Un nuovo lettore
(e collaboratore dell’Eco?)
dal Marocco
Proprio a ridosso del Natale alla redazione dell’Eco di Roccasecca è giunta la richiesta di un
“ciociaro” all’estero, che cercava la poesia di Mario Izzi “Sfunnàte”. Da qui è nato un simpatico
scambio di mail che riportiamo per intero, introducendo a tutti i lettori dell’Eco un nuovo amico,
Gianfilippo Cionfoli. Io e Gianfranco da tempo andiamo dicendo che gli amici dell’Eco vengono
solitamente attratti da una grande CALAMITA che prima o dopo li fa incontrare e mettere insieme.
Se leggete con attenzione il modo in cui Gianfilippo è venuto in contatto con l’Eco prima ancora di
sapere chi fossero i “responsabili” della rivista vi farà riflettere su questo “effetto calamita” (e non
fate facili ironie mettendo l’accento sull’ultima “A” !)
Ed ecco, in ordine cronologico, lo scambio di missive tra noi e Gianfilippo.
Mail del 2 dicembre:
Egregio Sig. Direttore, sono assiduo lettore dell’Eco nel quale trovo tante cose interessanti e
soprattutto divertenti. Da qualche tempo mi sono trasferito in Marocco e leggo con ancor più
entusiasmo temi che riguardano la mia zona di origine (sono di Ceprano). Le scrivo perché vorrei
ritrovare una poesia sull’Eco ma non riesco, é quella della grande abbuffata, ma non ricordo il titolo.
Se può aiutarmi la ringrazio anticipatamente e buon lavoro.
Gianfilippo.
P.S. Mi scusi sugli accenti e quant’altro ma… sto usando una TASTIERA IN CARATTERI ARABI
(nella stesura dell’articolo abbiamo tolto i “difetti” della tastiera per facilitarne la lettura, ndr)
Risposta del 2 dicembre:
Caro Gianfilippo, possiamo darci del tu? Noi dell'Eco siamo abbastanza informali. Ci fa un enorme
piacere avere lettori assidui e interessati come te, credimi.
Il fatto che continui a leggerci anche dall'estero rafforza la convinzione che anche un giornale fatto
in casa come il nostro può dare soddisfazione reciproca. Vedi, l'Eco nasce circa 15 anni fa da una
mia idea, immediatamente recepita da altri amici (pochi ma buoni), ossia scrivere su un giornalino
casalingo fatti e ricordi reali, aneddoti raccontati da anziani, memorie personali, ma anche racconti
fantasiosi e interventi goliardici di ogni tipo. All'inizio il giornale veniva stampato, fotocopiato e poi
letto soprattutto tra di noi, tra Roma (dove abito) e Roccasecca, ma l'avvento di internet modificò
parecchio la presenza dell'Eco che cominciò a raggiungere amici e nuovi adepti in tutte le parti del
mondo. Per anni un amico che viveva in Australia (Angelo Scienziato) ci ha fatto da corrispondente
raccontandoci le situazioni più curiose dall'altro capo del mondo. Insomma proviamo a fare qualcosa
che ci piace e ci fa piacere che dia soddisfazione anche ad altri. Ogni tanto con noi collabora anche
qualche personaggio di grande cultura, come Mario Izzi, autore di tanti libri di aneddotica, il
compianto professor Orazio Manente ed altri. Il giornale è totalmente autoprodotto (e
autofinanziato) e non ha sponsor o appoggi di alcun tipo, un grande svantaggio che ci garantisce
però due importanti benefici: siamo totalmente liberi di scrivere ciò che vogliamo, del tutto
incondizionati e sulle nostre pagine scrive solo chi ne ha veramente voglia, perché sa che qui si
scrive gratis. Un po’ inusuale, no? Non mi dilungo oltre, lasciami solo un'unica domanda, come hai
conosciuto l'Eco? E veniamo alla tua richiesta. L'abbuffata (nota anche come SFUNNATE) è una
poesia di M. Izzi che abbiamo pubblicato almeno due volte, credo in concomitanza con il Natale o la
Pasqua ... E' veramente divertente. La trovi, nella sezione arretrati, sul n. 49, ma dovrebbe stare
anche su un altro numero. Ecco il link: http://www.ciociari.com/Eco49/izzi.htm Mi fermo qui e ti
saluto.
Per qualunque altro commento, richiesta, o anche se avessi voglia di pubblicare qualcosa scrivici al
mio indirizzo o a quello di ciociari. Io e Gianfranco, il nostro web master che gestisce tutto ciò che
riguarda l'Eco su internet, anche su Facebook (cerca "gli amici dell'Eco di Roccasecca") e che senza il
quale non saremmo sul WEB da tanti anni, ti risponderemo. Piacere di averti conosciuto. Un saluto
Riccardo Milan - Gianfranco Molle
Risposta del 3 dicembre (con foto):
Caro Direttore, innanzitutto ti ringrazio per la
considerazione e per il link della splendida e
divertentissima poesia. Giorni fa parlando con mio figlio
che ha sei anni e che vive con me in Marocco volevo fargli
leggere qualcosa in dialetto divertente e al contempo
accusavo un certo appetito o meglio "me stev a muri de
fame"... quale altra poesia poteva adattarsi meglio al
contesto? Purtroppo però ho cercato nei vari numeri
arretrati e non trovandola ho pensato di disturbarti certo di
una pronta risposta. Mi chiedi come sia venuto a
conoscenza dell’Eco e credo questo fatto sia un piccolo
aneddoto... In Italia prima di decidere di cambiare vita e
venire in Marocco a vendere caffè - "ho una piccola
torrefazione" - facevo l avvocato, un giorno ero davanti al
computer a leggermi e rileggermi la mitica frase "so
vinte... al flipper... no so trenta"... quando decido...
proprio in virtù di questa frase di "sfottere"
telefonicamente un mio carissimo amico e collega di
Roccasecca con il quale ho condiviso la passione per la
storia... ed indovina un po’ chi è sto collega? Roberto
Molle, il quale chiaramente al mio consiglio di leggersi
l’Eco, si é messo a ridere di gusto dicendomi appunto che
sicuramente lo conosceva meglio di me! Non so se Roberto
ricorderà questo episodio ma a me é sembrato
divertentissimo.
Ti racconto un altro fatto e questo mi sembra ancora più bello: mi trovavo nell’ufficio postale di
Ceprano, sotto il mio studio, e in fila dietro di me c’era un signore che mi sentiva mentre mi
lamentavo con l’impiegata delle poste, una mia amica, per il fatto che il mio computer quel giorno
era impazzito e non voleva saperne di funzionare. Il signore dietro di me, con una gentilezza
unica, si é subito prestato a darmi una mano. Venuto in ufficio, in quattro e quattr’otto, mi ha
risolto il problema… indovina chi era questo signore? proprio il nostro Web Master Gianfranco Molle
che saluto e ringrazio per quello che ha fatto quel giorno e per quello che continua a fare per il
"nostro" giornale. Per questi motivi ho avuto quindi la possibilità di conoscere anche le persone che
"sono di casa" nell’Eco e questo ha reso la lettura ancora più entusiasmante e viva perché so che
dietro tutti gli articoli ci sono delle persone brave, serie e simpaticissime.
Continuerò a leggervi con interesse e mi candido a diventare vostro corrispondente dal Marocco.
Credimi che qui di aneddoti e storie divertenti ne ho da raccontare. Questo é il paese dove credo sia
nata "l’arte di arrangiarsi".
Un saluto affettuoso a tutti voi e ancora grazie di cuore.
Gianfilippo
A cura di Riccardo e Gianfranco
Anno 15 n. 78 Dicembre 2010