Roccasecca alla ribalta! (sui giornali e in Televisione)
Durante i mesi di febbraio e marzo Roccasecca è tornata alla ribalta sia sulla stampa nazionale che in televisione. Una puntata di Sereno Variabile, il bel programma condotto sapientemente da Osvaldo Bevilacqua, è stata dedicato alla Ciociaria, partendo da Veroli fino alle scene finali nella piazza di Colle San Magno con le danze al suono della musica di Benedetto Vecchio e del suo gruppo di Musicanti del Basso Lazio. Tra i vari appuntamenti con le cittadine che facevano parte di questo percorso "ciociaro" si inseriva un simpatico siparietto girato sulla strada che va da Casalvieri a Roccasecca, il mitico TRACCIOLINO, con tanto di scene di Briganti e di corsa della "cannata". Orazio Manente, roccaseccano di nascita, ma residente in quel di Montefiascone da quasi 50 anni, sempre "avido" di notizie su Roccasecca, come suo costume, ha inviato i commenti sia sul programma televisivo che sull’articolo apparso su Repubblica. Ecco le sue impressioni, nella forma di "Lettere al Direttore". Carissimo Riccardo, ieri è stata una giornata gioiosa perché sono "tornato" (in TV) in Ciociaria, nella mia terra che amo e il cui ricordo è sempre nella mia mente; è nostalgia che mi pervade sempre, cioè mi rende felice, quando particolarmente leggo e rileggo tutto ciò che riguarda la Ciociaria e Roccasecca in particolare. E a "rubare" dei versi di Mario Izzi ci vuol poco: "questa è la terra dove son cresciuto questa è la terra dove son vissuto questa è la terra che mi fu natìa fiera, tenace, dolce … terra mia" Il programma televisivo è stato un excursus tra i vari paesi e la gente nostra. Mi son dilettato non poco a rivedere tutto il Basso Lazio ed è stato un vero godimento: Aquino, Atina, Arpino, Anagani, Alatri, Veroli e via dicendo … Arce, Frosinone, Fermentino e Sora e paesini ancora più piccoli e il Tracciolino, la strada che conduce alla nostra Roccasecca. Credimi, tu ben sai quanto mi è cara la Ciociaria e il suo popolo, che ha dato i natali a uomini illustri: De Sica, Mastroianni, Manfredi e non ultimi Gazzelloni e tanti altri geni. Quando venni nella città che mi ospita (Montefiascone, n.d.r.) dal 1949, a tutti coloro che domandavano "la mia città" ho sempre risposto "Roccasecca" e tutti sanno che sono di Roccasecca e me ne vanto! Sì, ho voluto sfogarmi ad osannare la nostra città! Viva la Ciociaria Orazio A completare il commento su Sereno Variabile, come non inserire una fotografia scattata mentre veniva "girata" la scena con i "briganti" sul Tracciolino?
Il "brigante" Benedetto (foto Gigio) In questo frangente Benedetto Vecchio ha deposto per una volta la chitarra battente per impugnare uno strumento molto più pericoloso, almeno apparentemente: l’archibugio del brigante. Apparentemente, perché alle volte certe canzoni possono colpire più di un proiettile (es. Il brigante Colamattei che non manca mai nei concerti di Benedetto, n.d.r.). Per quanto riguarda l’articolo apparso su "La Repubblica", a firma Francesca Alliata Bonner, ed intitolato Sulle orme di San Tommaso – Roccasecca invita a feste, fasti e fiori, Orazio ha inviato quest’altra lettera: Carissimo Riccardo, alcuni direbbero così: "Più unici che rari". Questo è capitato a me nel vedermi recapitare il bell’articolo sul nostro grande concittadino San Tommaso e su Roccasecca. L’articolo pubblicato da ‘Repubblica’ mi è arrivato fresco fresco. Forse sono ‘valutato’ Roccaseccano doc e mi si è voluto fare un regalo, da me gradito molto. Roccasecca alla ribalta! Così è stato nei giorni scorsi, ma il nostro paese merita tutto questo. Lo merita per diverse ragioni, Nientepopodimeno (transeat la lunga parola). A proposito della nostra città che si è distinta nella provincia di Frosinone, è stata definita dall’amico Izzi "il più bel paese del mondo". Egli così scrive in qualche suo libro: "gliu nostre è nu paese begl’assaje caa glice sempre i n’n tramonta maie": è il più bell’elogio fatto a Roccasecca. Tanto vale e tanto ha dato alla Ciociaria attraverso i suoi uomini illustri, da San Tommaso a Gazzelloni e altri concittadini che si sono fatti onore in altri luoghi perché hanno amato il Bel Paese. Leggendo l’articolo e nel titolo "Sulle orme di San Tommaso – Roccasecca invita a feste, fasti e fiori" mi piace quella ‘effe’ che serve a ‘ dire ‘ ogni cosa. L’articolo deve essere di una giornalista di valore poiché le notizie sul Dottor Angelico è degno di ogni elogio. Riporta in sintesi il grande Tommaso dei Conti d’Aquino, la Summa Theologiae e il Castrum Roccae Siccae del 1224. E poi i Domenicani, il Monte Asprano, Priverno, Fossanova, Monte San Giovanni Campano e via di seguito. Termina, lo ‘scrivente’ nelle feste, fasti e fiori che ricordano e fanno piacere a tutti i roccaseccani. Termina, "dulcis in fundo" con le Gole del Melfa, lo storico Palazzo Boncompagni, le sfogliatelle, le tesechelle e la frionza (antica ricetta con pane e broccoletti locali). Mi pare di non aver trascurato nulla. Tutto questo rende l’angolo di Ciociaria davvero "benedetto". Grazie all’articolista che ha fatto osannare, acclamare ed inneggiare a Roccasecca. Orazio Cosa aggiungere? Nulla! Ha già scritto tutto il buon Orazio … Pagine a cura di Orazio e del Direttore
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