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Piccola storia della cappella votiva della Madonna del ponte sul
fiume Melfa
Nel 1994 ,quando ancora risiedevo a Roma, decisi di fare una mostra di pittura in occasione del
millenario della nascita di Roccasecca, in un primo tempo all’interno del Comune, in seguito
nell’oratorio della chiesa della S.S. Assunta alla stazione di Roccasecca.
Allora il parroco era don Ruggero il quale visto ciò che realizzavo mi chiese se potevo dipingere la
Madonna del Ponte da collocare il quella cappella.
Per veder di cosa si trattasse mi recai sul posto. Rimasi un po’ impressionato nel vedere questa
cappellina inclinata in modo evidente posta su dei ruderi di un antico ponte romano. Pensai che,
viste le condizioni, prima o poi sarebbe precipitata nell’acqua sottostante a circa cinque metri di
altezza. Il tempo, unitamente all’erosione causata dall’acqua avevano scavato in modo evidente la
base del rudere compromettendo la stabilità della cappella. Feci alcune foto e mi misi all’opera.
Don Ruggero, visibilmente soddisfatto del risultato, mi ringraziò e mi disse che era suo desiderio
portala casa per casa il successivo mese di maggio per recitare il Santo Rosario.
Mi recai da un mio parente per fare una barelletta in modo da poterla trasportare con facilità.
Ogni anno, in passato, a fine agosto, si festeggiava tale evento e la partecipazione popolare era
particolarmente numerosa alla festa fatta in onore della Madonna.
Tornando all’opera va precisato che per una piccola modifica da fare sulla cornice il quadro non fu
mai più installato ed oggi è esposto all’interno della chiesetta dedicata a S. Vito. In seguito la
cappella è stata rimossa, rinforzata e ricollocata nel medesimo posto. Il luogo dove è posta si trova
nella zona di S. Vito e precisamente a pochi passi dalla vecchia chiesa dedicata al Santo,
esattamente la troviamo sotto il ponte dell’autostrada del Sole che sovrasta il fiume Melfa. Da fonti
locali sembra che questa cappella sia stata costruita da tempi molto lontani anche se non è chiaro il
motivo della scelta di collocarla proprio sui ruderi di un vecchio ponte costruito dai Romani.
Per chi non conosce e volesse visitare questo ambiente molto caratteristico, suggerisco di prendere
la strada di via Antea e girare a sinistra, 200 metri dopo la chiesa di S. Vito.
Ho voluto proporre questo perché non vadano nel dimenticatoio le tradizioni del passato che
riguardano Roccasecca.
Rocco Tanzilli