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Musica Allegra
In un numero estivo, dove si parla di canzoncine
allegre, abbiamo pensato di riparlare di un
personaggio di cui ci occupammo in uno dei
primissimi numeri dell’Eco di Roccasecca, circa 15
anni fa: Vittorio Alescio cantante di stornelli, talvolta
“maliziosi”.
Onestamente dobbiamo ammettere che all’epoca non
sapevamo che si trattasse di uno dei più apprezzati
esecutori di stornelli romani, tuttora in attività,
premiato in Italia e all’estero, con una serie
ragguardevole di dischi pubblicati in tanti anni di
attività. Ora, dato a Vittorio quel che è di Vittorio, e
rimandando a chi volesse saperne di più al suo sito
internet, ci limitiamo a ri-commentare il suo 45 più
celebre, che diede il “la” al nostro vecchio articolo.
Si parte dalla copertina del disco: la vedete questa
faccia da bravo ragazzo con il suo impermeabilino da
giornata autunnale? Il sorriso aperto, la fronte spaziosa, l’aria di un cantante confidenziale,
di quelli da “Amo solo te”, “Amiamoci così al chiar di luna”, “Notti d’estate insieme a te”,
etc. Ebbene, siamo di fronte ad un personaggio molto più sfizioso di quello che sembra
dall’aspetto! Lo si capisce già dal titolo di questo disco, un piccolo gioiello forse
dimenticato, “Ali-mo e Taci-tu” (non è necessario specificare quale colorita espressione
romanesca ricordi!).
Sul retro di copertina si può ammirare l’elenco di tutte le altre incisioni del prode Alescio,
tra le quali ci sembra opportuno menzionare “La Pastorella”, “La Ricciarola”, “La
Marianna”, “Brutta Befana”, “Più semo e mejo stamo”, “Stornelli de’ Roma dei
Cesari”, “Stornellacci alla Ye’-Ye’”, “Stornelli in bikini”, “Sò stato carcerato”,
“Serenata malandrina”, “Erminio Ottone” (!!!).
Non sappiamo quanto casuale sia il nome della casa discografica, denominata PIG (in
inglese = maiale).
Bene, di seguito vogliate gradire la trascrizione integrale del divertente stornello di Vittorio
Alescio.
Ali-mo e Taci-tu
(la prima strofa è parlata)
Ora vi racconterò la storia di due famosi fratelli indù che, gira gira, si fermarono ad
Istanbùl.
Ali-mo e Taci-tu
eran due fratelli indù.
Ali-mo c’aveva sonno
Taci-tu e de’ tu’ nonno.
S’è magnato er pizzutello
Taci-tu e de’ tu’ fratello.
S’è magnato la mortadella
Taci-tu e de’ tu’ sorella.
S’è magnato ‘na pagnotta
Tu sei ‘n fijo de’ ‘na mignotta.
Ali-mo c’aveva le voglie
Taci-tu e de’ tu’ moglie.
Ali-mo che annava via
Taci-tu e de’ tu’ zia.
Ali-mo che annava a scòla
Taci-tu e in cariòla.
Ali-mo e Taci-tu
se sposarono a Istanbùl.
De’ bambini n’ebber tanti
Tacci vostri a tutti quanti...
A cura del Direttore