Cose strane degli anni ‘60
Le magliette con i disegni
Dopo i soldatini di carta e le merendine, questa volta trattiamo un argomento che riguarda la “moda” dei giovani. Ci sono molti “simboli” specifici che ogni ragazzo amava indossare negli anni ‘60: pantaloni stretti a zampa d’elefante, camicie con colli lunghi e stretti, stivaletti per i ragazzi e stivali a mezza coscia di diversi colori da abbinare ad impermeabili trasparenti per le ragazze, minigonne strette e gonne lunghissime a fiorellini, giacche a frange e così via. Ma l’elemento su cui vogliamo soffermarci sono le decorazioni ed i disegni su magliette (in particolare a maniche corte) giubbotti e maglioni che, per diversi anni, impazzarono in lungo e in largo tra adolescenti e ragazzi. Fino alla metà degli anni ’60 le magliette più particolari potevano essere considerate quelle a righine colorate che si usavano di solito in spiaggia; erano, né più né meno, similari alle stoffe delle sdraio, degli ombrelloni e dei teli da mare: un trionfo di righe gialle, rosse, bianche e blu. Poi cominciarono ad arrivare le magliette con un grosso numero, che ricordavano quelle dei giocatori di football americano.
Il primo ad averne una, a Roccasecca, fu Vincenzo che se la era procurata al mercato “americano” dell’usato, forse a Latina. In breve tutti andavano in giro con curiosi numeri sul petto e sulle spalle: 88, 55, 79, 23, 90 etc. Lo stesso Vincenzo una volta ha confessato di aver “ridipinto” alcune magliette vecchie, per avere l’illusione di indossarne una nuova! Chissà cosa ne pensava mamma Ida! Quindi ci fu il boom delle magliette con i disegni più strani e particolari sul davanti. Si andava dalle facce dei cantanti famosi (Beatles, Rolling Stones) a scene di film, a veri e propri pot pourry di immagini bizzarre. Ne ho conservata una, che ora va piccola anche a mia figlia, e che ho fotografato per mostrarla e commentarla in questa occasione. L’immagine mostra una coppia su una moto, in perfetto stile “Easy Rider”. Lui, capelli al vento, occhiali, a torso nudo ma con i guanti, guida tranquillo con un mano sola, mentre con l’altra fuma una sigaretta, tranquillo e sicuro. Lei indossa una maglietta con spalline, tipo militare, che porta sfrontatamente aperta, così che il vento le fa scoprire il piccolo seno (anch’esso in perfetto stile anni ’60, quando le maggiorate alla Marilyn Monroe o Kim Novak erano state sostituite dalle diafane Twiggy e Jane Birkin). Anche lei indossa guanti, un cappellino ed un laccio al collo a cui è attaccato il simbolo della pace. Le scritte – miscelate in maniera difficilmente comprensibile – sono veramente singolari:
Insomma, siamo in piena epopea psichedelica! Debbo aggiungere, per dovere di cronaca, che questa maglia – che acquistai nel mitico mercato di Via Sannio, a Roma - se suscitò grande apprezzamento da parte dei miei amici roccaseccani, non riscosse altrettanto successo con Zia Maria, la quale, anzi, la censurò con moderata severità.
Ricordo ancora che si avvicinò incuriosita per leggere tutte quelle frasi strane, poi notò la ragazza mezza nuda, le parole – a suo modo di vedere – deliranti, e la bollò come una “scemenza”. Inoltre un’altra zia (Pia) restò inorridita di fronte ad un’altra mia maglietta che raffigurava una scena a fumetti di genere horror, a sfondo arancione, dove una donna seminuda reggeva una testa mozzata mentre tutto intorno c’erano strani esseri (uomini, fauni, streghe, uccellacci dalle ali enormi, corvi, topi) saltellanti. La scena non piacque. Chissà perché! Purtroppo tale reperto non è rimasto tra le mie cose (eppure ne conservo tante, molte delle quali inutili, come maligna spesso Gianfranco) e quindi dovete accontentarvi della mia descrizione. Ed ora una serie di “particolari” di un giubbotto ricamato e decorato che Miria comperò a Londra nel 1971. Un vero capolavoro che pone tale gioiello nella storia della moda degli anni ‘60/’70. Attualmente lo indossa nostra figlia Claudia che sembra apprezzare i decori di stampo “romantico” e vagamente “noir”: donne e serpenti, cuori trafitti, dadi, fiori, uccellini.
Good Luck: dadi e fiori
Naturalmente Angelo Scienziato si dissociò dal volgo riuscendo a trovare un “maglione” di una foggia veramente speciale: le maniche erano blu scuro, mentre il corpo era composto da bandiere a file alternate, quella americana con la falce e il martello al posto delle stelle, mentre quella sovietica aveva le stelle al posto di falce e martello!!! Un invito al superamento della “guerra fredda” ? Una provocazione anti imperialista? Chi lo sa? Chi può sapere cosa frullava nella testa (intesa sia come mente che come scatola cranica) più celebre di Roccasecca?
Finisce qui la terza puntata dedicata alle cose particolari degli anni sessanta. Naturalmente invitiamo che avesse altri “reperti” da mostrare di contattare la nostra redazione (Gigio) in orari lontani dai pasti.
A cura di Riccardo |