Stranezze e curiosità del calcio inglese

 

La storia dell’ Havant & Waterlooville e del “Signor Undici Nomi”

 

 

Questa che vi raccontiamo è indubbiamente una storia di “pallone”, ma allo stesso tempo è una storia di nomi, e che nomi! Siamo in Inghilterra, pertanto non c’è da restare sorpresi più di tanto.

Non dimentichiamo che questa è la nazione in cui, tanto per fare un esempio, esistono numerosi modi per definire una strada: Street, Road, Avenue, Terrace, Mews, Close, e così via. Ebbene, si possono trovare, nella stessa città, strade diverse con nomi simili dislocate in differenti zone, per cui se state attraversando Inverness Street non è certo che essa vi porti di sicuro in Inverness Terrace, così come Inverness Square potrebbe trovarsi a 20 km di distanza! Come scriveva Pierre Daninos in "I segreti del Maggiore Thompson" (1956) "se a Londra non esistessero 23 High Street, 13 King Street e 11 Duke Street che merito ci sarebbe a trovare la propria strada?"

Detto questo, restiamo ugualmente sorpresi nell’apprendere che un calciatore, che gioca in una squadra dal nome poco facile da ricordare ovvero “Havant and Waterlooville”, ha pensato bene di avere la bellezza di UNDICI nomi.

Come è possibile?

Procediamo con ordine. Molto probabilmente questa storia non sarebbe arrivata al grande pubblico se l'Havant & Waterlooville, club amatoriale appartenente alla Blue Square Conference South (sesta o settima divisione), equivalente a qualcosa come la “Promozione” o la “Prima Categoria” italiana (non siamo sicuri a quale delle due corrisponda, ma per capirci è come se parlassimo del glorioso Roccasecca) non fosse arrivata a giocare il quarto turno di Coppa d'Inghilterra contro il Liverpool, la squadra più titolata del calcio inglese. In Inghilterra, dove alla Coppa nazionale partecipano tutte le squadre iscritte alla Football Association può succedere anche questo! La squadra in questione ha superato, uno dopo l’altro ben 8 turni di qualificazione, da Settembre 2007 a Gennaio 2008, giocandosi il passaggio successivo niente di meno che contro i Reds di Anfield Road. E’ come se in Italia si organizzasse la Coppa Italia con lo stesso criterio ed il Roccasecca, dopo aver superato squadre di Promozione, Eccellenza, serie D, C e B, arrivasse al quart’ultimo turno a giocarsi la qualificazione a San Siro contro l’Inter o il Milan. Cose da fantacalcio qui, ma non in Inghilterra.

Nel momento in cui si è profilato lo scontro tra David e Golia, già di per sé un evento, i mezzi di informazione hanno cominciato ad interessarsi di questa piccola squadra distribuendo qualche informazione.

Società dell’Hampshire, è nata nel 1998 dalla fusione dell’Havant Town FC e del Waterlooville FC. Lo stadio, West Leigh Park, può contenere poco più di 5.000 tifosi. Il nomignolo della squadra è The Hawks.

Il 26 gennaio 2008 si è svolto dunque l’incontro del secolo per la piccola società dello Hampshire. "Tutto è possibile nel calcio e non manderei mai una squadra in campo soltanto per divertimento - ha detto il tecnico Gale alla partenza verso il nord, e ha aggiunto:

E' la FA Cup e cercheremo di vincere come facciamo in ogni partita. I ragazzi hanno fatto già qualcosa di fantastico conquistandosi la possibilità di giocare contro un club così importante, ma questa non deve essere una gita.",. Ed infatti la sua squadra non solo ha venduto cara la pelle, ma ha addirittura messo paura al blasonato Liverpool! In vantaggio due volte, ed al 31’ minuto il risultato è Liverpool 1 Havant & Waterlooville 2 !!! A questo punto, pungolati dal pubblico e spronati dall’allenatore i “Reds” si scatenano e Benayoun con una tripletta, seguito da un gol di Crouch chiudono la partita su un più prevedibile 5-2. Passa il turno il Liverpool la piccolissima squadra esce dalla competizione a testa alta e con la soddisfazione di leggere sui giornali titoli come “La più grossa strizza nella storia del Liverpool: 44 minuti di panico in cui i dilettanti dell’Havant & Waterlooville hanno gettato i Reds. Fino a quel momento i piastrellisti, tassisti e spazzini di settima divisione stavano vincendo ad Anfield Road.”. Addirittura irridenti i tifosi degli Hawks ad un certo punto si son messi a cantare “Can we play you every week?" (Possiamo giocare contro di voi ogni settimana?). Quando si dicono le soddisfazioni …

A margine di questa epica sfida calcistica di cui si parlerà per decenni nei pub, intorno a pinte di birra e tramezzini dal dubbio sapore, va ad inserirsi la storia del calciatore dagli 11 nomi di battesimo, tutti regolarmente registrati all’anagrafe. Di cognome fa Oatway, e di nome Anthony Philip David Terry Frank Donald Stanley Gerry Gordon Stephen James, meglio noto come “Charlie”. Il "signor 11 nomi" è giocatore nonché vice allenatore della formazione dell’Hampshire.

Questa identità multipla deriva dalla passione calcistica (manco a dirlo) dei genitori, tifosi appassionati del Queens Park Rangers, società londinese che ebbe le sue stagioni migliori negli anni 70, dopo la promozione in Premier.

Quella squadra cominciò la sua grande stagione con la promozione del 1972/73 e quei due innamorati decisero di chiamare il figlio con i nomi degli 11 titolari di quella formazione del 1973! E così dal portiere Parkes (Philip) ai difensori Hazell (Anthony), Venables (Terry) e Mclintock (Frank) fino ai tre assi Francis (Gerry ), Bowles (Stanley) e Givens (Donald), passando per tutti gli altri che per brevità omettiamo, ecco giungere sul tavolo dello sbigottito impiegato del Comune la richiesta degli “11 nomi”!

Una zia del ragazzo, per nulla appassionata di pallone, informata della bizzarra notizia, pensò che “Charlie” sarebbe stato sufficiente, e decise che lo avrebbe chiamato chiamò così. Forse la vecchia zia pensava di semplificare le cose, ma in realtà, col passare degli anni, successe che agli 11 nomi se ne aggiunse un altro (come se fosse il “panchinaro”) ed il ragazzo si trovò ad avere 11 nomi ufficiali più un dodicesimo aggiunto.

Così va la vita, alle volte. Certe storie sembrano favole narrate per piccoli ascoltatori, eppure, come avete potuto scoprire, possono accadere anche nella realtà. In Inghilterra un po’ più spesso.

 Riccardo

 

 

“Charlie” 11 names Oatway

(foto dalla Rete)