I film che si svolgono in piccoli centri
Baciami, stupido!
In un lontanissimo numero dell'Eco di tanti anni fa facemmo una
proposta e una promessa, esattamente di occuparci, a puntate, di una
tipologia di film che non corrisponde esattamente ad un "genere", bensì
alla "ambientazione" del film medesimo. Ci riferiamo a quelle pellicole
che sono ambientate in provincia e che possano quindi, nella
descrizione dell'ambiente e dei personaggi, ricordare più o meno da
vicino un piccolo centro come Roccasecca.
Probabilmente, dopo essere rimasta nel cassetto delle speranze, questa
idea vedrà a breve la luce grazie al nostro esperto Gianni che ci sta
lavorando.
Pensiamo a film celebri e meno noti, italiani o stranieri, che si avvicinano
a questo clichè. Tra gli italiani il posto d'onore spetta senza ombra di
dubbio al più volte citato "Questa volta parliamo di uomini" con Nino
Manfredi, girato proprio
in Ciociaria, con attori ciociari non protagonisti; a questo film prima o
dopo dedicheremo uno "speciale" fantasmagorico, forse lo metteremo
TUTTO su carta!
Tra gli stranieri ce ne sono molti girati in piccole cittadine, quelle località
che alle volte non risultano neanche sulle carte geografiche. Noi ne
abbiamo scelto, per cominciare, uno tra i tanti, facendoci guidare nella
scelta da motivi puramente personali e sentimentali. Infatti, quando chi vi
scrive lo vide per la prima volta, in televisione, rimase colpito, oltre che
dall'avvenenza di una poco vestita Kim Novak al massimo della forma,
proprio dall'ambientazione del film. Parliamo di "Baciami, stupido!" - per
una volta fedele al titolo originale "Kiss me, stupid!" - per la regia del
grande Billy Wilder. Oltre alla bella e procace Kim Novak, che impersona
la parte di "Polly the Pistol" col diamante all'ombelico, tra gli attori
ricordiamo un brillante Dean Martin che impersona praticamente se
stesso (il cantante Dino), un eccellente Ray Walston, il compositore
dilettante Orville J. Spooner, gelosissimo della moglie Zelda 'Lambchop'
Spooner, ben impersonata dalla spigliata Felicia Farr, ed infine il grosso
e simpatico Cliff Osmond che fa la parte del secondo compositore a
tempo perso, il benzinaio Barney Milsap.
Il film è del 1964, ed è in bianco e nero; esso rappresenta perfettamente
la tipica provincia americana, i cui protagonisti trascorrono la loro vita in
modo abbastanza semplice e monotono in attesa di quell' "evento" che
dia loro la possibilità di occuparsi, per qualche tempo, dell'elemento
"novità" che riempirà le loro ore e i loro giorni prossimi venturi. La trama
è presto detta. Il famoso cantante e uomo di spettacolo "Dino", molto
portato per le conquiste femminili e per le infinite bevute, mentre
percorre la grande "Route" che collega Las Vegas a Los Angeles, per
recarsi a partecipare al "Bing Crosby TV special", è costretto a fermarsi
nella piccola città di Climax nel Nevada, a causa di un piccolo guasto
alla sua automobile. Egli si ferma alla "Gas-station" di Barney Milsap
che, insieme al professore di pianoforte Orville J. Spooner, tenta da
tempo immemorabile di sfondare nel campo della musica leggera.
Mislap, riconosciuto il "mitico" Dino, sabota ulteriormente la sua mac-
china, nella speranza che il cantante, bloccato a Climax, non potendo
passare il tempo in altro modo in un posto simile, accetti di ascoltare le
loro composizioni per un eventuale registrazione. In realtà Dino sarebbe
più propenso ad un'avventura galante ed allora i due compositori dilet-
tanti attuano un piano, all'insaputa della moglie di Spooner, allontanata
da casa con uno stratagemma. Una entreneuse del luogo, Polly the
Pistol, prenderà il posto della moglie di Spooner per sedurre Dino e
convincerlo in cambio a registrare una loro canzone. Tutto sembra
andare a meraviglia senonchè sia Polly che Spooner entrano talmente
nella parte di moglie e marito da scacciare, al termine di una turbolenta
serata, il povero Dino da casa. Costui, recatosi per la disperazione nel
locale dove di solito lavora Polly, finisce proprio per passare la notte con
la moglie di Spooner che aveva "traslocato" temporaneamente nella
roulotte di Polly. Nella famosa ultima scena, i due amici, convinti che il
piano sia fallito, seguono con stupore e meraviglia, sugli apparecchi
televisivi in mostra in una vetrina, lo spettacolo in cui Dino canta proprio
la loro canzone. In quel momento passa Polly che abbandona il paese e
a Spooner che ancora non ha capito nulla, la moglie Zelda si rivolge con
la memorabile frase "Baciami, stupido!".
Il film, non particolarmente originale nella trama, riesce a scorrere fluido
e interessante fino in fondo (dura circa un'ora e 45), grazie alla bravura
degli interpreti, molto ben caratterizzati e ad una serie di scenette e di
battute veramente ben riuscite. Da antologia la scena tra il marito geloso
ed il lattaio con la lista dei prodotti da scaricare dal camioncino, accusato
di avere in mano un bigliettino amoroso di Zelda! L'ambiente della
piccola città è riproposto con grande accuratezza nei minimi particolari,
sia negli esterni che negli interni delle case e dei locali pubblici. Noi lo
consideriamo un film da non perdere, ambientato in una delle tante
Roccasecca, o meglio Dryrock sparse nel mondo. E' un film per tutti,
vedetelo tranquillamente, anche se su certe riviste che volutamente non
nominiamo troverete l'asterisco che indica "per adulti". Per carità.
Ric
Anno 15 n. 77 Ottobre 2010