Antoine

Le Voicenne

 

 

E' stata una giornata particolare, che resterà nei cuori di chi l’ha vissuta, domenica 14 settembre 2008. Al Campo sportivo di Roccasecca, con una cerimonia breve e toccante, è stata intitolata ad Antonio Vicini (Zio Antonio) la Scuola Calcio locale. I dettagli della manifestazione, protrattasi per tutto il giorno, li trovate all’interno. Da parte mia dico che è stata un’ottima idea decidere di fare un salto a Roccasecca e partecipare ad un evento che si è svolto in serenità ed allegria. I parenti stretti di Zio Antonio erano visibilmente commossi, ma nonostante ciò non sono mancate considerazioni con una certa dose di ironia, come quando Zia Maria ha detto “E pensare che questa bella pagina della nostra famiglia la si deve al pallone, proprio quel ‘pallone’ che per tanti anni mi ha fatto arrabbiare. Eh sì, perché mio marito sembrava pensasse solo a quello! Oltre alle partite che vedeva in televisione c’erano quelle della De Angelis di Roccasecca, per le quali partecipava a riunioni, incontri, discussioni, in coppia col compare Gigino, fino all’impegno della domenica che comprendeva addirittura la preparazione dei boccioni del tè da portare al campo! Quindi non solo il calcio mi teneva il marito impegnato un sacco di tempo, ma dovevo pure partecipare alla preparazione del tè ristoratore! Ed ora eccomi qua a ringraziare proprio questo sport per la bella manifestazione che stiamo vivendo”.

Eh già, il rapporto Zio Antonio–pallone è stato indissolubile. Ricordo tante partite viste con lui al campo di Roccasecca o in TV, e lui era sempre entusiasta, e non faceva tanta differenza se si trattava di Campionato del Mondo o di Prima Categoria Laziale. Una volta, appena arrivato a casa sua mi trascinò davanti alla televisione ed inserì una videocassetta, mi disse “siediti!” con un tono che non ammetteva repliche e con gesti rapidi avviò la visione: si trattava dello spareggio Roccasecca-Ripi, che vedemmo per intero con continui commenti e approfondimenti da parte sua. Mio figlio Marco lo ha conosciuto abbastanza per dire “Quando stavo a Roccasecca e volevo vedere una partita andavo da Zio Antonio, avevo la certezza che lui la stesse vedendo”. Fu tra i primi ad installare un collegamento satellitare in modo da accedere ad incontri mitologici del campionato del Kuwait o della seconda divisione bulgara. Naturalmente aveva vergato di suo pugno, con scrittura chiara e precisa, l’intera lista dei canali disponibili (circa 800) evidenziando quelli che trasmettevano il calcio. E mi fa piacere pensare che l’ultimo regalo che gli abbiamo portato, convinti di vederlo tornare a casa presto (cosa che non fu) fu un panettone nella scatola di latta della Lazio, suo grande amore calcistico. Io ricordo così Zio Antonio - detto dai ragazzi della De Angelis Antoine Le Voicenne – e il suo attaccamento al mondo del calcio, le partite viste insieme, i suoi articoli sul Corriere dello Sport, i suoi commenti mai banali. E voglio immaginare che il suo paradiso sia un campo verde … con le strisce bianche e il cerchio a centrocampo, naturalmente!

 

 

Il Direttore

(nella foto di circa 10 anni fa con Zio Antonio e l’ex mediano della Spal Bertuccioli)