Tesori culturali e storici della Ciociaria L’Abbazia di Casamari
Per questi brevi cenni informativi sull’Abbazia ci siamo ispirati ad una piccola guida datata 1963 pubblicata dall’E.P.T. delle 5 province del Lazio. La celebre Abbazia di calamari sorge là dove fu "Ceraete Marianae", patria di Caio Mario (donde il nome Casamarii) che, secondo la tradizione, vi possedeva una grande villa della quale viene indicato qualche resto archeologico. Fondata nel 1005 da quattro preti verolani che nel 1035 ricevettero la Regola Benedettina dai monaci del Monastero di San Domenico di Sora, l’Abbazia passò nel 1152, ai tempi di Eugenio III, ai Cistercensi che nel 1203, sotto la direzione del monaco fra Guglielmo da Milano iniziarono l’attuale costruzione in uno stile gotico più progredito di quello di Fossanova. Una elegantissima loggia a quattro bifore sovrasta l’ampia arcata dell’ingresso; nel cortile, dove si scorgono gli avanzi di una casa e di un colonnato romani, si trovano, sulla destra, la farmacia-liquoreria fondata nel 1762, e, sulla sinistra, preceduta da una gradinata e da un portico romanico-ogivale, la bella Chiesa in stile romanico-gotico, consacrata nel 1217 da Papa Omnorio III. Per lo stupendo portale si accede, con la guida di un monaco, all’interno a tre navate, severo ed elegante al tempo stesso, che conserva intatta l’armonia architettonica primitiva. Colossali pilastri con colonnine pensili sorreggono le altissime arcate ogivali. Il transetto mostra l’asimmetria caratteristica dello stile cistercense nell’innesto con le navate laterali, come pure caratteristica dello stile cistercense è l’abside a croce latina. Del ‘700 è l’altarre maggiore, dono di Clemente XI; gli altari laterali sono stati ripristinati nel primitivo stile gotico. La bellissima visione dell’insieme è dovuta anche ai lavori di restauro eseguiti nel 1951 per liberare dall’intonaco le pareti della Chiesa, ripristinare le finestre chiuse da lastre di alabastro e sostituire sul pavimento mattonelle di quarzite a quelle precedenti di terracotta. Di maggiore interesse è la visita alla Sala Capitolare, cui si accede dal lato est del bel chiostro gotico a duplice ordine di colonnine binate con ornati diversi sui capitelli.
E’ divisa anch’essa in tre navate da strutture a volta di purissime forme ogivali, che risaltano anche nelle bellissime finestre bifore. Visitabile da tutti anche il refettorio della Comunità. Riservato ai soli uomini, il resto del Monastero con l’Osservatorio meteorologico, la ricchissima biblioteca, la Tipografia, la Pinacoteca ed il Museo dell’Abbazia. L’Abbazia ospita una Scuola Teologica per la formazione del monachesimo cattolico indigeno ed un Collegio Ginnasio per convittori ed esterni. ******************************************** Vecchie immagini napoletane
"Prima di comprare … paragonate la qualità" Con questo slogan il friggitorie di ciambelle cerca di attirare i clienti. Quanta fantasia nelle parole di colui che utilizza come banco alcune cassette di legno! (Dal libro fotografico a cura di L. De Crescenzo dedicato al "Mondo di Bellavista" già citato sull’Eco e sull’Eco Sport) pagina a cura della Redazione dell’Eco
L’Eco fa Notizia!
Sì, è proprio così: l’Eco di Roccasecca fa … notizia!!! Una simpatica dedica al nostro amato giornale ha trovato spazio sul periodico "La Notizia" (mensile della Media Valle del Liri), diretto da Fernando Riccardi. E Fernando è uno che di pubblicazioni se ne intende, avendo partecipato, e avendone ben dirette personalmente così tante che se si digita su internet il suo nome, si viene indirizzati direttamente nell’ambito "collezionismo" ; riuscire ad avere tutti i numeri delle riviste a cui ha partecipato a vario titolo è più difficile che completare la collezione del "Corriere dei Piccoli" o della "Domenica del Corriere"! La "Notizia" è una rivista dedita ad "attualità, politica, economia, sociale, cultura e spettacolo", ed il fatto che abbia inserito un riferimento all’Eco non può non farci piacere e, allo stesso tempo, sorridere, pensando che c’è ancora qualcuno che ci prende (quasi) sul serio. Dunque, sulla "Notizia" numero 1, anno III, del gennaio 2007 è stato pubblicato a pagina 11 il seguente benevolo articoletto: L’Eco compie 11 anni Quanti di voi conoscono "L’Eco di Roccasecca"? Eppure si tratta di un giornale telematico (ma anche cartaceo, sia pure per pochi eletti) che da ben 11 anni tiene una finestra aperta sulla variegata e multiforme realtà roccaseccana. Merito dell’assiduo impegno del direttore, Riccardo Milan, e dei suoi fedeli collaboratori che non hanno mai fatto mancare il loro vitale apporto. Ben 58 i numeri sfornati in undici anni, con l’auspicio di continuarne a "gustare" tanti altri ancora. "L’Eco di Roccasecca", infatti, è un giornale particolare, sfizioso, intrigante, dove si può trovare di tutto e di più. Sfogliare le sue pagine non è difficile: basta collegarsi ad internet e ciccare " www.ciociari.com " . Buon divertimento. A corredo, una foto del Direttore, di Angelo Scienziato e Vincenzo Lorino che sembra provenire da un ritrovo di carbonari in qualche scantinato … Ringraziamo dunque per le belle parole, soprattutto per le definizioni "sfizioso ed intrigante" in cui ci riconosciamo appieno. Lo scritto è stato pubblicato in gennaio, e possiamo già aggiornare le statistiche in esso contenute, dal momento che il numero odierno è il 61 e che a maggio l’Eco è entrato nel dodicesimo anno di vita. Faremo in modo da non deludere chi si aspetta da noi ciò che non trova altrove, bizzarro, insolito, totalmente libero. Il Direttore
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