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In difesa del disco
L’ultima edizione dell’Eco di Roccasecca è stata quella di Natale ed eccoci col nuovo numero di … Pasqua! Ci
siamo fatti un po’ attendere, ma sapete che i collaboratori del nostro giornale hanno un’età media abbastanza
avanzata e, nonostante i supporti tecnologici, procedono
con una certa lentezza. L’importante comunque è esserci,
con una nuova fiammante edizione, giunta
all’appuntamento numero 83. Non so quanti di voi sono a
conoscenza che il 21 aprile prossimo si svolgerà in tutto il
mondo la quarta edizione del Record Store Day, una
manifestazione dedicata a tutti i piccoli negozi di dischi,
con particolare riferimento agli appassionati del vinile. In
tale occasione alcuni artisti celebri incidono dei dischi
espressamente per la manifestazione e si svolgono
concerti a sorpresa in varie parti del globo. Le motivazioni
per le quali è nata questa iniziativa non sono difficili da
comprendere. Con l’avvento della tecnologia più avanzata,
negli ultimi anni le vendite dei vari supporti musicali (vinile,
cassette, cd, dvd etc.) sono andate sempre più scemando,
mentre sono aumentati a dismisura i “files” musicali
scaricati dalla Rete, gratuitamente o a pagamento. Nel
futuro a breve termine si parla addirittura di una rapida ed
inesorabile chiusura dei negozi di dischi perché il supporto
“fisico” sarebbe completamente sostituito da quello online,
con gravi disagi occupazionali. Sarà che il progresso non
si può fermare, sarà che alle nuove generazioni non
interessa nulla di particolari come le copertine dei dischi, i testi delle canzoni, la “confezione” del prodotto e
anche la qualità della musica, ma faccio fatica ad immaginare un mondo senza dischi o cd in bella vista sulle
pareti, sostituiti da un “HD esterno” che contiene 200.00 brani musicali. Il disco – soprattutto il glorioso vinile –
ha un suo fascino intrinseco, così come la sua copertina che nessuna “stampa digitale” scaricata dal web può
sostituire; già il cd mi sembrava poca cosa in confronto al vinile, ma i files virtuali mi appaiono come un
peggioramento. Mi diranno che sono superato, obsoleto, “old fashioned”, che ho lo stesso atteggiamento nei
confronti degli e-book rispetto al libro tradizionale, ma non posso fare a meno di sentirmi così. La musica ed i
suoi svariati supporti sono parte integrante della vita di molti di noi, da decenni, e confido che in qualche parte
del mondo si possa sempre trovare un piccolo negozio polveroso dove entrare e porre le mani su quei piccoli
tesori che si chiamano dischi.
Buona Pasqua a tutti voi, speriamo di pubblicare il n. 84 in tempi più veloci.
Il Direttore