Un viaggio tra realtà e fantascienza
La Bottega dei Misteri
C'è stato un periodo, tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70 in cui andavano molto in auge
i film "horror", soprattutto grazie alla casa di produzione cinematografica britannica Hammer
Films che per oltre un decennio propose pellicole terrificanti, dal ciclo di Dracula a quello di
Frankenstein, passando per orrori di ogni genere, tenendo in tensione milioni spettatori in
tutto il mondo. A catena si mossero in tanti e i film di questo genere proliferarono, spesso
deviando in strani horror-humor dove l'umorismo nero procedeva a braccetto con vicende
tenebrose. Tra questi film ne ricordo uno del 1973 intitolato LA BOTTEGA CHE VENDEVA
LA MORTE dove abilmente macabre vicende si mescolavano ad un gustoso umorismo,
grazie soprattutto alle eccellenti inter-pretazioni di due "vecchi" del cinema britannico,
Donald Pleasence e Peter Cushing.
Questa premessa, che non c'entra nulla con il presente articolo, solo per intro-durre un
viaggio fantastico finché basta che io e la mia signora abbiamo vissuto nello scorso mese di
agosto proprio in una… bottega. Non siamo andati tanto lontano, nella brumosa Inghilterra
per vivere cotanta esperienza, ci è bastato attraversare Via Piave ed entrare nella bottega
dell'amico Vincenzo, lungo la Via Casilina, in località Roccasecca Scalo.
L'intero reportage sarà quasi esclusivamente fotografico, con sporadici commenti, e
capirete facilmente perché. Le situazioni incontrate sono talmente al di fuori dell'ordinario
che ciascuno può liberamente ed autonomamente trarre i suoi commenti e le sue riflessioni.
Per chi non conoscesse la bottega di Vincenzo - ma dubitiamo che ci sia qualcuno così
disinformato - ricordiamo che trattasi di rivendita, manutenzione ed assistenza per cicli e
motocicli.
L'ORDINE IPOTETICO
L'ordine non è il suo forte, almeno ap-parentemente.
Sulla parete "attrezzata" desolatamente sguarnita, si
notano una decina di sparuti attrezzi, in compenso sul
piano di lavoro sottostante c'è di tutto: vaschette di
plastica vuote o ricolme di strani oggetti, bombolette
spray, pezzi di biciclette, ferri, in un caos coloratissimo
di grande effetto, oserremmo dire stile Pop Art!
L'ORDINE REALE
Ecco un archivio serio, ordinato, preci-so. Quando
vuole, anche il nostro Vin-cenzo riesce a conservare le
cose in modo impeccabile!
Tutto a posto dunque? Così sembrerebbe, sempre
che qualcuno possa spiega-re il motivo per cui come
Custode di tali pratiche sia stato messo un gigantesco
rospo pronto a balzare addosso all'incauto curioso!
Decisamente inquietante.
L'ARTE (1) : IL DIPINTO
Una sola domanda: cosa ci fa in tale bottega un
quadro di queste dimensioni e di tale soggetto?
Mah!
L'ARTE (2) : LA PERGAMENA
Come poteva mancare una pergamena
egizia in una galleria d'arte che si rispetti?
L’ARTE (3): UNA MIRABILE FANTA-SIA DI COLORI
Restiamo nel campo dell'arte con questa meravigliosa
cassettiera "arcobaleno" da Vincenzo stesso dipinta in
tal modo. Un risultato cromaticamente eccellente.
L'ARTE (4): CARTOON
Di ben altro stile ed effetto la cassettiera alta cartonata
con occhielli (inquietanti) al posto delle maniglie. Cosa
contiene? Meglio restare nel mistero che provare ad
aprire…
L'ARTE DI ARRANGIARSI
Della serie: quando non si ha tempo di fare la spesa...
la spesa viene da te! E così da Vincenzo succede che
tra cataloghi di Vespe e Lambrette emergono buste
colme di pummarole, peparune e patane …
OGGETTI APPESI (1): OCCHIALI
Dove si mettono gli occhiali da sole per essere sicuri
di ritrovarli facilmente? Alla catena, ovvio!
OGGETTI APPESI (2): LO SQUALO
Sinceramente non abbiamo osato domandare al
titolare della bottega cosa ci facesse un pescecane
appeso - o preso all'amo - sul registratore di cassa.
Un nuovo sistema di difesa? Non si sa.
Ma noi temevamo la risposta più dello stesso squalo
OGGETTI CURIOSI (1): VASELINA
Questo vasetto in vetro con tanti soldatini colorati
sull'etichetta staziona nella bottega mi pare dal
1970, quando dopo un'estate trascorsa dai
parenti americani (credo a Boston) il "nostro"
tornò con alcuni oggetti Made in USA. Essenziale
portarsi dietro la vasellina in barattolo di vetro!
Qualche tempo fa il vasetto si è rotto ma non è
stato eliminato, anzi! Contenuto e contenitore
sono stati inseriti in un vaso più grande per
mantenere viva la memoria …
OGGETTI CURIOSI (2): TRATTORI
Lui vende ed aggiusta biciclette e motorini, ma sullo
scaffale si stagliano dei trattori in scala, bellissimi,
coloratissimi. Probabilmente sono la punta dell'iceberg
di una collezione di piccoli trattori infinita e mostruosa.
Dov'è lo stupore? Non c'è, naturalmente.
Tutto normale, rigorosamente logico.
LA DEVOZIONE
Ogni uomo, ogni categoria ha il suo santo di riferimento.
Abbiamo scoperto quello di Vincenzo: San Vito.
Posizionato in luogo strategi-co, tra una boccetta di
GREEN POWER e un porta attrezzi TIP TOP, con la
spada e con il cane protegge da par suo la bottega.
Encomiabile.
Conclusione
Termina qui la visita alla bottega di colui che è chiamato
anche Mr. Motorino, un personaggio che ben si sposa con
la tipologia di negozio da lui organizzato con rara saggezza
e sagacia.
L'aspetto più suggestivo è che lui in questo apparente
bazaar si muove be-nissimo e riesce a soddisfare anche i
clienti più pignoli ed esigenti.
Naturalmente ciò che abbiamo presentato non è il frutto di
una ricerca lunga e particolareggiata ma semplicemente il
risultato di pochi minuti passati da soli nella bottega mentre
lui era a discorrere con un cliente particolarmente prolisso.
Non osiamo pensare cosa potrebbe uscire fuori da una
visita più approfondita.
A completamento della storia e per ripercorrere per un
attimo anche la memoria della bottega degli anni '50 e '60 gestita in modo sicuramente più tradizionale dal papà,
inseriamo una bellissima foto dell'interno dei locali dove dietro la bicicletta in primo piano si intravvede il piano di
lavoro in legno e una serie di latte di olio o lubrificante disposte in un ordine rigoroso.
E con questa chiusura storica pensiamo di poter mettere il punto a questo reportage. Solo un'ultima riflessione. Se
per caso vi venisse in testa di andare a fare una visita alla bottega in questione per vedere di persona tutti gli
oggetti che vi abbiamo descritto, lasciate perdere. Come in tutti i film di fantascienza ed horror che si rispettino
state sicuri che chi ora entrasse nei locali di Vincenzo non troverebbe nulla di ciò che vi abbiamo descritto, ma solo
un negozio tradizionale con bici e cicli perfettamente allineati.
Alla prossima.
Il Direttore e consorte
LA POLTRONA
Quando si trascorrono tante ore seduti alla scrivania
dietro a un computer si ha bisogno di una sedia
ergonomica, dalla spalliera alta, braccioli ampi, rotelle.
Ma Vincenzo, si sa, lavora molto in piedi e quelle rare
volte che si siede ha più che altro bisogno di stabilità e
comodità. Probabilmente per questo motivo ha
recentemente acquisito una nuova poltrona perfetta
allo scopo. Si tratta di una delle sedie da barbiere
dismesse da Rocco dopo la chiusura della sua
lunghissima e celebrata attività. Quale altra poltrona
avrebbe potuto avere le ricercate caratteristiche? Solo
questa, elementare, Watson.
IL GENIO
Infine, sul piano di lavoro ove poggia il registratore di
cassa troneggia una calcolatrice formato Polifemo di
un arancione abbagliante, corredata, forse in modo
del tutto casuale, da due liquori mignon di sambuca
Molinari.
Alla domanda "Vincenzo, l'hai comperata così grande
perché stai diventando presbite e vuoi essere sicuro di
riconoscere i numeri belli GRANDI?" egli replica "No,
veramente l'ho comprata grossa e di colore sgargiante
così la vedo subito anche in questo caos".
Decisamente geniale!
Anno 15 n. 77 Ottobre 2010