Riceviamo e volentieri pubblichiamo una presentazione dell'amico Rocco Tanzilli dei quadri da lui
dipinti aventi per argomento i "ciociari".
Una galleria che naturalmente sarebbe opportuno - per chi ne avesse occasione - ammirare dal
vero, ma che avrà un suo rilievo, vogliamo sperare, anche sulle nostre pagine cartacee e,
soprattutto, sul WEB dove i personaggi, con i loro colori, sicuramente risalteranno nella giusta
misura. Tra parentesi ho voluto inserire dei commenti personali che si aggiungono al testo di
Rocco. (Il Direttore)
I MIEI CIOCIARI
Dico miei perché, con tanta passione, mi è sempre piaciuto ritrarre personaggi, la povera gente
che, nei tempi passati, calcava le ciocie.
Era indubbiamente un modo di risparmiare le scarpe per loro troppo costose.
Questa usanza veniva praticata in modo specifico nel basso Lazio e più in uso nei paesi della
provincia di Frosinone.
Anche a Roma e parte della provincia di Latina calzavano le ciocie ma l'appellativo di Ciociaria è
proprio della provincia di Frosinone e di buona parte dei suoi comuni.
Ho iniziato a dipingere i ciociari in occasione del millenario della nascita di Roccasecca avvenuto
nell'anno 1994.
Poi, vista l'importanza che ancora oggi si propone, ho proposto in varie manifestazioni questi
costumi che fanno parte della nostra tradizione e sinceramente danno ancora oggi molta bellezza e
folclore.
Per chi non lo sapesse, e specialmente per i giovanissimi, voglio spiegare che cosa era la ciocia.
Dalla pelle del bue si ritagliava il basamento.
Ciò serviva da plantare, si tagliava a misura poi si foravano i laterali per accogliere le strisce.
Per chiudere la parte anteriore della ciocia si attorcigliava la pelle formando la caratteristica di essa.
La gamba veniva rivestita da bende, preferibilmente bianche, le quali venivano strette attorno alla
gamba tramite le strisce menzionate.
Questo vuole essere la base di come veniva costruita la ciocia.
DESCRIZIONE DELLE MIE OPERE
Ho voluto per prima dipingere una coppia di giovani in costume con
tanto interesse l'uno per l'altro. (il quadro presenta due innamorati
che non nascondono un gesto affettuoso; lui depone un casto brano
sulla fronte dell'amata che tiene gli occhi bassi. Da notare che lei
porta in mano la tipica "cannata" utilizzata per portare l'acqua fresca
dalla fonte all'abitazione).
Seguono due vecchietti appagati e seduti su una pietra con altri
pensieri. (la panca di pietra accostata alla porta di casa è sempre
stata una caratteristica delle nostre case; frutta fresca e animali da
cortile completano una scena riposante).
Ecco dei contadini ciociari al (nel campo di spighe dorate emergono
le figure dei due laboriosi personaggi senza volto).
Molto più folcloristica la ciociara in costume, sopra l'asinello,
trascinato da un ciocia retto (notate il muretto a pietre e lo sfondo
tipico con la verde campagna ed il Castello sullo sfondo;
particolarmente riuscito mi sembra l'asino)
Poi ,un dipinto ancora fresco di una ciociara Roccaseccana in
costume accompagnata da una bambina e volatili da cortile,tutto
ambientato in un tipico luogo di Roccasecca, vedii Castello e Torre.
(ancora la "cannata" elemento imprescindibile della vita roccaseccana
spicca in questo vivace affresco di paese)
Ia voglia di rimembrare ciò che il passato ci ha donato si manifesta continuamente ad ogni
ricorrenza in ogni luogo, ricostruendo con cura ogni particolare.
Rocco Tanzilli