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Archivio storico de
L’Eco di Roccasecca
Dal n. 25 del Febbraio 2000
Questa volta dagli archivi emerge un documento veramente raro. Si tratta di uno dei
rarissimi interventi dell’amico Roberto Giannitelli, al quale bonariamente tiriamo le
orecchie per non aver mandato più frequenti contributi.
STORIELLA
ROCCASECCANA
Credo che fossimo nel 1983 o 1984; una mattina, il sottoscritto, Claudio Rezza e
Nicola Marini decidemmo di andare a fare colazione all'Autogrill sull'autostrada, in
prossimità dell'uscita di Pontecorvo.
All'epoca, dalle nostre parti, i bar nella migliore delle ipotesi offrivano il cappuccino
accompagnato dai celebri Buondì Motta, o da paste inguardabili datate primi anni 50,
secche e con la crema color carta moschicida.
Pertanto, decidemmo di andare
"all'autostrada" per gustare delle
paste fresche, un buon cappuccino
e …qualche ragazza di passaggio
(anche se ovviamente a questo
proposito non si concludeva mai
nulla!!). Appena entrati ci
avviammo verso la vetrinetta con
le paste e Nicola, scarso di
fantasia, optò per un semplice
cornetto con la crema che, con
disinvoltura mitteleuropea, chiamò
"brioche" farcita. Io e Claudio, più
curiosi, fummo colpiti da un qualcosa che "sembrava" Pandoro, ma in realtà
presentava la seguente dicitura: Lire 500 al TRANCIO.
Subito dissi a Claudio: "Ahò, voglio assaggià stu trancio, chissà comm'è!"
Un pò perplesso Claudio mi disse: "Robbè, a me me pare Pandoro", al che risposi con
supponenza: "che cazz' stai a dì! Cheste ha da esse na cosa speciale, sennò
scrivevano Pandoro e no Trancio".
Claudio fu subito convinto, e ricordo che disse: "Vide a ascì fore da Roccasecca quanta
cose s'mparane " (traduco: vedi ad uscire da Roccasecca quante cose si imparano).
Quel giorno, caso più unico che raro e riportato negli annali di Roccasecca, Claudio
(ribattezzato da me David Scrokett, per la difficoltà a cacciargli una lira) disse: "La
colazione la pago io" e si recò, tra lo stupore mio e di Nicola, alla cassa.
"Signore, desidera?"
"Tre cappuccini, una brioche e due fette di trancio"
"Come, scusi?"
"Tre cappuccini, una brioche e due fette di trancio" e si girò con la mano verso la
vetrina ripetendo: "2 fette di trancio, il trancio, quello là!!"
Al che la cassiera, davanti ad una fila imbarazzante, scoppiò in una risata fragorosa ed
indelicata dicendo: " Signore, quello che Lei vuole, forse, sono 2 tranci di Pandoro",
scatenando tra gli ascoltatori una risata collettiva che fece incazzare Claudio e
nascondere il sottoscritto e Nicola. Ma Claudio, senza perdersi d'animo disse: "Allora
dammi (era passato al "tu") altri 2 cornetti che a noi il Pandoro ci fa schifo", e, preso
lo scontrino, ci avviammo dignitosamente verso il bancone, guardando con disprezzo
la fetta di trancio. Siamo tornati in quell'autogrill soltanto diversi anni dopo.
di Roberto Giannitelli