzinosi)
ERROR HESTERNUS SIT TIBI DOCTOR HODIERNUS L’errore di ieri ti sia maestro oggi
Per questa prima puntata dedicata al libro dell’amico Manente (dal latino maneo “conservare”, il “conservatore”, colui che “mantiene”) abbiamo seguito per motivi di “tempo” e di “spazio” un criterio puramente alfabetico e ci siamo fermati alla lettera “E”. Abbiamo programmato successivi articoli nei quali si prenderanno in considerazione e si commenteranno motti e sentenze raggruppati secondo i diversi argomenti: le donne, le cose giuste da fare nella nostra vita, le amicizie, etc. Buona lettura!
A cura di Miria e Riccardo |