Vincenzo e il Panino all’Intruglio (Eco 2006) Più volte abbiamo parlato su queste pagine della degustazione di panini per così dire "particolari". Nell’agosto 2006 abbiamo partecipato ad una serata al "pub" durante la quale il prode Vincenzo Lorino – sempre lui, grande esperto di panini – ci ha mostrato il leggendario PANINO ALL’INTRUGLIO. Ma procediamo con ordine, rivisitando una nostra "storia del panino" molto speciale. Avo del PANINO ALL’INTRUGLIO può certamente essere definito il PANINO (o TARTINA POPOLARE) CON SALSA IN PUBBLICO (cfr. Eco di Roccasecca n. 5, Dicembre 1996) di cui riportiamo una breve descrizione, corredata di foto esplicative, durante una visita estiva al Loch Ness Pub, San Giorgio a Liri, circa dieci anni fa. Si tratta di un tipo di panino che si mangia solitamente in pubblico, utilizzando il pane posto sui tavoli del ristorante (o trattoria, o Pub) insieme alle bevande, in attesa delle pietanze ordinate. Si stacca con cura un pezzetto di pane, si sceglie il tipo di salsa preferito (maionese, senape, ketchup, tonnata, o altro) e se ne versa una giusta quantità sul pane predisposto. Si possono anche preparare tanti pezzetti di pane quante sono le salse a disposizione, in modo da poterle assaggiare tutte. Si degusta preferibilmente in compagnia. A seconda del tempo di attesa delle portate richieste e, di conseguenza, dell’aumento della fame, se ne consumano quantità differenti. Vincenzo Lorino è stato uno degli iniziatori di questa leccornia ed anche uno dei più assidui "utilizzatori".
Di seguito, la sequenza della preparazione e della degustazione del "Panino con salsa in pubblico".
Vincenzo prepara con cura la sezione di panino da irrorare con la giusta dose di maionese; Gianni osserva con grande attenzione e ammirazione (foto Eco 1996)
Dopo aver accuratamente predisposto il prelibato bocconcino, Vincenzo passa alla degustazione, seguito da un attentissimo Ferdinando (foto Eco 1996)
Terminata la frugalissima cena, foto di gruppo -scattata dal professionista Lorino - Ferdinando assume un atteggiamento spiritoso, Patrizia sorride all’obbiettivo, mentre Miria sembra più seria, Gianni appare un po' assonnato: colpa dei panini o dei bicchieri di birra visibili nella foto precedente? (foto Eco 1996) Proseguiamo con il racconto andando indietro di almeno altri dieci anni, circa metà degli anni ’80. Il posto: il Pub Veronique di Piedimonte San Germano; i commensali: Celestino, Riccardo e Vincenzo. Ordinano tre birre spumeggianti, tre grossi panini imbottiti ed una cospicua porzione di croccanti patatine fritte. Riccardo prende una parte delle patate e le condisce solo con un po' di sale, senza aggiunta di salsa. Vincenzo propone a Celestino di condire le rimanenti con della maionese, ricevendo la controproposta di un condimento a base di ketchup. Si giunge al compromesso di utilizzare entrambe le salse e Vincenzo, con il barattolo della maio-nese in mano, si ferma un attimo, guardando con espressione interrogativa l’altro, per capire se va mescolato tutto insieme o se le due salse vanno versate sepa-ratamente su due zone diverse. Celestino, con gesto inequi-vocabile ed imperioso, dà il via al mescolamento totale pronun-ciando la celebre esortazione: "Mota, ‘Ntruglia, ‘Nfrasca!"
Il Panino all’Intruglio immortalato (Eco 2006) E veniamo al 23 agosto 2006, il posto, tanto per chiudere il cerchio da dove siamo partiti, è di nuovo il Pub Veronique. Presenti l’inossidabile Lorino, Gianni, Ferdinando, Riccardo e Miria. Una prima ondata di ordinazioni "normali" a base di panini, patatine e contorni vari, innaffiati da pinte di birra scivola via senza particolari sussulti. Si distingue una semplice insalatona, apparentemente dietetica, richiesta proprio da Vincenzo.
Miria apre il panino (Eco 2006) Quest’ultimo però, preso da attacco di fame improvviso, chiede un super panino, e lo fa nel seguente modo, rivolgendosi al ragazzo del pub: "mi dovresti portare un panino, il più intrugliato che puoi, mettici tutto". Il giovane, dopo un attimo di perplessità, comprendendo bene con chi ha a che fare e soprattutto considerando che "il cliente ha sempre ragione" , annuisce e si dirige verso le cucine. Al suo ritorno depone sul tavolo il risultato di cotanta richiesta: un immenso panino contenente hamburger, formaggio, melanzane, funghi, insalata, pomodori, salse varie, più innumerevoli altri ingredienti difficilmente individuabili. Ferdinando e Gianni si affrettano a fotografare tale leccornia prima che venga trangugiata. Vincenzo, probabilmente non contento delle salse inserite nella "stozza" aggiunge aceto balsamico in gran quantità! Cos’altro aggiungere? Provate pure voi!
Gianni e Ferdinando chiudono la serata mostrando uno strano documento in aramaico (Eco 2006) A cura di F., G., M., R., V.
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