Il libro e la lettura

Parlare della indiscussa utilità del libro e di conseguenza della lettura mi sembra una cosa scontata.

Ma: "repetita juvant"! (le cose ripetute giovano)

Mi rivolgo particolarmente agli scolari e agli studenti perché facciano tesoro delle mie modeste parole. Chi vi parla ha letto moltissimo e anche ad un’età piuttosto avanzata trova il modo di dedicare alla lettura del tempo prezioso.

Vi siete mai domandati qual è il vostro migliore amico? No, non si tratta di un caro conoscente, di un compagno di studi o di giochi, no!

E’ il libro, sì, proprio il libro. E’ un amico sempre disponibile, pronto e in attesa di essere aperto a qualsiasi ora, con attenzione e con amore.

Quelle pagine vi aiutano, vi danno serenità, vi servono per la vita e vi insegnano tante cose. Ma soprattutto vi tengono compagnia e non chiedono nulla in compenso: soltanto che ascoltiate e facciate tesoro delle nozioni che vi danno.

Il mondo moderno e quello antico, il mondo cioè conosciuto, è governato dai libri. Le ore di noia si trasformano in ore di diletto che vi recano tanta gioia. Il libro, o meglio i libri, sono i grandi custodi dei tesori dell’umanità e del mondo letterario, scientifico ed artistico.

Essi ci portano in paesi lontani, e dalle antiche civiltà possiamo apprendere la storia dei popoli, gli usi ed i costumi.

Una casa senza libri è una casa senza dignità, un’aiuola senza fiori.

Giuseppe Giusti, poeta satirico, della prima metà del 1800, nato a Monsummano (PT) e vissuto a Firenze, ebbe a dire: "Il fare un libro è men che niente se il libro fatto non rifà la gente". C’è un invito ed una verità in tali parole, anche se miste di una certa satira. Cari studenti, è necessario leggere attentamente. Si arricchisce il vocabolario, ognuno il suo, si esercita la mente, a tutto vantaggio della grammatica e della sintassi.

Si dice che sia la mente che la penna potrebbero arrugginirsi se non esercitate, ed è la pura verità.

Amare la lettura, leggere e far leggere: Ricordatelo!

A scuola si formano le coscienze, si preparano gli uomini del domani. Bisognerà, pertanto, inculcare l’amore alla lettura, al sapere, alla conoscenza del bello, del buono, dell’utile.

Il libro è fonte di sapere, il sapere ci salva, ci rende onesti, forti e sicuri di agire sempre per il meglio.

Ma non bisogna fermarsi a leggere pochi libri.

Un proverbio latino dice: "Cave ab homine unius libri!" ovvero "Temi l’uomo che ha letto un solo libro!"

Ma un altro proverbio è più significativo del primo e attesta: "Nullum esse libro tam malum ut non aliqua parte prodesset" "Non c’è libro tanto cattivo, da non essere in qualche parte utile".

Leonardo da Vinci, il grande genio dell’Italia e del mondo, ha lasciato scritto: Felici sian quelli che presteranno orecchi alle parole dei grandi: leggere le buone opere ed osservarle."

I libri sono tra i doni più graditi.

 

La prima volta che leggo un libro buono mi pare di aver acquistato un nuovo amico; quando rileggo un libro già a me noto, è come se rincontrassi un vecchio amico.

L’incontro casuale di un buon libro può cambiare il destino di un’anima. Ve ne sono di esempi!

Oggi la possibilità di avere più libri, e quanti ne volete, non manca ed allora vi dico di approfittarne e ne trarrete ottimi vantaggi.

Mi piace chiudere ricordando la lettera di un grande politico e letterato: Niccolò Machiavelli, in apertura del suo capolavoro "Il Principe" scrive al suo amico Francesco Vettori:

… Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio e in sull’uscio mi spoglio quella veste cotidiana piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente entro nelle antique corti degli antiqui uomini, mi pasco di quel cibo che "solum" è mio e che io nacqui per lui. E leggo Dante, Petrarca, Tibullo, Ovidio e simili e mi parlano della ragione delle loro azioni … e per quattro ore di tempo non ho alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà … e tutto mi trasferisco in loro.

Il mondo è di chi sa, non di chi ha. Sembrerebbe un paradosso, ma a pensarci bene è la pura verità.

Il tesoro più grande che abbiamo è il nostro sapere, la conoscenza di quanto apprendiamo.

Tale tesoro non ci lascerà mai.

Buona lettura

 

Orazio Manente

Montefiascone, 28 settembre 2005

 

 

 

 

A margine del bell’articolo di Orazio Manente, pensiamo di far piacere a molti ricordando alcune frasi lasciate da celebri pensatori e scrittori, aventi come argomento il LIBRO.

 

  • La lettura dei buoni libri è una sorta di conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati (Cartesio)

  • Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima (Marco Tullio Cicerone)

  • Ogni libro è un capitale che silenziosamente ci dorme accanto, ma che produce interessi incalcolabili (Johan Wolfgang Goethe)

  • Di una cosa sono convinto: un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi (Franz Kafka)

  • Anche leggendo il più tecnico libro scientifico o il più astratto libro di filosofia si può incontrare una frase che inaspettatamente fa da stimolo alla fantasia figurale (Italo Calvino)

  • Se si leggono libri come si stanno ad ascoltare gli amici, ciò che si legge allieterà e consolerà come soltanto gli amici sanno fare (Hermann Hesse)

  • Non esistono libri morali o immorali. Ci sono solo libri scritti bene o libri scritti male. Questo è tutto (Oscar Wilde)