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Dischi da spiaggia
I cosiddetti “tormentoni” dell’estate, ovvero quelle canzoni leggere, dai ritornelli accattivanti, che “fanno
presa” sulle orecchie della gente, fanno parte da anni della nostra vita vacanziera. Il tormentone esce da
tutte le radio, dagli altoparlanti degli stabilimenti balneari, dalle automobili in fila ai semafori, ce ne
liberiamo solo a fine settembre.
Questo fenomeno, tipicamente
estivo, trae la sua origine dagli
anni 60, quando la musica
raggiunse una diffusione
capillare, grazie alle radio portatili
a transistor e successivamente ai
mangiadischi, che facevano sì che
chiunque potesse ascoltare le
canzoni preferite anche in
spiaggia. In quell’epoca, ormai
lontana, ma musicalmente
sempre vicinissima, le canzoni
dell’estate erano spesso più
d’una, in competizione tra loro
per raggiungere i vertici della
leggendaria Hit Parade! Cominciò
l’apparentemente serioso Nico
Fidenco (dalla caratteristica voce
ondulatoria) con Legata a un
granello di sabbia, nel 1961, un
successone! Dopo di lui si impose
come Re dell’Estate il mitologico
Edoardo Vianello, capace di
sfornare canzoni da spiaggia a
ritmo di una o più all’anno, tutte
frizzanti, allegre, riuscitissime:
Pinne fucile ed occhiali (1962),
Abbronzatissima, I Watussi e
Prendiamo in affitto una
barca, tutte del 1963, Il peperone (1965) tanto per citarne alcune, fino al 1983 quando celebrò il suo
ritorno con Le Soleil. Altri titoli storici: Cuando calienta el sol degli Hermanos Rigual (1962) Sapore
di sale di Gino Paoli (1963) Stessa spiaggia stesso mare (1963) nelle due versioni di -Piero Focaccia
e di Mina, Sei diventata nera dei Marcellos Ferial (1964) Ciao ciao (Downtown) della britannica Petula
Clark (1965), Notte di ferragosto di Gianni Morandi (1966) e tante altre, fino ad arrivare al luglio del
1968, quando contemporaneamente approdarono in classifica e sulle spiagge tre perle senza tempo
come Luglio di Riccardo Del Turco, Ho scritto t'amo sulla sabbia dei due trani personaggi Franco IV e
Franco I e la celeberrima Azzurro di Adriano Celentano. La fine degli anni 60 portò anche al progressivo
allontanamento del pubblico dal 45 giri, in quanto un altro disco, dalla circonferenza maggiore, il 33 giri
o “LP” lo avrebbe scalzato nel giro di pochi anni. I tormentoni estivi riemersero, talvolta come uragani
(Un’estate al mare e Vamos a la Playa su tutti, negli anni 80), ma l’era dei 45 giri, praticamente
indistruttibili (a parte le copertine) era finita. A proposito di copertine, un particolare emerge
osservandole e paragonandole con altri dischi del medesimo periodo. Nella quasi totalità dei casi non
appare il cantante o il gruppo esecutore del brano, ma belle e procaci ragazze in bikini, talvolta anche
troppo osé, considerando che alcuni di questi dischi furono pubblicati nei primi anni ’60, in un’epoca ante
rivoluzione dei costumi e soprattutto in una società come quella italiana di allora. La biondona in posa in
“Sei diventata nera” ricorda più certe riviste per soli uomini che un disco estivo, e siamo certi di non
sbagliare ritenendo che se al suo posto ci fosse stata una foto dei Marcellos Ferial, le vendite sarebbero
state minori. Mi fermo, sicuramente ho dimenticato qualcosa, ma sono andato a memoria, auguro
un’ottima estate a tutti voi
Il Direttore