STRAPAESE
Come anticipato su "L’Eco di Roccasecca" n. 51, Mario Izzi ha finalmente dato alle stampe il libro di suo zio Osvaldo Izzi Ricci, STRAPAESE ovvero "IL TENENTE OSCAR TRA LE SUE DONNE". Pubblicato nel 1962, il libro narra la storia (presumibilmente autobiografica) di un giovane roccaseccano benestante e delle sue avventure galanti, circa un secolo fa. Oscar non fa sconti, si rivolge a signorine alle prime esperienze amorose ed a procaci signore maritate, risoluto, determinato, ma mai difettando in classe, stile e buone maniere. Non si decide mai a fare il passo definitivo del matrimonio e questo gli costerà anche la posizione di "ragazzo-padre" nel momento in cui una delle fidanzate – Giuseppina – muore dando alla luce una bambina. Oscar ama le donne, ne è ricambiato, ma giunge a quasi 40 anni senza sposarsi, un atteggiamento che gli farà guadagnare la qualifica di "donnaiolo" e di "scapolone" impenitente, da parte della "vox populi" del paesello, quella che Tina Pica nell’indimenticata caratterizzazione della domestica di De Sica in Pane Amore e Fantasia definiva "la gente"! Ci sono episodi divertenti e situazioni drammatiche, il tutto legato dal filo conduttore della storia delle famiglie, benestanti e povere, di questo paese R., mai nominato per esteso, ma ben individuabile in Roccasecca. I poveri debbono riuscire a sopravvivere tra un raccolto e l’altro, spesso chiedono anticipi se sopravviene una necessità impellente, come l’acquisto di medicine per i bambini, le donne provano ad "arrotondare" le misere entrate concedendo le proprie grazie al giovane abbiente, con il pretesto di andare a "servizio". Oscar è sempre molto generoso e non rappresenta il classico benestante distaccato e menefreghista nei confronti del prossimo, anzi spesso e volentieri largheggia con regali in cibo e in denaro. Gustosissimi i duetti con il muratore tuttofare Mastro Luigi, perennemente senza lavoro e quindi felice come una Pasqua quando Oscar gli commissiona ristrutturazioni o costruzioni varie e deluso quando invece riceve commissioni inferiori alle attese. Cos’altro aggiungere? Ho ricevuto il libro a fine novembre, l’ho letto d’un fiato sul treno il 9 dicembre u.s. durante un viaggio Roccasecca-Roma insieme a Miria che si dedicava alla lettura di una cupa storia avvenuta nei dintorni di Roma, circa 1850. Le Ferrovie sono state così gentili, al punto di far sostare il treno per circa un’ora a Valmontone, adducendo come motivazione la possibile inagibilità di un vecchio ponte, permettendomi così di finire STRAPAESE in tempo, evento impossibile se il treno avesse proceduto in orario! Vi lascio con le parole che il curatore dell’opera, Mario Izzi, ha scritto nella presentazione: "Chi volesse saperne di più non deve che iniziare la letture, con l’augurio che da questo inaspettato viaggio nel passato possa derivare soddisfazione interiore, grazie alla penna ormai dimenticata, se non del tutto sconosciuta, d’uno scapolone del secolo scorso e del nipote "ex fratre" che ha voluto riconsiderarla e rinverdirla a distanza di poco meno – o poco più – di quarant’anni dalla scomparsa." Riccardo |