Anno 16 n. 79                                                   Febbraio 2011 UNA BREVE STORIA DELLE INSEGNE DEI PUB INGLESI Oltre 10 anni fa, se non andiamo errati sulle edizioni n. 13 e 14 dell’Eco di  Roccasecca, ormai introvabili nel formato cartaceo e non accessibili su internet,  dedicammo una prima pagina ed un successivo ampio servizio alla particolare “arte”  delle insegne dei pub britannici.   All’epoca dell’uscita di questi articoli i lettori ci scrissero numerosi ed entusiasti, ma  da allora non capitò più di trattare di tale argomento sull’Eco.  Oggi cerchiamo di accontentare tutti coloro che non hanno letto quelle pagine con un  nuovo articolo aggiornato e corredato di immagini tratte dal libro “Pub Signs”  pubblicato nel 1988.   Parlavamo di “arte particolare” ed infatti si deve parlare infatti proprio di arte, anche  se da alcuni considerata una “arte povera”, in quanto i creatori di insegne sono, nella  maggior parte dei casi, pittori che dipingono su legno o anche su ferro (ed in rari casi  direttamente su muro), a seconda del materiale di cui è fatta l’insegna medesima.   Come è noto, i pub hanno una tradizione secolare in Gran Bretagna. Qualcuno dice  che esistono da quando esiste la birra, facendo risalire le prime taverne fin dai tempi  dell’occupazione romana (tabernae): e laddove c’era un pub, doveva esserci una  relativa insegna. per richiamare l’attenzione dei viandanti, viaggiatori, soldati,  mercanti e cosi via.  I pittori che si dedicano oggigiorno a questa attività sono artisti un po’ singolari.  Sembra che essi vivano un particolare tipo di frustrazione. Infatti, a dispetto del fatto  che le loro opere sono viste ed ammirate da un grandissimo numero di persone  (sicuramente superiore a coloro che frequentano musei o gallerie d’arte), nessuno  conosce il nome degli autori delle opere medesime. Tanti passano davanti a quelle  insegne quotidianamente, tanti le osservano e le ammirano, ma quasi nessuno si  chiede il nome dell'artista che le ha realizzate. Anche perché spesso, per diverse  ragioni, i dipinti non sono firmati. Di qui la frustrazione dei pittori.  Nel corso dei secoli c'è stata una certa evoluzione nel modo di presentare queste  insegne. Nel XVII secolo quelle dei pub più centrali ed importanti venivano attaccate  al centro di una trave orizzontale che, partendo dall’edificio del pub, attraversava la  strada principale, formando una sorta di ponticello che tutti coloro che passavano per  quella via non potevano certo ignorare! In alto vediamo la più esagerata e sfarzosa  del genere, che fu eretta nel 1655 a Scoale, Lancashire, per il pub “White Hart”.  In altri casi, ma siamo già nel secolo scorso, l’insegna in ferro, oscillante su una  solida sbarra (vedi foto in alto), presentava soltanto il nome del pub e la marca della  birra, senza un disegno particolare. Guardando la foto non si può fare a meno di  immaginare quel posto, al buio, immerso nella nebbia, con il silenzio interrotto  soltanto dal lontano scalpiccio di un cavallo. Non possiamo negare che l’atmosfera  evocata faccia una certa impressione.  I pub hanno dato sempre un grande contributo alla vita urbana. Il cosiddetto “local” è  da sempre il fulcro della vita della comunità e in molte zone della Gran Bretagna  questa tradizione è ancora estremamente sentita. Soprattutto nelle grandi città, dove  molti sono costretti a vivere in case piccole e scomode, il pub diventa un’estensione  virtuale della loro dimora - una sorta di salotto che, per quanto buio, permette di  trovarsi regolarmente con gli altri. Gli “assidui” diventano membri di una grande  famiglia di persone a cui piace far vita in comune, anche se curiosamente i rapporti  non vanno quasi mai oltre la porta del pub.  Certo ai giorni nostri anche il pub ha dovuto modificare alcune sue peculiarità  tradizionali: nei più moderni e in quelli rinnovati probabilmente troverete baristi e  cameriere provenienti dall’altro capo del mondo e rumorose slot-machine o  modernissimi videogiochi che hanno preso il posto degli storici “dardi” con i quali si  giocava al tiro a segno. Nella maggior parte dei locali vengono proposte, oltre ad un  ampio assortimento di birre, alcune pietanze calde che non costano molto, come  roast-beef e piselli o le classiche uova con il bacon.  Gli animali sono tra i soggetti più ricorrenti nelle insegne dei pub: in questa colonna si  possono ammirare “L'agnello con la bandiera” ed il"Cavallo bianco”  Ma lo scopo principale del pub, immutabile nei secoli rimane quello di vendere birra,  dalla tradizionale birra rossa inglese da servire a temperatura ambiente, alla “lager”  chiara e fredda, alla Guinness irlandese, scura e pastosa. Nella raffica di immagini  che pubblichiamo in questa pagina, botti e boccali della divina bevanda appaiono in  più di una veste e forma. In particolare le insegne recanti la dicitura “Jolly” (allegri,  gai) che veniva spesso collegata a mestieri o associazioni (brewers = birrai; farmers =  contadini; blacksmiths = fabbri; sailors = marinai; coopers = bottai; etc.); la scritta  doveva riflettere l’atmosfera che si desiderava creare nel locale. E’ proprio questo lo  scopo principale dell’insegna del pub: attirare gli eventuali clienti, e, allo stesso  tempo, indurre i medesimi a partecipare all’atmosfera del locale, che l’insegna stessa  evoca.   Le insegne dipinte vengono dette infatti “functional art”, arte si, ma con un suo scopo  ben definito. Gli inglesi usano dire che “a well-painted pub is the mark of a good pub”.  In conclusione non ci resta che ripeterci: alla salute! E se non vi piace la birra,  brindate pure con il vino roccaseccano!  R.M.  Un pittore di insegne all’opera Il White Hart e la sua incredibile enorme insegna: è il 1655 “The Holly Bush” a Potters Crouch,  vicino St. Albans, alla metà del secolo  scorso.  Al “riposo” del pastore