CELESTINO TANZILLI
NOTO PITTORE DI CAPRILE (1881-1967)
Il quadro raffigurante Celestino ispirato da una foto di Roberto Matassa
Mio nonno Loreto fece dipingere due
cappelle. una sotto Caprile e l'altra
sulla strada Romana.
Mio suocero ne fece dipingere
una a via Campo del Medico .
La foto di Roberto Matassa che ha
ispirato il ritratto dipinto da Rocco.
E' bene ricordare questo personaggio caratteristico, umile pittore di Caprile,
che di sé ha lasciato tracce indelebili del suo passato di artista. Ho voluto
fare un suo ritratto e pubblicarlo in modo da renderlo ancora vivo tra noi.
Lui nasce a Caprile il 16/11/1881 da modesta famiglia e cresce in questo
luogo dimostrando già in tenera età di avere un'inclinazione per l'arte. Non
saprei se da grande abbia frequentato corsi di pittura, ma ne dubito, anche
perché a quei tempi tante possibilità non esistevano, a meno che non si
facesse parte di qualche famiglia benestante. La cosa importante era il duro
lavoro nei campi e sui monti.
Celestino scelse come sua professione l'arte della pittura. Essendo l'unico
artista nella zona di Roccasecca aveva tante richieste da parte di concit-
tadini possessori di cappelle votive.
Io non conoscevo ancora Celestino perché risiedevo in Francia, ma quando
si ritornò in patria nel 1941, prima del passaggio della seconda guerra
mondiale, venni a conoscenza di questo pittore.
Avevo dodici anni e una grande passione per il disegno e la pittura. Ancora
non mi dedicavo all'arte ma ero affascinato dalla pitture di qualunque
genere.
Dopo aver visto la cappella di mio nonno iniziai a cercare questo pittore
Celestino per vedere come realizzava le sue opere.
Un mio parente aveva, e tutt'ora conserva, una cappella nei pressi della
strada romana. Ogni giorno andavo a vedere cosa facesse quest'ometto.
Lo vidi per la prima volta con un cappello in testa, capelli lunghi, barbetta
bianca ed un viso tanto caratteristico da farmi ricordare un grande artista
francese (Pierre August RENOIR), stessa barbetta steso profilo.
Mentre lavorava, borbottava con se stesso e non mancante talvolta qualche
bestemmia, nel contempo metteva mano al pennello creando delle figure
senza alcun riferimento a copie o modelli.
Aveva una praticità nel fare i visi che mi sorprendeva.
A mio parere era bravo, avrei voluto anch'io fare quello che lui realizzava.
Non usava tele, dipingeva direttamente sul muro con colori a tempera. Basta
vedere nelle foto cosa rimane di alcuni dei suoi dipinti.
Altre volte rappresentava le figure su lamiera ma buona parte di queste
opere sono sparite perché questo materiale non ha la proprietà di trattenere
i colori se non trattato anticipatamente.
Ho un ottimo ricordo di lui e mi sembra doveroso riportare alla ribalta questo
personaggio poco conosciuto. Ai suoi tempi faceva anche troppo, con i
mezzi che non esistevano, anzi posso ben dire che faceva miracoli.
Oggi è tutto facile, trovi qualunque cosa ti necessita, ma a quell'epoca?
Non conosco bene come trascorreva la sua vita, bisogna sentire Roberto
Ma-tassa, che ha vissuto tanti anni al suo fianco ed è lui che mi ha fornito la
foto di Celestino, foto scattata quando Ro-berto era ancora agli albori della
sua professione.
Da quella vecchia foto mi sono ispirato per il suo ritratto ed è mio desiderio
quello di esporlo all'interno del comune di Roccasecca.
Che cos'altro ricordo di Celestino? Lui andava in giro con una Moto Guzzi di
allora e quando doveva fermarsi era sempre un problema, perché forse
andava senza freni.
Questo personaggio è degno di essere ricordato e spero di vederlo accanto
a Severino, ritratto da me realizzato in precedenza.
Rocco Tanzilli
Anno 15 n. 77 Ottobre 2010