L’Eco di Roccasecca
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Anno 17 n. 83                                               Aprile 2012 Anno 17 n. 83                                               Aprile 2012
LA MADONNA DI CANNETO Santini dell’opera Nel comune di Settefrati, percorrendo all’interno  dei monti fino ai confini del parco nazionale d’Abruzzo  in una meravigliosa valle appare il santuario di Canneto. Ogni anno ad agosto tutti i paesi del frusinate  ed altri, partono in pellegrinaggio a piedi per raggiungere questo santuario dove risiede la statua della  Madonna di Canneto. Non mi prolungo a citare la storia di questo santuario ben conosciuto ma voglio  raccontare come si sono svolti i fatti con il comitato di Castrocielo addetto al pellegrinaggio. A via Latina, strada Romana, anni fa è stata costruita una grande piazza dedicata a Salvo D’Acquisto. In  fondo ad essa è stata creata una Cappelletta destinata a venerare la Madonna di Canneto. Le  dimensioni sono molto ridotte, metri tre per tre circa, e speriamo che una volta per sempre, le autorità  competenti si decidano a far costruire qualche cosa di meglio. Il comitato, dovendo rappresentare  un’effige, venne da me chiedendomi se volessi fare un dipinto della Madonna di Canneto sulla parete di  fondo. Non mi feci pregare perché per me era una cosa fantastica  fare un dipinto per i miei  compaesani. Da premettere che io risiedevo a Roma e nel mio piccolo studio iniziai l’opera. Presi una  tela metri 2,50 x2,00 e feci nella parte bassa il santuario con le processioni di vari paesi, poi al centro in  alto la Madonna di Canneto. Ultimata l’opera, cercai chi potesse portarla a Castrocielo. Il mio caro amico  Rocco Mancone venne a Roma con una grossa auto con portabagagli, ci caricammo la tela e la  portammo a destinazione. Feci fare una bella cornice in gesso con angioletti nella parte superiore e il  tutto fu montato sulla parete di fondo della cappellina. Tutti contenti dell’opera, tanti complimenti. A me rimase la soddisfazione di aver messo in opera un mio  quadro al pubblico. Non finisce qui. Dopo un certo periodo mi vengono a trovare e se ben ricordo uno era il professore  Nunzio Mancone.  Mi chiesero: “Visto che hai fatto il dipinto perché non fai anche la statua?” Risposi che di sculture non ne avevo mai fatte e in un primo momento mi rifiutai. Poi data l’insistenza, volli provare. Cecai di informarmi  presso i rivenditori di crete per sculture e la risposta era sempre la medesima: date le dimensioni, al  forno la creta non avrebbe retto. Avendo nella mia azienda dei blocchi di poliuretano, facile da  sagomare, decisi di provare ad impostare l’opera. La cosa mi è stata facile ma dopo? Il rivestimento? Ed  è qui che mi è venuta l’idea fantastica. A volte ritorna ciò che da ragazzo ho fatto in Francia(la pate a  modlè). Il DAS è un fac-simile. Con il mattarello, quello che si usa per fare la pasta, ho fatto le vesti, la  testa e il bambino di creta. Ultimata la statua alta circa un metro e dieci, l’ho dipinta con colori acrilici. Ho  fatto fare dai miei operai un bel basamento e potete ammirare ciò che ho realizzato. Questa statuina  viene portata in processione in occasione del suo rientro del pellegrinaggio di Canneto con grande  soddisfazione da parte mia. Lo stendardo Poi ,la famiglia Mancone ha provveduto anche a fare imprimere su uno stendardo ciò che io ho  realizzato.  Va a loro il mio ringraziamento.  Rocco Tanzilli