Sito Promozionale di Cultura del Basso Lazio dell' Associazione onlus PRETA Via Sotto le mura snc - 03041 Alvito (FR) p.i. 02194120602
CIOCIARI.COM © pretaonlus 2000-2010 - ciociari @ pretaonlus.it
LA MARZELLINA
Quando ero ragazzo risiedevo in Francia e precisamente a
Villeurbanne. Il quartiere periferico dove abitavo era
nominato < Les Poulettes> che in italiano significa le
pollastre
Ogni anno in estate ritornava dall’Italia un mio parente,
ricordo il suo nome, zi’ Livio. Quando arrivava era per noi
quasi una festa perché quando apriva la valigia, legata da
una cinghia di cuoio, appariva ai nostri occhi uno spettacolo
che sapeva di miracolo.
Uva, salsicce, cotechini, ma quello più caratteristico era un
pacco incartato con dentro LE MARZELLINE.
Zi Livio dopo circa venti anni trascorsi in Francia non riusciva
a spiccicare una parola in francese.
VAGLIU’ ECCHE LA RISOLA E LE MARZELLINE.
La risola era l’uva che in francese si chiama raisin.
Ricordo il fetore di questo pacco ed io ed i miei cugini non
eravamo certo entusiasti di questi bastoncini, ma lui, la
moglie e i figli Italiani ci si tuffavano:
MAMMA MIA LE MARZELLINE!
Questo formaggio di capra, veramente eccellente, è
originario di Esperia .
Un mio collega di lavoro di Esperia mi parlava spesso di
come venivano fatte le marzelline ed io curioso mi sono
recato con lui in quel paese per rendermi conto di ciò che
spesso mi raccontava. Voglio per questo portare a
conoscenza per chi non lo sapesse, come viene e veniva
realizzata la marzellina.
Dopo la mungitura delle capre, in quel posto ce ne sono
tante, si procedeva a solidificare il latte. Dopo l’estrazione
della cagliata, e dopo aver salato il tutto, venivano fatti
questi bastoncini lunghi circa dieci centimetri.
Si sceglieva un ambiente fresco e leggermente umido e si
ponevano sul pavimento le marzelline fino alla maturazione.
Quel piccantino che si sente quando le mangi è naturale,
tutto il segreto è nel farle maturare per terra.
Ai vecchi tempi, al mercato di Roccasecca, ciò che più
interessava, e specialmente a quelli che ritornavano dalla
Francia, erano LE MARZELLINE.
I ciociari della bassa possono vantare la tradizione di questo
caratteristico formaggio.
Oggi si possono ancora gustare, ma non hanno più il sapore
di una volta, si vede che il latte non è di assoluta capra,
oppure sarà che allora l’appetito era diverso!
Sperando di aver ancora una volta consegnato ai lettori
dell’Eco di Roccasecca una storia dei tempi andati, vi saluto
e… alla prossima!
Rocco Tanzilli
Rocco Tanzilli (sulla destra) con il webmaster
dell’Eco Gianfranco Molle