Mario Izzi ricorda Orazio
Non poteva mancare un ricordo dell’amico Orazio da parte di Mario Izzi,
infaticabile cultore della storia e delle tradizioni di Roccasecca, in particolare del
dialetto roccaseccano, e soprattutto suo amico. Ammetto di aver “invitato” Mario
a scrivere qualcosa temendo che non se la sentisse di farlo autonoma-mente.
Lui, molto cortesemente mi ha scritto: “La richiesta in rime di appron-tarmi la
presentazione del mio libro ‘L’Aneddotica’ che EGLI accolse con mia con profonda
soddisfazione e gratitudi-ne, credo sia ben valida oggi per de-gnamente
ricordarlo. Non certo come da maestro hai già fatto tu nel n. 73 de L’Eco, di cui ti
ringrazio”.
Debbo doverosi ringraziamenti per il “maestro” che probabilmente non meri-to, e
che mi lusinga, e spiego ai nostri lettori che ciò che Mario ha scelto è una sua
brillante esortazione all’amico Ora-zio, resa ancor più godibile perché in rime,
affinché egli scrivesse per lui la presentazione alla trilogia dell’Aneddotica. Siamo
di fronte a due personaggi di elevata caratura culturale e letteraria, e la richiesta
in rime da amico ad amico resta migliore di qualunque necrologio. Grazie di
cuore, Mario.
Il Direttore
AL PRE-FACENTE ORAZIO MANENTE
Roccaseccano vero, di stampo antico,
per tanto tempo in loco radicato,
per cui MANENTE allora fu nomato
un tuo progenitor dal volto amico.
Mutuato fu il prenome dal Poeta,
illustre ancor pel “CARMEN SAECULARE”
HORATIUS fu per te lo speculare,
che t’ha guidato per l’antica mèta.
Il duro inizio nei CARMELITANI,
a MONTECOMPRATI, vicino a Roma,
la voglia di spaziar là non fu doma
e ritornasti agli àmbiti paesani.
La “bici” ti fu serva per l’accesso
a PONTECORVO, scuole magistrali,
con Ludovico (1), Antonio (2) e altri sodali,
cui l’abilitazion dette il successo.
La guerra si frammise e ci disperse,
il colpo fu profondo e danni inferse
a prospettive apparse tutte perse,
ma che per tanti anni, inver, rimaser terse.
Fu allora che approdasti sui CIMINI,
là dove ti fermasti e ti arricchisti,
nel nome degli ITALICI FALISCI,
i tanti allievi e amici e … juventini.
Ora che altrove l’interesse metti
e spazi ed ozi in la letteratura,
un tal ti forza e spinge alla lettura
di 3 scoordinati volumetti.
Pretende che gli faccia prefazioni,
pur brevi ma azzeccate agli argomenti,
essendo il solo senza infingimenti
capace a render tali operazioni.
Per chiudere paziente questa storia,
completa il tuo lavoro non arcano,
serve a chi fu con te, roccaseccano,
per tramandar agli altri la memoria.
E ci saranno alfin riconoscenti,
nei secoli dei secoli venienti.
Ed or che la frittata è scodellata,
dammi in compenso, almeno, una risata!
San Lazzaro di Sàvena, 4.5.1998
Mario Izzi
1) Ludovico D’Orio, divenuto Ispettore scolastico
2) Antonio Pallone, colonnello GG FF a Parma