L’Eco di Roccasecca
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Anno 17, n. 85		                                            Dicembre 2012 Anno 17, n. 85		                                            Dicembre 2012 Ultima pagina (ultima Tule?)   Per questa edizione natalizia saltiamo l’appuntamento con l’Archivio Storico dell’Eco, al posto del quale va in onda una pagina allegra che sia più consona alle festività natalizie, che debbono portare uno spirito sereno, tranquillo e possibilmente gaio. Parliamo dunque di morte. C’è un aneddoto legato alla inimitabile Zia Concetta (nonna Concetta per Ferdinando e Mietta) che ha sempre fatto sorridere chi ne è venuto a conoscenza. Pare che quando cominciarono ad avvicinarsi gli “anta” (Ottanta? Novanta?) Zia Concetta decise che era tempo di sistemare  con il dovuto anticipo la faccenda del “dopo”. Senza curarsi delle solite rassicurazioni dei parenti, prese la decisione in prima persona di acquistare un loculo al cimitero di Roccasecca. Finora nessuna stranezza, direte voi … ma per fare le cose per bene, Zia Concetta provvide anche a far inserire la sua foto, scegliendo quella che riteneva più adatta, e addirittura fece incidere la data di nascita, lasciando “in bianco” solo quella di morte. Un fatidico giorno il destino decise di prendersela con un paesano che andava a trovare i suoi parenti al cimitero. Passando lungo le stradine del camposanto, al malcapitato venne in mente di guardare una foto apparentemente appena inserita, nitida, nuova, fresca fresca. Quando si avvicinò rimase veramente male nell’apprendere che la cara Concetta non fosse più tra i vivi! Non fece caso alla mancanza della data di morte e si avviò verso casa ripensando alla stranezza che nessuno lo avesse avvertito di tale dipartita. Qualche giorno dopo, il nostro paesano si reca alla macelleria Munno, al bivi, e si mette in fila nella bottega, attendendo tranquillamente il suo turno. Si guarda intorno, come facciamo tutti in tali occasioni, salutando i vari clienti.    Potete immaginare la sua sorpresa, che presto diviene spavento, quando i suoi occhi incrociano quelli di Zia Concetta, la quale, viva e vegeta, attendeva con la dovuta pazienza, il suo turno. Il poveretto quasi si sente mancare, sbianca e viene sostenuto dagli astanti. Quando si riprende va ad abbracciare la “dipartita” riprendendola affettuosamente “eh Concè, me sì fatte prende nu colpe, ma si misse pure la foto, manneggia” e zia Concetta, imperturbabile a tanta agitazione, di rimando: “ e tu perché nen te si fatte gli affare tuie?”.    Restando in tema cimiteriale, al Mercatino dell’usato vicino casa mia ogni tanto mettono degli oggetti a prezzi stracciati in quello che viene chiamato “l’angolo delle occasioni”. Ebbene, come da foto prontamente scattata, a settembre scorso si vendeva anche una “BARA”, disponibile, vuota, naturalmente! L’umorista Gianfranco, alla vista della foto, scorgendo vicino alla bara un altro oggetto particolare, esclamava:  “affetta e poi seppellisci? quanto costava l'affettatrice? e quanto la bara?”  Umorismo macabro o reale preoccupazione, visto quanti serial killer vanno in giro? E dopo le risate cimiteriali è tempo di salutarci, ma non per sempre … e ancora Buon Natale a tutti gli amici dell’Eco!
Il Direttore