LU CAMELE DE
PONDECORVE
Storia di un contadino di nome Giovanni Miele (detto lu camele)
Il fiume Liri come è oggi
Questo contadino si recava spesso verso il fiume per qualche ragione ma un bel dì, guardando la
opposta sponda,vi era qualcuno che lo invitava ad attraversare il fiume per recarsi da lui.
Ed e’ quello che ha creato questa storia molto sentita dai pontecorvesi.
Si conosce il nome ed il cognome di questa persona e ancora oggi si rimembra quanto e’ accaduto
anticamente.
La prima domenica di maggio si festeggia la ricorrenza di cosa è successo tra San Giovanni Battista,
(lu camele e lu diavele.).
Il fiume Liri ai vecchi tempi aveva un corso d’acqua relativamente contenuto a parte il periodo
invernale.
Sulla sponda nord fu costruita una chiesa in onore di San Giovanni Battista. Era una chiesetta non
molto grande ,almeno come la ricordo io. Oggi esistono una miriade di abitazioni nella zona ma prima
della seconda guerra mondiale esisteva solo la chiesetta.
Un posto bellissimo con prati e filari di pioppi, peccato che non sia più così. La chiesa ancora esiste ma
si trova a svariati metri sul fondo nel fiume.
A volte il progresso mette a tacere le cose belle per creare dei mostri.
A valle, a circa un chilometro dal santuario è stata costruita una diga. Risultato, la chiesa e rimasta
sott’acqua a parecchi metri di profondità e tutto intorno centinaia di metri di verde distrutto .
Ad una certa distanza dal fiume è stata costruita una nuova chiesa in uno stile molto incerto.
Ripeto, la prima domenica di maggio si rimembra ciò che narra la leggenda.
In tutta la zona, credo che quest’avvenimento sia uno dei più importanti visto le migliaia di persone
che partecipano alla festa in onore di San Giovanni Battista.
La nuova Chiesa La cappella col dipinto
Per poter partecipare alla cerimonia, bisogna lasciare il mezzo di trasporto a un chilometro circa dal
santuario. Per i Pontecorvesi è la festa più sentita,basta vedere quanti uomini si chiamano Giovanni a
Pontecorvo.
Non saprei se ancora oggi manifestano come facevano ai miei tempi, comunque racconto quello che ho
visto in passato.
Dopo la Santa Messa, usciva in processione il Santo che veniva portato nei pressi del fiume. Dietro
San Giovanni molti uomini rincorrevano un pupazzo alto quattro metri circa il quale rappresentava <lu
camele>.
La statua del Battista era lì a protezione di chi lo invitava al suicidio.
Sull’altra sponda del fiume, se ricordo bene, c’era un’altra cosa che rappresentava il diavolo.
Dopo alcune manifestazioni, si dava fuoco al pupazzo e tutti gridavano LU CAMELE- A- BAL- A SCIUME
!
Da ragazzo non capivo bene cosa volesse significare, ma poi informandomi, tutto il trambusto si
riferiva alla leggende secondo cui il Santo non permetteva al contadino - sarebbe lu camele - di
attraversare il fiume tentato dal maligno per farlo annegare.
La venerazione della popolazione locale crede nell’apparizione del Santo in quel posto.
Mi sono permesso di raccontare queste cose da me vissute e se debbo essere sincero anche molto
piacevoli perché piene di folclore.
Mi è stato chiesto di rappresentare San Giovanni Battista da inserire in una cappella non molto lontano
dal santuario e mi fa piacere pubblicare questo mio dipinto.
Il dipinto
Allego anche delle foto in riferimento al luogo, ringraziando ancora una volta Riccardo Milan e l’Eco di
Rocca secca per avermi ospitato su queste pagine.
Rocco Tanzilli