L’Eco di Roccasecca
Sito Promozionale di Cultura del Basso Lazio dell' Associazione onlus PRETA Via Sotto le mura snc - 03041 Alvito (FR) p.i. 02194120602 CIOCIARI.COM   © pretaonlus 2000-2010 - ciociari @ pretaonlus.it
Anno 18, n. 88		                                            Ottobre 2013 La farfalla ignorata  La RAI ne ha combinata un’altra delle sue, rinviando a data da destinarsi un film-TV che in molti aspettavamo, con una motivazione per me surreale. Ma procediamo con ordine e torniamo indietro nel tempo, ad una mattina di metà ottobre del 1967. Frequentavo la scuola media e ogni mattina mi svegliavo ascoltando la radio (che non era ancora una radiosveglia); verso le 7:15, se ricordo bene, c’era un programma di canzoni che si intitolava “quindici minuti con …” o ”buon risveglio con …” dove spesso e sovente accomunavano i cantanti più diversi, tipo “Nicola Di Bari e i Rolling Stones”. Di solito ero interessato soltanto ad uno dei due interpreti, per cui se era il primo, poi spegnevo la radio e mi alzavo prima del solito, mentre se era il secondo continuavo a sonnecchiare sotto le coltri sperando che le due canzoni iniziali finissero presto, godendomi poi ciò che mi interessava e, a quel punto, arrivavo ad ascoltare i titoli del giornale radio delle 7:30. Quel 15 ottobre 1967 evidentemente ascoltai il secondo cantante ed arrivai al giornale radio, perché ricordo come fosse ora, a 46 anni di distanza, uno dei titoli: “morto stamattina presto, investito da un’automobile, il calciatore del Torino Gigi Meroni”. Un pugno allo stomaco. Un risveglio improvviso ed imprevisto. La speranza di aver capito male. Non ero tifoso del Torino, ma nel mio mondo di adolescente un po’ imbranato di metà anni 60 quel personaggio così stravagante si era ritagliato un posto importante. I suoi colpi speciali in campo, che ne avevano fatto il George Best dei poveri ed i suoi atteggiamenti fuori dal campo, a dir poco inusuali, almeno per la società bigotta di quell’Italia ante ’68, mi avevano conquistato. Era l’ala destra estrosa che entrava in porta con tutto il pallone, baffoni e capelli lunghi, vestiti sgargianti da lui stesso disegnati, guidava una Balilla e passeggiava con una gallina al guinzaglio. Oggi non sarebbe niente di speciale, ma all’epoca sembrava la speranza di un mondo più colorato. La sua morte mi sembrò, e mi sembra tuttora, un’ingiustizia solenne. Ed un’ingiustizia è stata annunciare il film tv a lui dedicato per poi cancellarne improvvisamente la programmazione, spostata in un incerto futuro, per mandare in onda una puntata anticipata (causa partita della Nazionale) di un programma allucinante, condotto dall’esagitato Carlo Conti, nel quale desueti cantanti ed altri cosiddetti personaggi dello spettacolo si cimentano in grottesche imitazioni di colleghi più celebri: uno scalpato Frizzi fa la parte di Enrico Ruggeri, mentre un vampiresco Riccardo Fogli si trasforma in Demis o in Branduardi!!! E per fare ciò hanno tenuto in gabbia la farfalla granata, come qualcuno denominò il grande Gigi Meroni. Cose italiche. Cose penose. Tu chiamali, se vuoi, “palinsesti”. Ad maiora!  Il Direttore Anno 18, n. 88		                                            Ottobre 2013