Ad maiora!
E’ stato sicuramente il collaboratore più
colto e prestigioso che abbia mai scritto
sulle pagine dell’Eco di Roccasecca, un
punto di riferimento ed uno stimolo
continuo per tutti noi, soprattutto nei
momenti più bui, quando sembrava che
nessuno avesse più fantasia di scrivere
articoli per il nostro giornale. Appena si
generava un po’ di ritardo sulla
programmata pubblicazione, immancabile
mi arrivava la sua telefonata, verso le 8 e
30 del mattino, su questo tono: “Ciao
Riccardo, come stai? Io sto facendo la
mia passeggiata mattutina, qui a
Montefiascone oggi fa freddo, ma c’è il
sole e si sta bene. E l’Eco? Quando esce il
prossimo numero? Dovremmo esserci no?
Questi roccaseccani si sono fatti pigri! Io
amo Roccasecca, anche se da tanti anni
vivo qui, la porto sempre nel cuore, ma bisogna che scrivano eh? L’Eco è una cosa
bellissima, non va mai ritardato, mi raccomando Riccardo, fatti rispettare!” . Non
nego che il suo pungolo spesso otteneva l’effetto sperato e ci dava la carica.
Purtroppo il mio caro amico, il professor Orazio Manente, ci ha lasciato nei
primissimi giorni del nuovo anno. Avrebbe compiuto 90 anni nel prossimo luglio e
già nell’anno che si è chiuso faceva fatica a stare al telefono anche se non erano
mai mancati i suoi biglietti di auguri per me e la mia famiglia e per “L’Eco”. Ho
sofferto nel digerire questa altra triste notizia a così pochi giorni da quella di Ida. E’
vero, l’età c’era, ma il ricordo di una persona così lucida, che ancora un anno fa mi
faceva restare annichilito al telefono mentre recitava a memoria versi latini o poesie
del Carducci, mi ha reso comunque incredulo. Per tutti i nostri lettori Orazio era
ormai un’istituzione, dal suo primo articolo dedicato a Severino Gazzelloni, ai vari
saggi che hanno spaziato dai detti e proverbi latini alla Mitologia, dal “tricolore” ai
“palindromi” e tanti altri argomenti sempre apprezzati da tutti. E mi fa un certo
effetto rileggere una frase che avevo scritto nello scorso Dicembre, proprio qui,
sulla prima pagina dell’Eco di Natale, dedicata all’amico Orazio: “Tutti ricordano
sicuramente come salì il livello del nostro giornale quando cominciarono ad
arrivare gli articoli di Orazio Manente, classe 1920, di recente meno prolifico ma
sempre presente, al quale mandiamo tanti auguri dal profondo del cuore. Ancora
grazie di tutto, Orazio!” A rileggerla ora, sembra quasi un epitaffio non voluto. Mi
mancherà e mancherà a tutti Orazio, anche se le pagine che ci ha lasciato
rimarranno ricordo indelebile di un privilegio che abbiamo avuto. Ed il minimo che
possiamo fare è ripubblicarle tutte, dal prossimo numero, lasciando invece su
questo Eco 73 il mio ricordo più bello, ossia la cronaca dell’incontro con lui e la
signora Pina, quando invitarono me e Miria a Montefiascone nel 2006. Porterò
sempre nel cuore le parole e gli insegnamenti di Orazio, sempre stimolanti, come
NON OMNIA POSSUMUS OMNES, “non tutti possiamo fare ogni cosa” come dire
“ognuno ha le sue capacità” ma l’importante è che ne faccia buon uso.
E il mio ultimo saluto non può essere che con la frase con cui Orazio chiudeva tutte
le lettere che mi ha inviato in questi ultimi 10 anni: AD MAIORA!
Il Direttore
Anno 15, n. 73
Febbraio 2010