Un reportage esclusivo de L’Eco di Roccasecca su un deragliamento di tanti anni fa
DISAVVENTURE IN TRENO La littorina deragliata sulla linea Gaeta-Formia (1957)
Qualche giorno prima dello scorso Natale, il 22 dicembre, Roccasecca è improvvisamente balzata agli onori delle cronache nazionali e internazionali per un motivo tutt’altro che piacevole. Un pauroso e tragico incidente ferroviario accaduto proprio sui binari della stazione. In pratica è successo che un treno proveniente da Roma tamponasse violentemente un convoglio che era fermo in stazione e che stava appena riavviandosi verso Cassino. Un urto tremendo, con alcuni vagoni del treno tamponato letteralmente squarciati, mentre le carrozze dell’altro che si sono addirittura sovrapposte in un groviglio terribile. Tanti feriti gravi e purtroppo anche morti. Un evento drammatico che ha avuto un’incredibile eco in tutto il mondo; una notizia ripresa dai più autorevoli media internazionali, dal New York Times al Guardian, dalla Cnn alla BBC, tanto per citarne qualcuno. Personalmente ho ricevuto telefonate da amici sparsi in tutta Italia solo perché era coinvolta Roccasecca.
Qualcuno ironicamente mi ha detto: “Ma allora Roccasecca esiste davvero, ho visto le foto della tua stazione sul Corriere della Sera….”. Un’altra dimostrazione che in questo mondo sempre più virtuale ormai qualunque cosa esiste, ha una sua connotazione reale, solo in quanto “appaia” su televisioni o giornali. Questa sciagura ha attivato in me uno di quegli imperscrutabili meccanismi della memoria, facendomi tornare alla mente un altro incidente ferroviario di cui avevo sentito narrare quando ero piccolo. Dopo tanti anni mi sono ricordato di un episodio che mi era stato raccontato da zio Carlo Della Torre, protagonista suo malgrado di un deragliamento da brividi. Avrò avuto otto o dieci anni al massimo quando mi fu raccontata questa storia, tanto che quando mi è tornata in mente dopo l’incidente di Roccasecca ho avuto il dubbio che fosse stata solo una favola. Però in un angolo della mia memoria c’era un’immagine di una vecchia foto che mi sembrava di aver visto da bambino con un locomotore in bilico su una scarpata. Così non ho resistito alla voglia di verificare e ho chiesto a Carlo se quella storia fosse verità o fantasia.
Si tenta il recupero …
Un’immagine impressionante … si stenta a credere che la littorina non sia precipitata!
Per tutta risposta lui si è presentato con le foto che potete vedere qui e che testimoniano meglio di ogni discorso l’incidente: per chi non lo sapesse Carlo era macchinista e quella mattina guidava la littorina che da Roma conduceva a Formia. Parliamo di circa cinquantanni fa, era il febbraio del 1957; quella vecchia linea, che verrà sostituita anni dopo dal collegamento veloce Roma – Napoli via Latina, si inerpicava per le montagne del retroterra pontino. Su uno dei tanti ponti fra Gaeta e Formia accadde un fatto che oggi può sembrare assurdo: un cartello pubblicitario metallico fissato in malo modo con del fil di ferro spinto dal vento della notte si era rovesciato sui binari. All’arrivo del treno pilotato da Carlo le ruote della littorina salirono letteralmente sul cartello che fece da slitta determinando il deragliamento del convoglio. Solo un miracolo impedì alle vetture di precipitare nel burrone che si vede nelle foto. Il treno rimase incredibilmente in bilico sul baratro sottostante, come si vede bene nelle foto scattate con grande tempestività!
Con grande sangue freddo Carlo e i suoi colleghi riuscirono a mantenere la calma facendo defluire i passeggeri dalla parte posteriore del treno. Poi con un’operazione forse ancora più pericolosa dello stesso deragliamento, ricorrendo ad una rudimentale torre di traverse, i soccorsi riuscirono a rimettere il treno sui binari. Vengono i brividi anche solo nel vedere gli operai in posa proprio sotto il treno.
La colonna di traverse di legno consente alla littorina di tornare in posizione orizzontale: gli operai soddisfatti in posa … sotto al treno!
Un’ultima curiosità: il fotografo che scattò le foto dell’incidente che vedete qui accanto nella confusione sbagliò il nome di Carlo. Invece di Carlo Della Torre scrisse sul retro Carlo Torresi, a conferma che in ogni sciagura non manca mai il lato comico.
Ferdinando
Foto: proprietà esclusiva Carlo Della Torre
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