L’Eco di Roccasecca
Sito Promozionale di Cultura del Basso Lazio dell' Associazione onlus PRETA Via Sotto le mura snc - 03041 Alvito (FR) p.i. 02194120602 CIOCIARI.COM   © pretaonlus 2000-2010 - ciociari @ pretaonlus.it
Anno 16 n. 81                                                   Agosto 2011 Boretto (RE) 15 luglio 2011  (Unico cimelio di Boretto, ora attaccato alla porta del congelatore, porta i segni di una maldestra rimozione - foto Rob)  Ebbene sì, vado! Solo solingo come un asino vagabundo, ma vado! Ho avuto in giornata scambi telefonici con un boss de iTullians (sito italiano di fans dei Jethro Tull, ndr), il quale mi ha detto che ieri ad Asti “i mitici” sono stati eccezionali, con il tutto esaurito. Un’occasione da non perdere, dunque! Tra l’altro,  proprio oggi 15 luglio rileggevo sull’Eco di Roccasecca gli articoli precedenti sui Jethro Tull, eravamo più giovani e con qualche capello in più (eccetto Ferdi, ovviamente).  Inizio concerto 21.45, fine 23.35.  Location. L’appuntamento è in una piazza di Boretto, in provincia di Reggio Emilia, non lontano dalla mia Parma, molto vicino alla più celebre Brescello.   Praticamente sulla riva del Po a pochissimi km dall’amico della adorata Nutria (notare l’ enne maiuscola) vedi edizione dell’Eco n. 58  (http://www.ciociari.com/Eco58/gualtieri.htm ).  Temperatura eccezionale, brezza piacevolissima (verso la fine avevo frescolino).  All’ingresso mi viene consegnata una misteriosa bustina. Si tratta, mi spiegano, di un rimedio anti zanzara che viene consegnato a tutti con intento preventivo, data la vicinanza al fiume, zona proverbiale rampa di lancio di azioni missilistiche di tali poco simpatici insetti.  Io faccio presente che  per la mia superficie corporea una bustina potrebbe non essere sufficiente, ricevendone quindi altre dai simpaticissimi e previdenti organizzatori.  Tutte esaurite le poltroncine (comodissime, come non mai), gente in piedi ai lati e sedute per terra lungo i corridoi. Tantissimi giovani.  Un gruppo di cinque/sei ragazzi dietro a me conosceva persino i testi delle canzoni più famose e le cantavano in coro. Quando sono entrato c’erano posti centrali e anche più vicini al palco, ma ho preferito non avere nessuno alla mia sinistra, per potermi muovere liberamente per scattare foto.  Purtroppo - unica nota dolente della serata - per qualche imprevedibile motivo tecnico è venuto tutto un schifo o quasi, pertanto mi limito ad inserire soltanto una foto scattata prima dello show dal mio posto a sedere. La scaletta, che cito non in ordine di esecuzione, ha compreso mezzo Aqualung, come era da immaginare, data la celebrazione dei suoi primi 40 anni: Aqualung (ultimo eseguito, prima del bis), Up to me, Mother goose, My God, Hymn 43, Wind up & Locomotive breath (unico bis, ma esageratamente lungo e straordinariamente riarrangiato). Partono, come al solito, con Living in the past, seguito da Thick as a brick. Gli altri brani: Farm on the freeway, Budapest, Heavy horses, e In the grip of stronger stuff, scelta singolare, essendo un brano proveniente da un disco solista di Ian Anderson, DIVINITIES, che di solito presenta nei suoi concerti senza Tull, con accompagnamento di Orchestra. Nota a parte Bouree. Ad un certo punto Ian presenta l'astronauta Paolo Nespoli dell'Agenzia Spaziale Europea. Dopo un breve discorso, Nespoli introduce una sua collega USA, la quale aveva già duettato con Ian mentre si trovava in missione sulla Stazione Spaziale Internazionale (dicono ci siano le immagini su youtube). Insieme fanno Bouree e la già accennata Locomotive Breath. Non posso che confermare quello che mi ha detto Athos del fan club a proposito del concerto ad Asti della serata precedente.  Aggiungerei solo: STRA TO SFE RI CI !!! Grandissima personalità dei musicisti. Tutti in gran spolvero, come mai mi capitato di sentire in precedenza. La coesione dei componenti della formazione ormai stabilizzata da circa 4 anni è notevole, gli arrangiamenti perfetti, le battute di Ian sempre divertenti, anche se non sempre riesco ad afferrarne completamente il contenuto. E’ in assoluto il migliore tra i concerti che ho avuto la fortuna di presenziare. Anni luce da Pistoia che già era stato molto buono. ottima acustica e ampli al max. Se dovessi indicare un brano sopra tutti, direi My God. Anche in questo caso, magnifico il riarrangiamento. Tutto questo per soli 28 euri, mentre ad Ostia (Roma) se ne spenderanno esattamente il doppio per i posti meno costosi (!) e ben 75 per la “platea”. Una nota stonata, dal momento che a seconda della città un fan dei Tull deve spendere cifre totalmente diverse, per vedere esattamente lo stesso spettacolo. La gestione dei concerti rock in Italia ha avuto da sempre questo ed altri tipi di problemi. Mai risolti. In conclusione una serata eccellente che mi ha donato due ore di musica importante, anche se affrontata come unico inviato dell’Eco (a Roma faranno le cose in grande). Ma, come dice il noto proverbio di Gualtieri “ quando sei con i Jethro Tull non sei mai solo”.  Da Boretto (RE) Roberto Cribio
Anno 16 n. 81                                                   Agosto 2011