L'effetto calamita   Quando parliamo dell'Eco di Roccasecca tra noi  della redazione, in particolare tra me e  Gianfranco, spesso ci è capitato di dire che ci  tiene legati qualcosa che potrebbe essere definito  l'Effetto Calamita. Tale convinzione deriva dal  fatto che, se non ci unisse una sorta di  magnetismo che ci attira e ci attrae per fare le  cose più singolari, prima tra tutte tenere in piedi  per 15 anni (ed entriamo nel 16°) una rivista  dedicata ai Roccaseccani come ai Comanches, non riusciremmo a farcela. Effetto calamita dunque,  quello che fa sì che personaggi di alto livello  culturale, come Mario Izzi, lo scomparso Orazio  Manente, Aldo Iorio e tanti altri si siano prestati a  scrivere sulle pagine di una rivista che procede  come la locomotiva di gucciniana memoria, in  modo un po' anarchico, fuori da qualunque  schema esistente, basandosi solo sull'estro del  momento e, udite, udite, del tutto gratuitamente. Ultimamente si sono uniti al gruppo altri  personaggi, come ben sapete. Ebbene, cosa mi  scrive ieri Roberto Matassa da Winchester in una  mail intitolata, guarda un po', EFFETTO  CALAMITA? L'effetto calamita e' più che evidente,  "connecting" Bologna, Marocco, Australia,  Winchester, Roma e Roccasecca. Certamente  Mario Izzi mi ha dato tanta voglia di leggere e  rileggere le sue poesie. Gianfilippo Cionfoli  dall'altra sponda dell'Africa mi ha dato tanta  voglia di avvicendamento tanto più che Ceprano  l'avevamo a portata di mano da Caprile. Il  paesano Angelo Scienziato dall'Australia tanto lontano ma vicino via Eco. Gianfranco Molle di cui ho  sentito tanto sulla sua disponibilità; purtroppo non ricordo di averlo incontrato durante le mie  escursioni a Caprile, peccato! Vale lo stesso per Riccardo Milan da Roma, conduttore instancabile  per 15 anni de <L'ECO> di cui ho ben valutato la pazienza. Non per glorificazione, ma quanto  sarebbe stato piacevole esserci in-contrati in qualche caffè in Piazza. Peccato, mi sembra che  almeno Quattro di noi vivano nei ricordi essendo di età già trascorsa e includo specialmente Rocco  Tanzilli. Quindi l'effetto <CALAMITA> c'e stato, eccome!".  Cosa aggiungere? Roberto, col quale mai avevamo parlato di tale argomento, ha già scritto tutto.  Identificazione assoluta!  Noi siamo così, prendere o lasciare. Non ci credete? Allora guardate la foto di Ferdinando Vicini,  illustre giornalista "vero", nonché serio dirigente d'azienda, immortalato da Mario Trapper il 2  gennaio scorso in zona Castrocielo, ad un bivio in cui si può scegliere tra Via Vicini e … Via Vicini! Il  "nostro" si è trovato in serio imbarazzo, sia per aver trovato una Via dedicata alla sua stirpe (non  essendoci un nome proprio non si può pensare altrimenti) sia perché non riusciva a prendere una  decisione sulla strada da percorrere. Naturalmente era già passato di lì da solo e viste le targhe era  subito corso da Trapper per fotografare la situazione. E Trapper ci è andato subito! La CALAMITA, appunto! W L'Eco, W Noi!    Il Direttore  Anno 16 n. 79                                                   Febbraio 2011